2018-07-23
Il Pd volta le spalle ai lavoratori licenziati
I dem presentano un emendamento al decreto Dignità per far ridurre gli indennizzi a chi ha perso il posto ingiustamente. L'ex ministro Pier Carlo Padoan attacca Luigi Di Maio, che sui social risponde: «Assurdo che la sinistra si opponga ai diritti dei più deboli».L'ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, attualmente deputato del Pd, ieri, dalle sempre affettuose pagine di Repubblica, ha attaccato le politiche economiche del governo Lega-M5s. Dimenticando che proprio le politiche economiche dei governi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni sono state alla base della catastrofe elettorale della sinistra, politiche di cui il responsabile era lui, Padoan si è letteralmente scatenato, prendendo di mira in particolare il decreto Dignità e il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio: «Più che decreto Dignità», ha attaccato Padoan, «lo chiamerei decreto Luigi Di Maio. È un provvedimento che contiene una serie di misure di cui ci si chiede la logica. L'unica risposta che si può avanzare», ha aggiunto l'ex ministro, «è che il provvedimento ha un carattere punitivo per l'economia: la logica è quella della proibizione, si proibisce l'estensione dei contratti a termine, si aumentano i costi chiedendo una argomentazione causale per il rinnovo». L'intervista di Padoan contiene anche altre accuse al governo guidato dal premier Giuseppe Conte, a partire da quella di essere «più deboli» di prima nei confronti di Bruxelles: è noto che, secondo il Padoan style, essere forti in Europa vuol dire scattare sull'attenti a ogni telefonata proveniente dalla Commissione o dalla Banca centrale europea.Luigi Di Maio, però, non si è fatto intimidire. Ha approfittato di un assist al bacio fornito proprio dal Pd e ha segnato un gol a porta vuota: «Il Pd», ha scritto Di Maio su Facebook, «ha presentato un emendamento per sopprimere l'articolo del decreto Dignità che aumenta i risarcimenti per i lavoratori che vengono licenziati ingiustamente. Nel dettaglio, il decreto Dignità porta le mensilità minime di risarcimento da 4 a 6 e quelle massime da 24 a 36. Come si può essere contrari a una norma che dà un giusto indennizzo ai lavoratori che subiscono degli abusi? Il loro emendamento», ha aggiunto Di Maio, «non servirà a nulla perché finalmente ormai sono minoranza, ma il segretario del Pd potrebbe spiegare a tutti perché un partito di “sinistra" si schiera contro il riconoscimento di maggiori diritti a chi lavora? Per me è incomprensibile. Da parte nostra continueremo a difendere ed estendere i diritti sociali dei lavoratori e delle lavoratrici», ha sottolineato Di Maio, «esattamente quello che il Pd non ha fatto in tutti questi anni».Proprio così: il Pd ha presentato un emendamento per ridurre l'indennizzo ai lavoratori licenziati ingiustamente, che quindi va contro tutte le parole d'ordine storiche della sinistra. Nel pomeriggio di ieri, per tentare invano di metterci una pezza, è intervenuto il segretario del Pd, Maurizio Martina: «Caro Luigi Di Maio», ha scritto Martina su Twitter, «i tuoi giochi sulle indennità di licenziamento sono propaganda. Il Pd difende senza pasticci le tutele crescenti, che anche voi non abolite. Vuoi confrontarti? Ecco la nostra proposta che alza le indennità ai lavoratori anche in caso di conciliazione».In realtà, i pasticci continua a farli, anche dall'opposizione, il Pd. Lo scivolone sulle mensilità che spettano al lavoratore ingiustamente licenziato, infatti, era già stato criticato, alcune ore prima dell'intervento di Di Maio, da Cesare Damiano, esponente del Pd, ex Cgil, ex ministro del Lavoro e, dal 2013 al 2018, presidente della commissione Lavoro della Camera. «Tra gli emendamenti», ha attaccato Damiano, «presentati dal Pd al decreto Dignità, ce n'è uno che mi trova totalmente contrario e che costituisce una scelta molto grave: quello che prevede la soppressione dell'aumento delle mensilità a favore dei lavoratori che subiscono un licenziamento illegittimo individuale. Non mi sento rappresentato da questa decisione. La proposta del governo, che è la fotocopia di quella approvata dalla commissione Lavoro della Camera nella scorsa legislatura, Pd compreso», ha ricordato Damiano, «prevede di portare le mensilità minime di risarcimento da 4 a 6, e quelle massime da 24 a 36, in relazione all'anzianità aziendale. Scelta sulla quale sono totalmente d'accordo. Il fatto che i parlamentari del Pd della commissione Lavoro si schierino compattamente contro significa che siamo ancora all'interno delle coordinate dettate da Renzi per quanto riguarda il lavoro e lo stato sociale, quelle che ci hanno portato a gravi sconfitte». «Sono veramente esterrefatto», ha ribadito il vicepremier Di Maio durante una visita in un'azienda agricola del nisseno, «dell'atteggiamento del Pd nei confronti del decreto Dignità. Il partito di sinistra, che doveva difendere i lavoratori, sta combattendo la norma che io ho introdotto nel decreto e che dice che se sei licenziato ingiustamente hai diritto a un risarcimento e che prevede il versamento di 36 mensilità. È veramente allucinante», ha sottolineato Di Maio, «che quel partito, che doveva difendere le fasce più deboli, le combatta».