2025-09-27
Il Quirinale stana la sinistra. L’opposizione non sa come uscirne
Elly Schlein e Giuseppe Conte (Ansa)
Progressisti in bambola. Giuseppe Conte chiede «un supplemento di riflessione», i parlamentari imbarcati stanno con il piede in due staffe. Incredibile Matteo Ricci: «Al voto per le Marche e per la Palestina».«O sa qualcosa di veramente grave, oppure è troppo vicino a Israele»: così un autorevole esponente nazionale di sinistra commenta con La Verità l’appello rivolto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, agli attivisti della Flotilla, affinché non arrivino fino in fondo alla missione. Quel «qualcosa di veramente grave» sarebbe che Israele è pronto a attaccare e affondare le imbarcazioni della Flotilla? Al di là delle ipotesi, la giornata di ieri sancisce la rottura tra il capo dello Stato e il popolo della sinistra radicale, che per la prima volta, a quanto ci è dato ricordare, ricopre di insulti Mattarella sui social. A inasprire ancora di più gli animi, la notizia che Mattarella, prima di diffondere l’appello che sarà respinto dopo poche ore dalla Flotilla, ha avuto un colloquio con Giorgia Meloni, che 24 ore prima aveva pesantemente attaccato gli attivisti. «Il valore della vita umana», scrive il capo dello Stato, «che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona». All’appello di Mattarella, che spinge affinchè la Flotilla accetti la mediazione proposta da governo e Cei, stavolta aderisce con convinzione tutto il centrodestra insieme a molti esponenti moderati dei dem, che si spacca ancora. Il Pd, in enorme imbarazzo, affida al responsabile Esteri, Peppe Provenzano, la supercazzola del giorno: «Le parole del presidente Sergio Mattarella», scrive Provenzano, «sono importantissime, riconoscono l’alto valore della missione e, ancora una volta, rinnovano la condanna per le disumane sofferenze che subisce la popolazione di Gaza. Condividiamo il suo appello a raccogliere la disponibilità del Patriarcato latino di Gerusalemme a una mediazione che consenta di conseguire il primario obiettivo umanitario della missione». Contattato dalla Verità, il deputato del Pd Arturo Scotto, uno dei quattro parlamentari italiani che sono a bordo delle navi della Flotilla, dice: «Noi proseguiamo». Poi diffonde una nota congiunta insieme alla eurodeputata dem Annalisa Corrado, anche lei imbarcata: «Con le sue parole il presidente Sergio Mattarella riconosce il valore umanitario preziosissimo della Global Sumud Flottilla e, con una narrazione totalmente diversa da quella del governo», scrivono i due, «rinnova il suo sconcerto per le atroci sofferenze a cui è sottoposta la popolazione di Gaza, invitando gli attivisti a valutare seriamente la disponibilità del Patriarcato latino di Gerusalemme. Reputiamo queste parole molto importanti», aggiungono, «perché riconoscono il valore di una missione della società civile, nella sua piena autonomia, con la quale ci siamo messi e continuiamo a metterci a disposizione». Niente sbarco, quindi. Ha il dono della sintesi l’eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi, a bordo di una delle navi: «Sono nell’imbarcazione con Croatti (Marco Croatti, senatore del M5s, ndr)», dice la Scuderi a Tagadà, su La7, «e siamo in contatto con gli altri parlamentari, Scotto e Corrado. Ad oggi non c’è intenzione di sbarcare. Sui posizionamenti personali e futuri non posso prevedere, ma ad oggi non c’è l’intenzione di scendere dalle imbarcazioni». Giuseppe Conte rilascia una dichiarazione degna del miglior equilibrista: «Quello che posso fare da leader politico di una comunità che ritiene questo progetto della Flotilla di grande valore», commenta Conte, «di fronte all’iniziativa di Mattarella, è dire: “Fate un supplemento di riflessione, valutate bene”. C’è un rischio di incolumità della vita personale. Qualunque decisione prenderanno, avranno sempre il mio sostegno e della mia comunità, la nostra comprensione, il gesto che stanno compiendo è di nobile lignaggio, vogliono rompere l’assedio su Gaza». In questo catalogo di contraddizioni, mezze frasi, contorsioni dialettiche, affonda come un coltello caldo nel burro la nota di Giorgia Meloni, che, non senza una certa malizia, dice grazie «ai partiti e agli esponenti di opposizione che, raccogliendo le sagge parole del presidente Mattarella - al quale siamo grati - hanno invitato gli attivisti della Flotilla ad accettare le soluzioni alternative proposte e in particolare a consegnare gli aiuti a Cipro, al Patriarcato di Gerusalemme».E forse, alla fine, l’unica verità arriva da Matteo Ricci, candidato del centrosinistra a presidente delle Marche, che ieri ha chiuso la campagna elettorale su un treno in giro per la regione. «Un treno per la vittoria», dice Ricci a quanto riporta l’Ansa, «che è diventato innanzitutto un treno per Gaza» perché domenica e lunedì «si vota per le Marche e per la Palestina, per dire che saremo una regione popolare coi piedi per terra ma con la testa del mondo» e che «non si gira dall’altra parte rispetto ai drammi del nostro tempo a partire dal massacro palestinese». Cinismo politico in purezza, che ci fa pensare, con lo stesso cinismo, che fino alla chiusura delle urne nelle Marche nessun parlamentare italiano scenderà dalla Flotilla. Poi si vedrà.