La Chiesa sta col prete che invita a uccidere Salvini

La Chiesa sta col prete che invita a uccidere Salvini
Getty Images
Già stupisce che un prete possa augurarsi la morte di qualcuno, predicando odio invece che amore. Figurarsi dunque scoprire che il suddetto sacerdote sia lasciato libero di dire messa e di distribuire il corpo di Cristo invece di essere spedito a pregare in silenzio e a riflettere sui propri errori. Di recente, questo bel testimone di Dio, tal don Giorgio De Capitani, è stato condannato dal tribunale di Lecco per diffamazione, sentenza che lo obbliga pure a risarcire con 7.000 euro Matteo Salvini. Il pretino infatti, nelle trasmissioni radiofoniche in cui interveniva, rivendicava il diritto di uccidere l'ex ministro dell'Interno. Basterebbe questo per escluderlo dalla diocesi, (...)
Claudio Borghi: «Il riarmo può falcidiare il welfare»
Claudio Borghi (Imagoeconomica)
Il leghista: «L’unico modo per spendere per la Difesa senza affondare è riscrivere il Patto di stabilità. Bisogna tornare alla Cee: era l’idea giusta di Europa. L’euro non è più il primo problema, ma i suoi squilibri restano».
La guerra dei 12 giorni alza il velo sulla debolezza strategica della Cina
Xi Jinping e Ali Khamenei (Ansa)
  • L’Iran è una pedina importante per i rifornimenti energetici di Pechino e per la sua proiezione nel mondo. Eppure il Dragone non si è mosso in difesa di Teheran: non ha voluto sfidare gli Usa e scontentare la Ue.
  • L’analista Michael Lai, ricercatore senior del Middle East Media Research Institute (Memri): «Il leader cinese ha imparato a camuffare la sua influenza. Pure se non sempre rispetta le promesse sugli investimenti».
  • Quelle armi provenienti dall’Impero di Mezzo finite a Hamas e Huthi.

Lo speciale contiene tre articoli.

Kiev si affida alle mine antiuomo
Ansa
L’Ucraina esce dalla convenzione che mette al bando gli ordigni. La Russia intensifica i bombardamenti. Telefonata tra i capi delle intelligence di Washington e Mosca.
La scommessa di Trump per la pace: pure l’Iran negli Accordi di Abramo
Donald Trump (Ansa)
Donald apre alla possibilità di alleggerire le sanzioni a Teheran. Ma le precondizioni per il suo nuovo Medio Oriente sono la fine dell’arricchimento dell’uranio e la pace a Gaza. Per la quale pressa ancora Netanyahu.
Le Firme

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