2025-04-23
In tre mesi Trump ha già attirato. 1.300 miliardi di nuovi investimenti
Le politiche della Casa Bianca funzionano. Ieri il colosso farmaceutico svizzero Roche ha annunciato un maxi piano di cinque anni. E si tratta solo dell’ultimo caso dopo case automobilistiche e colossi dei chip.Gli analisti finanziari continuano a pronosticare lacrime e sangue per l’economia Usa. Così, quando Donald Trump ha detto che con i dazi gli Stati Uniti stanno incassando «2 miliardi di dollari al giorno», in molti sono rimasti freddi. D’altronde Goldman Sachs stima un calo del Pil statunitense di quasi due punti percentuali, mentre per Blackrock l’economia a stelle e strisce è «vicina o già in recessione». Ma al di là delle previsioni, ci sono i fatti e questi dicono che a tre mesi dall’insediamento sono arrivati piani di investimenti per circa 1.300 miliardi. Se l’obiettivo che si è data la Casa Bianca con i dazi è riportare negli Stati Uniti produzioni nevralgiche per l’economia in modo da ridurre la dipendenza dall’estero, qualche risultato comincia a vedersi. L’ultimo annuncio, in ordine di tempo, è venuto ieri dal mondo farmaceutico. Roche, la Big pharma svizzera, prevede di investire 50 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi cinque anni, che porteranno oltre 12.000 nuovi posti di lavoro, nel tentativo di prevenire gli effetti dei dazi. Il piano comprende l’espansione di impianti produttivi e centri di distribuzione in Kentucky, Indiana, New Jersey e California, oltre alla costruzione di una fabbrica di terapia genica in Pennsylvania. Una volta completata l’espansione, Roche prevede di esportare più medicinali dagli Usa di quanti ne importi, contribuendo così a rafforzare la produzione farmaceutica locale.Roche non è la sola. In queste ultime settimane, le aziende farmaceutiche stanno in gran parte definendo piani per incrementare gli investimenti Oltreoceano.La scorsa settimana la svizzera Novartis ha annunciato un investimento di 23 miliardi di dollari. È previsto un nuovo polo di ricerca da 1,1 miliardi di dollari a San Diego e nuovi stabilimenti in Florida e Texas.L’effetto Trump si fa sentire anche sulle aziende americane. Eli Lilly ha pianificato la costruzione di quattro nuovi impianti per un costo di almeno 27 miliardi di dollari, puntando sulla produzione domestica del nuovo farmaco orale per la perdita di peso, Orforglipron, basato sull’ormone Glp-1, mentre la connazionale Johnson & Johnson ha recentemente comunicato che impiegherà circa 55 miliardi di dollari per espandere la produzione interna. Eli Lilly prevede che, entro cinque anni, tutti i farmaci Glp-1 destinati al mercato statunitense saranno prodotti internamente. Nell’automotive, Stellantis è stato il primo gruppo nell’era Trump a prendere l’iniziativa di rafforzarsi oltre oceano: 5 miliardi e 1.500 posti di lavoro in Illinois riaprendo lo stabilimento di Belvidere e investimenti a Detroit, in Ohio e Indiana. La Volkswagen, in crisi dall’estate del 2024, sta pensando di spostare la produzione dell’Audi oltre oceano, come ha annunciato l’amministratore delegato, Oliver Blume, in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung. Più avanti i piani del colosso sudcoreano Hyundai che impiegherà 20 miliardi di dollari per rafforzare la propria presenza industriale sul territorio americano. Il progetto include la costruzione di un impianto siderurgico da 5 miliardi di dollari in Louisiana, per realizzare acciaio di nuova generazione destinato ai veicoli elettrici nei due stabilimenti Hyundai in Alabama e Georgia. L’amministratore delegato di Hyundai motor, José Muñoz, ha dichiarato che «il miglior modo per affrontare i dazi è aumentare la localizzazione». Il nuovo stabilimento in Louisiana creerà circa 1.500 posti di lavoro. Hyundai prevede di annunciare anche l’apertura di un terzo stabilimento automobilistico probabilmente in Georgia.L’obiettivo dell’amministrazione statunitense è anche di riportare la produzione di chip all’interno dei confini nazionali. E sembra che questa strategia stia iniziando a dare i suoi frutti. Aziende come il colosso tecnologico americano Nvidia che in precedenza esitavano ad affidarsi a produttori statunitensi a causa dei costi, ora si stanno affrettando a prenotare spazi nella fabbrica di Tsmc in Arizona. L’investimento di Nvidia è di 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni, per rendere gli Stati Uniti leader mondiale dell’Intelligenza artificiale. Lo farà in collaborazione con altri partner, tra cui la taiwanese Tsmc. Per la prima volta, dunque, i supercomputer verranno costruiti in America.A sua volta Tsmc, il colosso taiwanese dei semiconduttori, investirà ben 100 miliardi di dollari negli Usa in quattro anni per impianti di produzione di semiconduttori all’avanguardia. Si stima che l’iniziativa creerà tra i 20.000 e i 25.000 posti di lavoro.Apple ha progetti per oltre 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni. Insieme con vari partner aprirà un nuovo stabilimento, a Houston, per server destinati all’intelligenza personale Apple intelligence. Nel corso dei prossimi quattro anni la società prevede di assumere circa 20.000 persone.E le imprese italiane? Nella bilaterale con Trump, che si è tenuta a Washington lo scorso 17 aprile, il premier Giorgia Meloni ha annunciato investimenti per 10 miliardi.