2024-10-09
Espulso l’imam pro Hamas tutto casa e jihad
Zulfiqar Khan, l'imam di Bologna raggiunto da provvvedimento di espulsione (Ansa)
Decreto di allontanamento del Viminale per Zulfiqar Khan, leader islamico che a Bologna esaltava il martirio. Salvini: «Finalmente rispedito a casa». Il suo avvocato parla di «reati d’opinione», ma emergono contatti «con para terroristi e possibili infiltrazioni».Ieri mattina Zulfiqar Khan è stato raggiunto dalle forze dell’ordine che hanno eseguito il provvedimento e dalla sua abitazione lo hanno condotto in questura per l’espulsione. Khan, cittadino pachistano di 54 di anni, imam del centro islamico Iqraa di via Jacopo di Paolo a Bologna, era entrato in Italia dal 1995 ed è titolare di un permesso di soggiorno (ora revocato). Il provvedimento dovrà essere convalidato dal tribunale e l’espulsione può essere impugnata presso il Tar del Lazio. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha firmato il decreto di espulsione per motivi di sicurezza nazionale, sostenendo che Khan abbia manifestato una visione estremista della jihad, glorificato il martirio e lodato l’operato dei mujaehidin nel conflitto israelo-palestinese, oltre a dichiarare a più riprese il suo sostegno ad Hamas. Nel decreto si rileva che, dall’autunno del 2023, Khan era noto «per un crescente fanatismo ideologico e per l’adozione di posizioni sempre più radicali, caratterizzate da un forte risentimento antioccidentale e antisemita, nonché da una retorica omofoba e antifemminista». In uno dei suoi moltissimi sermoni aveva esortato i musulmani a resistere al pagamento delle tasse, affermando che le risorse dovrebbero rimanere all’interno della comunità islamica. In un incontro a Bologna ha inoltre descritto l’omosessualità come «una malattia da curare», sostenendo che «ogni musulmano ha il dovere di combatterla» per evitare presunte conseguenze catastrofiche, tra cui l’estinzione del genere umano. Sempre in uno dei video pubblicati sui social network tra novembre 2023 e aprile 2024 ha più volte accusato gli americani, tedeschi, francesi, inglesi e italiani «di sostenere i sionisti impuri». In un altro contributo audiovisivo ha invocato «Allah affinché distrugga gli oppressori», identificati negli Stati occidentali che appoggiano Israele. Zulfiqar Khan si è poi scagliato contro Matteo Salvini (che ieri ha affermato: «Finalmente lo abbiamo rispedito a casa»), contro i giornalisti che si sono occupati a più riprese di lui, in particolare contro Magdi Cristiano Allam (che da anni vive blindato a causa delle minacce degli islamisti), che Khan ha aggiunto alla sua personale lista di persone da attaccare pubblicamente: «Questo Magdi Cristiano Allam, un egiziano, era musulmano. Come era non ho bisogno di dare la pubblicità che tipo di musulmano era. Oggi noi lo conosciamo come cristiano. Ma posso dire tranquillamente che lontano dalla verità... Lontano dalla religione». Allam aveva scritto una lettera aperta a Piantedosi, sentendosi a giusta ragione minacciato. Gli inquietanti video e gli strali di Zulfiqar Khan avevano attirato l’attenzione della parlamentare Sara Kelany, responsabile immigrazione di Fratelli d’Italia, e del senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei, che avevano presentato un’ interrogazione parlamentare e che ieri attraverso una nota hanno commentato il provvedimento: «Esprimiamo la nostra soddisfazione per l’espulsione dell’imam della moschea di Bologna Zulfiqar Khan. Avevamo segnalato con la nostra interrogazione al ministro la pericolosità sociale di questo predicatore di odio che, per il tramite dei suoi sermoni, soprattutto dopo il 7 ottobre, aveva attaccato con inaccettabili insulti, gli ebrei, gli americani e tutto il mondo occidentale, rivendicando il sostegno ad Hamas. Dopo la nostra interrogazione con arroganza l’imam aveva addirittura minacciato di seguire le vie legali contro di noi. Evidentemente le nostre osservazioni e preoccupazioni erano più che fondate. Ringraziamo il ministro dell’Interno Piantedosi per l’attenzione dedicata a questa vicenda e per aver preso le necessarie misure di espulsione. Su questi temi Fratelli d’Italia non arretrerà di un millimetro». Soddisfazione anche da parte di Francesco Giubilei, direttore scientifico della fondazione Alleanza nazionale, che su Instagram ha commentato: «Mentre i collettivi giocano a fare i rivoluzionari e occupano l’università di Bologna, a pochi chilometri l’imam inneggia alla jihad. Bene che venga espulso». L’avvocato difensore di Zulfiqar Khan, Francesco Murru, ha commentato il provvedimento parlando «del ritorno a uno Stato di polizia e al perseguimento dei reati di opinione». Premesso che ognuno fa il suo mestiere, osserviamo che nel provvedimento si legge che «ulteriori approfondimenti hanno consentito di documentare che il medesimo (Khan, ndr) è in contatto con cittadini stranieri emersi all’attenzione nell’ambito di attività investigativa per la loro appartenenza agli ambienti dell’islam ultra radicale e che è in grado di favoreggiare l’infiltrazione nel territorio bolognese di organizzazioni politiche-religiose e para terroriste». Si tratta di un’accusa gravissima che potrebbe portare a ulteriori approfondimenti investigativi in un momento nel quale lo stesso Piantedosi ha lanciato l’allarme sul pericolo infiltrati all’interno delle violente proteste pro Pal, come visto lo scorso 5 ottobre a Roma. Ma anche a Torino, dove la sera del 7 ottobre sono state bruciate in piazza bandiere israeliane.
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