Inchiesta sulla filmopoli del Pd

A Roma si indaga dopo un esposto sulle spese non rendicontate delle pellicole finanziate col tax credit: è il filone che può far luce su sprechi miliardari, a partire dal clamore suscitato dal killer americano aiutato con 800.000 euro. Giuli: ora correttivi.
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Ci sono delle ricette che non si possono non fare quando viene la bella stagione, ma tra queste ve ne sono alcune che da almeno 200 anni fanno sorgere dispute su chi l’abbia create per primo, su quale sia la versione originale. Noi siamo abituati ogni volta che ci accingiamo a interpretare una preparazione iconica a dire: a modo nostro. Per evitare scomuniche. La parmigiana di melanzane non è un piatto: è un trattato di storia gastronomica e contemporaneamente un fenomeno antropologico. Non accettiamo la disputa geografica, ci interessa piuttosto dire che la melanzana conquista con una certa fatica un posto a tavola. E’ , come il pomodoro (arrivato dall’America centrale col suo colore giallo, diventa rosso con successiva evoluzione) e la patata, una solanacea dunque desta sospetto; consumarla da cruda fa male oltre a essere immangiabile. Così nei mercati meridionali – il sole è il suo primo amico – se ne consumava una gran quantità perché sfama, costa poco e si prepara in mille modi. Ma i ricchi la temevano ed ecco il suo nome: mela insana (le prime arrivate avevano forma quasi sferica). Tant’è che Pellegrino Artusi nella Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene le chiama alla toscana: petonciani. E anche il nome parmigiana nulla c’entra col formaggio, sublime, da grattugia: si dice alla parmigiana riferendosi alle tapparelle parmigiane composte da listelli di legno sovrapposti. Ma ora è tempo di friggere!

Bibi mette fuori uso il sito di Isfahan ed elimina il regista dei droni nemici
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Teheran prova a vendicare l’ennesimo scienziato ucciso minacciando lo scalo di Tel Aviv. Ali Khamenei sceglie i successori.
Giannini scambia i vip rossi per dissidenti
Massimo Giannini (Imagoeconomica)
Per difendere Stefano Massini da una censura che non esiste, l’editorialista di «Repubblica» si lancia in una invettiva furiosa contro i «nuovi Pavolini» di Fdi. E spaccia per martiri Fabio Fazio, Corrado Augias e Roberto Benigni: tutti in onda, ben pagati, qualcuno pure in Rai.
Madre e figlia morte in giorni diversi
Inquirenti a Villa Pamphilj (Ansa). Nel riquadro, il killer Rexal Ford, pseudonimo di Francis Kaufmann
Per gli inquirenti Anastasia Trofimova sarebbe stata uccisa dal «regista» Francis Kaufmann quasi una settimana prima della piccola Andromeda. Per la Procura è duplice omicidio.
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