2024-04-18
Il vescovo ci querela perché ai fedeli non piace che lui dia soldi a Casarini
Monsignor Erio Castellucci (Imagoeconomica)
Monsignor Castellucci pretende 200.000 euro dal nostro giornale perché abbiamo raccontato le ricche donazioni della sua diocesi alla Ong del no global, usando le offerte, emerse nell’inchiesta dei pm di Ragusa.Dice il Vangelo di Matteo, riportando le parole di Gesù nel discorso della Montagna: «Se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle». Amen.Dice Sua Eminenza Reverendissima Monsignor Erio Castellucci, arcivescovo dell’arcidiocesi di Modena e Nonantola, nella citazione in giudizio contro la Verità: se uno ti critica perché hai finanziato la flotta pro migranti di un comunista antagonista di nome Luca Casarini, tu chiamalo in giudizio e oltre a togliergli la tunica, se ti riesce, togligli anche il mantello e pure le mutande. E se poi uno ti costringerà a giustificarti di fronte a due tuoi parrocchiani che ti criticano perché anziché aiutare i poveri hai aiutato un marxista, tu levagli 200.000 euro. Dà a chi ti domanda denaro come Casarini e leva - denaro - a chi si permette di dire che non c’è nulla di cristiano nel sostenere le Ong che stazionano lungo la rotta in cui agiscono i trafficanti di uomini.È il nuovo Vangelo secondo le Loro Eminenze Reverendissime, di cui spesso ci siamo occupati. Proprio questo nostro impegno, documentato dagli atti della Procura di Ragusa, ha disturbato Monsignor Castellucci, il quale ha scomodato uno stuolo di avvocati per ribattere a una nostra inchiesta. Sua Eminenza Reverendissima «è un uomo di profonda fede, che ha dedicato e tutt’ora dedica la propria vita alla Chiesa ed è altresì autore di numerosissime pubblicazioni sempre inerenti al tema della fede cattolica». Noi ovviamente non dubitiamo che egli sia animato da profonda fede, dedichi la propria vita alla Chiesa e abbia scritto una monumentale enciclopedia inerente ai temi della religione cattolica. Semplicemente ci siamo permessi di dire che finanziare Casarini e la sua banda di extraparlamentari che considerava il proprio Maestro Toni Negri e non Gesù Cristo, non rientrava negli insegnamenti da noi ricevuti durante le lezioni di catechismo. Può darsi che il nostro insegnante fosse di scarse vedute e dunque non contemplasse il Vangelo del guru della sinistra antagonista, tuttavia ci permettiamo di dire che le prediche di Nostro Signore prevedevano il perdono dei peccatori, e al massimo suggerivano una penitenza di preghiera, mentre quelle del leader di Potere operaio amato da Casarini contemplavano non soltanto di infilarsi il passamontagna, per sfuggire all’identificazione della polizia, ma anche di spaccar la testa a chi non si adeguasse alla linea del movimento. Gli scudi di Casarini sono compatibili con gli insegnamenti contenuti nel Vangelo di Matteo? Noi non lo sappiamo, non essendo insegnanti di teologia come Sua Eminenza Reverendissima Monsignor Arcivescovo di Modena e Nonantola. Tuttavia, ci siamo permessi di manifestare qualche dubbio, che però Monsignor Castellucci ha ritenuto offensivo, al punto di citarci in giudizio.Da quel che si capisce, al presule emiliano non è neppure piaciuto che La Verità abbia citato un suo articolo pubblicato in prima pagina dall’Unità, quotidiano comunista. Ma anche in questo caso non dovrebbe prendersela con noi, bensì con la direzione del quotidiano fondato da Antonio Gramsci e affondato dai suoi eredi. Non siamo noi ad aver messo in prima pagina il suo intervento con la stella rossa, bensì la storica testata dal partito comunista. Se proprio ha la querela facile, agisca contro i vertici di quel quotidiano e non contro chi stigmatizza la pubblicazione. Quanto al resto, il Monsignore non gradisce che qualcuno scriva che «la Chiesa può fare ciò che vuole con il proprio denaro. Anche regalarlo a Casarini e, se vuole, li può dare alla moglie di Soumahoro affinché si compri delle Louis Vuitton»? Ci spiace, ma in Italia - che non è ancora lo Stato del Vaticano, e neppure quello di Modena e Nonantola - esistono ancora la libertà di stampa e il diritto di critica, garantito dall’articolo 21 della Costituzione. Se poi qualche fedele si è risentito, non per i nostri articoli ma per le offerte raccolte in Chiesa e finite nelle tasche di Casarini, questo non è affar che ci riguardi, ma semmai è una questione che attiene ai parrocchiani di Sua Eccellenza Reverendissima, i quali, dopo la nostra inchiesta, sanno che fine fa parte dei loro soldi e sono liberi di decidere se donare ai poveri o a Casarini. È forse questo che disturba Monsignor Erio? Gesù di fronte a Pilato dice di essere venuto al mondo per rendere testimonianza della verità. Ma non ha usato né la carta bollata né uno stuolo di avvocati. Gli sono bastate le parole e i suoi insegnamenti. Che qualcuno evidentemente ha dimenticato.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)