2024-02-07
Sull’incontro all’autogrill tra Renzi e lo 007 la pietra tombale: non fu spy story
I pm di Roma hanno chiesto l’archiviazione anche per la denuncia firmata da Marco Mancini.Dietro ai filmati dell’incontro in un autogrill laziale tra il senatore Matteo Renzi e l’ex dirigente dei servizi segreti Marco Mancini, trasmessi in più puntate di Report, secondo la Procura di Roma, non c’era nessuna spy-story e neppure reati. L’ex premier, per le foto e i video che lo ritraevano il 23 dicembre 2020 presso l’area di sosta di Fiano Romano, aveva inizialmente presentato denuncia contro ignoti per abuso d’ufficio paventando un complotto ai suoi danni ordito da presunti apparati deviati dell’intelligence. Alla fine, per quelle riprese, è stata indagata per diffusione illecita di immagini private un’innocua professoressa di Viterbo, del tutto estranea a trame spionistiche, che quel giorno aveva avuto l’audacia di riprendere l’ex premier intento a confabulare con un personaggio per lei misterioso.Mancini, invece, aveva denunciato direttamente quattro giornalisti della trasmissione, tra cui il conduttore della Sigfrido Ranucci, per diffamazione continuata e aggravata in concorso (probabilmente con un altro agente dei servizi). Due cronisti erano stati anche querelati per rivelazione di segreti di Stato, avendo rivelato l’identità di Mancini con l’ausilio di un suo ex collega.Il procedimento era stato aperto a Ravenna che, però, non aveva la competenza territoriale e, per questo, hanno trasmesso il fascicolo ai colleghi di Roma. Che, però, in queste ore, la notizia è di ieri, hanno chiesto l’archiviazione del procedimento.Nei giorni scorsi i pm di piazzale Clodio hanno sollecitato anche la chiusura del parallelo procedimento nei confronti della docente che aveva immortalato in un video l’incontro.Adesso i legali di Mancini e Renzi potranno opporsi alla richiesta di archiviazione. Anche se il loro appare ormai come un inutile accanimento, soprattutto nei confronti di un’insegnante che nulla c’entra con i servizi segreti e che ha solo avuto la sventura di incontrare la permalosa coppia l’antivigilia di Natale di quattro anni fa.Ma che i due possano non quietare è dimostrato dalle ultime apparizioni tv di Mancini, in turné per presentare il suo libro autobiografico. Infatti l’ex 007, dopo non essere riuscito a collegare la signora alla mondo delle spie, ha cercato di gettare ombre sul marito di lei, docente a sua volta, sorprendentemente accusato da Mancini di avere lui rapporti con i servizi segreti. Legami negati dalle nostre agenzie di intelligence e mai emersi nelle capillari indagini della polizia. La Procura ha acquisito, su sollecitazione della stessa difesa della donna, una nota ufficiale del Dis (Dipartimento delle informazioni per sicurezza) che esclude espressamente ogni contatto della prof e dei suoi famigliari con figure appartenenti ai servizi segreti.Per Mancini gli inquirenti non avrebbero, però, effettuato tutti gli accertamenti necessari, dal momento che, a suo giudizio, avrebbero dovuto mostrare un’immagine dell’uomo a tutti gli 007 italiani. Non si capisce come sia possibile che lui, ex dirigente dello stesso Dis, non sia stato in grado di trovare un testimone di questo fantomatico rapporto con le barbe finte.Renzi ha anticipato di aver presentato nel 2021 un ulteriore esposto ai danni di Report, mettendo in discussione la correttezza dell’operato del direttore del Dis Elisabetta Belloni e dell’allora capo della Polizia Franco Gabrielli. Una denuncia che potrebbe avere innescato un terzo procedimento, a questo punto, parimenti destinato al cestino. La lealtà della Belloni è stata messa in dubbio anche da Mancini, il quale ha accusato l’alto funzionario di aver indebitamente apposto un inesistente segreto di Stato sulla vicenda dell’autogrill.Ma perché l’ex dirigente è così arrabbiato? Non vi è dubbio alcuno che la diffusione delle immagini realizzate dalla docente abbia sancito la fine della carriera dell’ex 007. Ma forse l’amarezza di Mancini è dovuta anche alle promesse di carriera che gli erano state fatte e che non sono state mantenute dal governo di Giuseppe Conte per il tramite del suo vecchio capo Gennaro Vecchione, il quale, secondo Renzi, avrebbe espressamente delegato Mancini al fatale incontro dell’autogrill.
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