2025-07-20
Il Trentino si conferma l’olimpo del trekking
Il territorio offre percorsi adatti a tutti i livelli. Si va dal Sentiero della pace, una camminata che riscopre le tracce della prima guerra mondiale, fino a itinerari per esperti come il Palaronda ferrata 360 tour, fra cenge, scalette e pareti esposte.Camminare in montagna non è solo un’attività fisica: è una forma di meditazione in movimento, un ritorno all’essenziale, un’occasione per rallentare e riscoprire il proprio ritmo naturale. Soprattutto quando si sale in quota, dove l’aria è più sottile e lo sguardo si allunga su panorami immensi, il trekking si trasforma in un viaggio interiore. In Trentino, cuore verde delle Alpi, questa esperienza trova la sua massima espressione in decine di itinerari ad alta quota, tra paesaggi straordinari, sentieri ben tracciati e rifugi accoglienti.Tra i percorsi più suggestivi c’è senza dubbio l’Alta via del Granito, nella Catena meridionale del Lagorai. Si tratta di un trekking ad anello di tre giorni nella zona granitica del gruppo Cima d’Asta - Cime di Rava, un’isola minerale immersa in un mare di porfido. Si parte dalla Val Malene, si dorme nei rifugi Cima d’Asta Ottone Brentari e Caldenave e si cammina tra laghi alpini, pascoli e resti della prima guerra mondiale. L’itinerario, lungo circa 28 chilometri con oltre 2.000 metri di dislivello, segue antiche mulattiere militari, offrendo una perfetta combinazione tra natura, storia e silenzio.Spostandosi verso le Dolomiti, uno dei trekking più iconici è il Dolomiti trek king in Val di Fassa, un percorso in sei tappe che abbraccia alcune delle montagne più spettacolari dell’arco alpino. Si parte dai piedi della Marmolada, si attraversano i ghiaioni del Passo Sella, e si conclude tra le guglie del Catinaccio, immergendosi nelle leggende del Re Laurino. Il percorso è ben segnalato e modulabile, con possibilità di rientrare a valle in più punti. È ideale per escursionisti mediamente esperti che vogliono vivere un’esperienza intensa ma flessibile, tra panorami dolomitici, rifugi di charme e sentieri pieni di fascino.Un’esperienza ancora più avventurosa è quella offerta dal Palaronda trek, nell’altopiano delle Pale di San Martino. Qui la montagna si fa scabra, verticale, silenziosa. L’ambiente è lunare, quasi metafisico, e sembra sospeso tra realtà e sogno. Si cammina a oltre 2.500 metri, su percorsi di 3, 4 o 8 giorni che collegano i rifugi Rosetta, Treviso, Pradidali, Mulaz e Velo della Madonna. Il Palaronda ferrata 360 tour, in particolare, è pensato per chi ama affrontare anche le vie attrezzate: otto giorni tra scalette, cenge e pareti esposte, con l’attrezzatura adatta e una buona preparazione fisica. Un’immersione totale nella montagna più aspra e autentica, quella che ispira rispetto e ammirazione.Ma il trekking in alta quota può anche essere una lenta riconciliazione con la natura e la memoria, come accade lungo il Sentiero della pace. Questo itinerario storico-escursionistico si snoda per circa 500 chilometri, dal Passo del Tonale fino alla Marmolada, attraversando l’intero Trentino. È un cammino della memoria che segue le tracce della prima guerra mondiale: trincee, gallerie, fortificazioni immerse in ambienti di rara bellezza. Il percorso, suddiviso in 35 tappe, è stato recentemente rilanciato da Va’ sentiero, progetto di mappatura partecipata che ha coinvolto guide alpine, enti locali e appassionati. Il risultato è un viaggio profondo e toccante, dove la storia incontra la natura e invita a riflettere.Ogni sentiero, in alta quota, racconta una storia diversa. C’è chi cammina per sfidare i propri limiti, chi per trovare silenzio, chi per condividere. Ma una cosa è certa: la montagna restituisce sempre molto più di quanto chiede. Il suo linguaggio fatto di pietre, nuvole, vento e luce insegna la pazienza, la concentrazione, il rispetto.Per questo, affrontare un trekking in quota richiede attenzione e responsabilità. È fondamentale prepararsi adeguatamente, informarsi sulle condizioni meteo e sull’accessibilità dei percorsi, portare con sé abbigliamento tecnico e scorte d’acqua, e non sottovalutare mai il proprio livello di allenamento. In caso di tratti esposti o tecnici, è sempre consigliabile affidarsi a una guida alpina o a un accompagnatore di media montagna.Il Trentino, con la sua rete di sentieri e l’ospitalità alpina diffusa, è pronto ad accogliere chiunque voglia vivere la montagna con rispetto e meraviglia. Dall’escursionista esperto al viaggiatore contemplativo, ogni passo può essere una scoperta. In fondo, come scrisse Goethe, «non si cammina per arrivare, ma per andare». E l’alta quota, in Trentino, è il luogo perfetto per andare lontano, fuori e dentro di sé.