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L'uomo che minaccia il Conte bis è a sciare con i ricconi pakistani

L'uomo che minaccia il Conte bis è a sciare con i ricconi pakistani
Matteo Renzi (Ansa)
Più Italia viva cala nei sondaggi e più sale il livello di litigiosità del suo leader. Sì, il livello di rumorosità di Matteo Renzi è inversamente proporzionale al numero dei voti che gli vengono attribuiti dagli esperti. Tutti concordano che il partito fondato dall'ex presidente del Consiglio oscilla fra il 3 e il 4 per cento, più o meno ciò su cui nella prima Repubblica poteva contare Pietro Longo quand'era alla guida del Psdi, vale a dire un terzo o forse un quarto di quanto oggi viene attribuito a Giorgia Meloni e circa un ottavo di ciò che vale Matteo Salvini. E tuttavia, nonostante sia un peso piuma della politica, non passa giorno senza che i giornali si occupino di lui e di ciò che dice e minaccia di fare. Tutti sanno che se domani si andasse a votare, lui e i suoi andrebbero a (...)
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Fiorella Pierobon: «Non sono morta, faccio l’artista in Francia»
L'atelier di Fiorella Pierobon (Fabrizio Carnelutti)
L’ex annunciatrice di Canale 5 ha reciso il legame con la tv per dedicarsi, in anonimato, al suo atelier di tele e sculture a Nizza. «Se la gente entra, ora lo fa perché davvero interessata al mio lavoro. Ma tanti siti Web speculano su di me: “Ci ha lasciato...”».

Nelle sue 40.000 apparizioni televisive, Fiorella Pierobon, per molti anni popolare volto di Canale 5, non ha mai dimenticato una vocazione che fin da bambina portava nell’anima, quella per l’arte. Annunciatrice e conduttrice tv, dopo aver lasciato, nel 2003, il piccolo schermo, si è trasferita a Nizza, in Francia. Qui, a casa e nel suo atelier al 31 di rue Droite, la via degli artisti, realizza dipinti e sculture.

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Domanda debole e infrastrutture di ricarica scarse rallentano l’utopia green dell’Unione europea. Le aziende del settore ora chiedono gradualità. Ma chi ci ha puntato paga una crescita troppo dipendente dagli incentivi.

Il settore automobilistico europeo è in correzione e le Borse lo riflettono: dopo anni di spinta sull’elettrico, mercati e regolatori ricalibrano aspettative e tempi della transizione alla luce di una domanda che zoppica e di rischi geopolitici crescenti. Le performance, da inizio anno, divergono: vari costruttori europei sono in flessione, mentre gruppi tedeschi e player americani e cinesi appaiono più resilienti grazie a volumi solidi, tagli e delocalizzazioni mirate. Il nodo non è la direzione della decarbonizzazione, ma la velocità con cui l’Europa ha cercato di imporla. Domanda debole e infrastrutture di ricarica scarse rallentano l’adozione dell’elettrico e mettono in discussione business plan basati su scenari ottimistici.

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L’Ue alza i dazi a chi non riprende i migranti
Migranti (Ansa)
Intesa per rivedere le agevolazioni commerciali ai Paesi in via di sviluppo che bloccano il rimpatrio degli irregolari dall’Europa. Ma Ursula von der Leyen deve capire anche un’altra cosa: le tariffe, a prescindere, proteggono i nostri agricoltori dalla concorrenza low cost.

Bisognerebbe avere la penna di Lewis Carrol perché questa è come la festa di non compleanno organizzata per Ursula nel Paese delle meraviglie. Stiamo celebrando la festa dei non dazi! Però stavolta il Cappellaio Matto, e cioè il Consiglio Ue, ha tirato fuori una sorpresa: si sospendono le tariffe solo a quei Paesi che accettano di ripigliarsi i migranti entrati illegalmente in Europa. Si dirà: è un gran passo avanti. Piano con gli entusiasmi: della settantina di Paesi che beneficiano dei dazi agevolati, anzi azzerati, in quanto poveri, meno di 20 hanno accettato di firmare le convenzioni per i rimpatri. E gli altri?

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(Ansa)

«I Risultati positivi dell'Italia sono sotto gli occhi di tutti». Così il vicepresidente alla Coesione Raffaele Fitto a margine dell’assemblea nazionale della CNA a Roma.

«Stiamo lavorando sul terreno della semplificazione in modo molto efficace. Abbiamo presentato sei omnibus che vanno nella direzione della semplificazione. Ma anche con una politica flessibile che mira a intercettare le reali esigenze che cambiano in modo molto rapido. In terzo luogo, con gli strumenti attualmente disponibili, che sono il PNRR, di cui l’Italia è il principale beneficiario, con risultati positivi e sotto gli occhi di tutti, insieme alla revisione della politica di coesione dell’attuale bilancio, un altro strumento molto importante che abbiamo messo a disposizione».

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