2023-11-23
Il segnale di Putin dal palco del G20. «Il conflitto in Ucraina va chiuso»
Il presidente russo prova a capitalizzare il successo geopolitico del ritorno tra i Grandi. E mentre la Germania frena su nuovi aiuti a Kiev, Volodymyr Zelensky in difficoltà apre a Donald Trump: «Se ha un piano per noi lo condivida con me».A Vladimir Putin non manca la faccia tosta. «Certo, le azioni militari sono sempre una tragedia. E certo, dovremmo pensare a come porre fine a questa tragedia». L’ha detto al G20, aggiungendo che «la Russia non ha mai rifiutato colloqui di pace con l’Ucraina».Per lo zar, il ritorno tra i grandi, sia pure in videocollegamento e senza Joe Biden e Xi Jinping, è un successo geopolitico. Gli avversari europei e americani dovevano spezzargli le reni nelle trincee, addirittura spedirlo davanti alla Corte penale internazionale. Invece, ieri, lui era lì, ad arringare gli omologhi stranieri sul conflitto nell’Est - che finalmente ha chiamato «guerra», anziché «operazione speciale» - e sulla situazione in Medio Oriente, dov’è in corso «lo stermino della popolazione civile». Come in Ucraina... «Capisco che la morte delle persone non possa che scioccare», si è giustificato, ma ciò che accade «in Palestina, nella Striscia di Gaza oggi, non è scioccante?». In mattinata, il Cremlino aveva rifiutato di commentare l’affermazione della Casa Bianca, secondo cui l’Iran sarebbe pronto a fornire a Mosca missili balistici, da usare nel Paese invaso. Poche ore prima del vertice dei potenti, da cui, al contrario di Putin, lui è stato escluso, anche Volodymyr Zelensky era tornato sulla questione dei negoziati, in un’intervista all’emittente Usa, Fox news. Rivolgendosi a un pubblico per lo più vicino ai repubblicani, il presidente ucraino ha commentato le uscite di Donald Trump, convinto di poter fermare le ostilità «nel giro di 24 ore», qualora eletto al posto di Biden. «Se ha un piano di pace molto concreto», ha risposto l’ex attore, «può condividerlo con me». Le sue parole, da un lato, suonano come una sfida al campione di un pezzo consistente di opinione pubblica americana, insofferente nei confronti di Kiev. Dall’altro, però, sono una mano tesa all’uomo che potrebbe vincere le elezioni nel 2024.Il leader in divisa verde percepisce che l’appoggio dell’amministrazione democratica sta scemando e osserva il tracollo di Biden nei sondaggi. Se vuole evitare uno scenario tipo Afghanistan, deve tenere aperto un canale con il tycoon newyorkese. In fondo, si tratterebbe di rispolverare un antico rapporto. Ricordate il primo impeachment di Trump? Lo scandalo, risoltosi in un buco nell’acqua, partì da una telefonata di agosto 2019, nella quale l’allora presidente degli Stati Uniti avrebbe esercitato pressioni su Zelensky, affinché facesse aprire un’inchiesta su Hunter. Figlio del suo avversario politico, nonché membro del cda di Burisma holdings, una società cipriota operante in Ucraina.I segnali di fumo tra l’ex comico e lo zar rappresentano soltanto il prodromo di un’eventuale intesa. La situazione sul campo è congelata, ma non è ancora chiaro dove condurrà lo stallo. Potrebbe spingere i due Stati a cercare una via d’uscita diplomatica. In caso contrario, i belligeranti utilizzerebbero i mesi invernali per riempire gli arsenali e organizzare nuove offensive. Progetto che cozza con la scarsità di approvvigionamenti militari. È un limite soprattutto per la resistenza, confortata, ieri, dall’arrivo di 3 milioni di munizioni per arma lunga, spedite dalla Lituania. E dalla speranza che si concluda presto l’addestramento dei piloti sulla manciata di F-16 regalati dagli alleati. Sia gli ucraini sia i russi hanno poi il problema della mobilitazione: entrambi sono arrivati a reclutare i galeotti. Mentre va scemando l’interesse americano, è l’Ue a promettere impegni crescenti. La vicepremier ucraina, all’Ansa, l’ha detto chiaro e tondo: senza quella stampella finanziaria, reggere «per noi sarà estremamente difficile». Washington, ha allora commentato beffarda la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, sta trasferendo «i costi per mantenere» il nuovo Churchill sui Paesi Ue. Reduce dal viaggio a Kiev, dove era andato a commemorare la rivoluzione di Euromaidan del 2014 - quella fomentata dagli americani, che all’epoca invitavano l’Ue a «fottersi» - il numero uno del Consiglio, Charles Michel, ha riconosciuto il «prezzo altissimo» che l’Ucraina «paga ancora oggi per il futuro europeo». La sua integrazione ci costerebbe 186 miliardi e ora è il premier ungherese, Viktor Orbán, a minacciare di bloccarlo con il veto. Così come sarebbe la Germania, inguaiata per i fondi immobilizzati dalla Corte costituzionale e costretta a sospendere il voto sulla legge di bilancio, a tenere a bagnomaria un ennesimo stanziamento da 20 miliardi. Dopo il traguardo degli 85, celebrato ieri da Ursula von der Leyen. Lo ha rivelato Bloomberg, che ha anche consultato la bozza di un piano europeo per garantire la sicurezza di Kiev negli anni a venire. Appunto: essendo troppo impervio il percorso di adesione alla Nato, saremo noi a sobbarcarci l’onere di difendere quelle aree incandescenti.Il documento parte dal presupposto che la guerra prosegua. E prevede che siano le industrie del Vecchio continente a rifornire i combattenti - obiettivo finora fuori dalla loro portata. In più, l’Ue proteggerà le infrastrutture informatiche ucraine, darà assistenza nelle riforme necessarie per l’ammissione al club dei 27, condividerà informazioni d’intelligence e si occuperà di contrastare il contrabbando di armi. Quelle inviate per fermare i russi, adesso a rischio di finire nelle mani sbagliate. La proposta sarà esaminata in settimana dal Coreper e, il mese prossimo, dai capi di Stato e di governo dell’Unione.Così, la retorica sul sacrificio degli eroi fa da fondale a un proscenio scoraggiante: Putin rimane in sella, la Russia non si spezza, Zelensky annaspa, gli Usa si defilano, noi paghiamo. E il massacro continua.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.