2023-11-02
Imboscata al premier di un finto leader. «A Kiev adesso serve una via d’uscita»
Vovan e Lexus, Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stolyarov (Ansa)
Due comici russi si fingono un politico africano e «bucano» Chigi Il governo: «Impostori». Consigliere diplomatico verso l’addio.Da uno scherzo di due opachi comici russi potrebbe arrivare da Palazzo Chigi una scossa per la ricerca di una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina. Il paradosso si è materializzato ieri, quando nella chat di servizio di Palazzo Chigi per i giornalisti è arrivata una nota. Si parla di un «impostore che si è spacciato per il presidente della commissione dell’Unione africana e che è stato messo in contatto telefonico con il presidente Meloni». Un episodio avvenuto lo scorso 18 settembre a margine dell’assemblea generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre.In realtà gli «impostori» sono due: si tratta del duo comico russo Vovan e Lexus (al secolo Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stolyarov), autori di trasmissioni in cui abusano del format dello scherzo. Solo che nel loro caso lo scherzo non è di quelli innocenti perché, stando agli addetti ai lavori, i due comici avrebbero un legame strettissimo con i servizi di sicurezza di Mosca e non agirebbero per il semplice gusto dello spettacolo, bensì sotto mandato del Cremlino. La nota di Palazzo Chigi si è resa dunque necessaria perché la telefonata era stata diffusa in Russia e i suoi contenuti erano già stati rilanciati. Il fatto è che, però, le considerazioni «off the records» del presidente del Consiglio sulla guerra in Ucraina e su altre questioni sono importanti e denotano una certa insofferenza per lo stallo diplomatico e per l’inerzia dell’Ue. Parole che nei consessi internazionali non possono essere pronunciate: «Vedo molta stanchezza», ha detto il premier al telefono, «devo dire la verità, da tutte le parti. Potremmo essere vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita. Il problema», ha proseguito, «è trovare una soluzione che sia accettabile per entrambe le parti, senza violare il diritto internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma sto aspettando il momento giusto per provare a presentare queste idee».Sulla controffensiva ucraina, la Meloni constata che questa «non ha cambiato il destino del conflitto», che «potrebbe continuare per molti anni se non cerchiamo di trovare una via d’uscita. Il problema», ha aggiunto, «è quale sia la soluzione accettabile per entrambi senza aprire nuovi conflitti». Quando è arrivato l’affondo dei comici su argomenti propagandistici quali il peso del nazionalismo ucraino, la Meloni non ha concesso nulla, ribadendo la netta condanna dell’invasione russa, opponendo che «è Putin ad avere un problema di nazionalismo» e che «gli ucraini stanno facendo quello che devono fare e quello che è giusto fare, e noi stiamo cercando di aiutarli».La conversazione era partita dalla situazione del continente africano, e qui la Meloni ha parlato dell’emergenza immigrazione e ha affondato sull’immobilismo europeo: «Dall’inizio dell’anno», ha detto, «sono arrivate più di 120.000 persone, soprattutto dalla Tunisia. La situazione è molto difficile su tutti i fronti, la situazione umanitaria, la situazione logistica, la situazione della sicurezza. E penso che questo flusso possa aumentare a causa della situazione che si sta sviluppando in Africa, soprattutto nel Sahel». Poi l’attacco all’Ue: «Per molto tempo ha pensato di poter risolvere il problema lasciando sola l’Italia. Quello che non capiscono è che è impossibile. Ma il problema è che agli altri non interessa. Non hanno risposto al telefono quando li ho chiamati e sono tutti d’accordo sul fatto che l’Italia deve risolvere da sola questo problema. Questa è una posizione molto stupida. La Ue dice di capire ma quando chiedi loro di stanziare fondi, di aiutare», ha concluso, «diventa più difficile». Non è mancata nemmeno una frecciata per la Francia e per le sue politiche nelle ex colonie africane, a partire dal Niger: «Hanno priorità diverse, il loro punto di vista è diverso dal mio, per questo diciamo loro che dobbiamo evitare situazioni che potrebbero creare più problemi di quelli che già abbiamo».In poche ore la vicenda è diventata un caso politico: il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, interpellato dall’Adnkronos, ha parlato di «propaganda russa disperata per il catastrofico andamento della loro cosiddetta “operazione speciale”, mentre dall’opposizione chi ha calcato la mano è stato il leader del M5s Giuseppe Conte, per il quale la Meloni ha fatto una «figuraccia planetaria». Il presidente del Copasir Lorenzo Guerini, tra le righe, ha avallato i sospetti che dietro lo scherzo ci sia la mano del Cremlino. «Avendo lavorato qualche anno a Palazzo Chigi mi chiedo come sia possibile raggiungere un livello di superficialità così devastante», ha attaccato Matteo Renzi. Sostengo del Carroccio al premier: «La Lega conferma il pieno apprezzamento anche per l’attività a livello internazionale del governo italiano e in particolare del presidente Giorgia Meloni». Una bufera che investe l’ufficio del consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, proprio mentre le indiscrezioni ritengono imminente un avvicendamento: al posto di Francesco Maria Talò (dato verso l’Ispi) dovrebbe arrivare uno tra l’ambasciatore in Albania Fabrizio Bucci e quello in Etiopia Agostino Palese.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)