2019-06-28
Il Pd si imbarca con i clandestini e riesce a peggiorarne la situazione
I dem vanno sulla nave a far propaganda e lanciano raccolte fondi per i pirati, ricevendo insulti dagli elettori Rallenta la trattativa per l'approdo a Lampedusa. Conte durissimo: «Condotta inaudita da parte dell'Ong».Veliero con 75 extracomunitari bloccato in acque greche, due natanti segnalati vicino a Malta. Solo nell'ultimo mese 641 arrivi.Enzo Moavero ha chiamato in causa l'Aja, che risponde picche: «Non li accoglieremo qua».Lo speciale contiene tre articoli La giornata di ieri, a Lampedusa, è stata caratterizzata non solo dal braccio di ferro tra il comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, e il governo italiano, ma anche dalla sceneggiata messa in piedi dai parlamentari di sinistra, che hanno approfittato della situazione per lucrare un po' di visibilità sui mass media. Una passerella propagandistica che ha finito per interferire anche con le delicate trattative per lo sbarco dei 42 extracomunitari presenti a bordo. Ieri sera la situazione era ancora in stallo totale. Una giornata lunga, lunghissima, quella di ieri, con la nave della Ong ferma a un miglio dall'ingresso del porto di Lampedusa, con il suo carico di 42 extracomunitari. La capitana nel primo pomeriggio tenta il blitz, dirigendosi verso il porto, ma la sortita va a vuoto: le motovedette della Guardia di Finanza bloccano la nave, i militari salgono a bordo insieme agli uomini della Capitaneria di porto. «Questa mattina intorno alle 10», racconta Giorgia Linardi, portavoce della Ong, «la nave aveva inviato una comunicazione alle autorità informandole che erano trascorse ormai 24 ore della dichiarazione dello stato di necessità che aveva costretto all'ingresso nelle acque territoriali. Alle 14.16, non ricevendo alcuna indicazione di assistenza, ha dichiarato di procedere verso il porto. A distanza di circa un miglio dall'ingresso del porto le è stato intimato di spegnere i motori». Il governo dimostra compattezza: «C'è un comandante», dichiara il premier Giuseppe Conte, «che si è assunto una grande responsabilità. C'è un provvedimento che vieta la sosta nelle acque territoriali. Questo comandante ha continuato a insistere, ritenendo che solo l'Italia sia un approdo. Ha avuto una condotta che io reputo inaudita. Abbiamo mandato il nostro ambasciatore nei Paesi Bassi a parlare di questa situazione. Non si tratta più di un caso politico, è competenza della magistratura. Immagino che di fronte ad una palese violazione delle regole internazionali», aggiunge Conte, «disporrà le proprie iniziative. In Italia si arriva solo in maniera regolare. Bisogna rispettare l'Italia, il dialogo con l'Ue è costante. C'è molta irritazione per chi si è mosso in questo modo».Parole cristalline, quelle di Conte, che condivide in pieno la linea della fermezza del ministro dell'Interno, Matteo Salvini: «In Italia», dice a Radio Anch'io il leader della Lega, «chi scappa dalla guerra arriva in aereo essendo riconosciuto come profugo. Questi sono viaggi organizzati a pagamento da una mafia di trafficanti di esseri umani che poi usa quei soldi per comprare armi e droga, quindi stroncare questo traffico significa salvare vite. Alcune di queste Ong aiutano nella sostanza il traffico di esseri umani. La legge prevede che bisogna essere autorizzati per poter attraccare», aggiunge Salvini, «non possiamo far arrivare in Italia chiunque, le regole di un paese sono una cosa seria. Spero che ci sia un giudice che affermi che all'interno di quella nave ci sono dei fuorilegge, prima fra tutti la capitana. Se la nave viene sequestrata e l'equipaggio arrestato io sono contento». «Vedo molta ipocrisia. Nessuno», argomenta il vicepremier del M5s, Luigi Di Maio, a Porta a Porta, «parla dei 300 sbarcati a Lampedusa attraverso i barchini. Dobbiamo prendere atto del fatto che l'Europa ha fallito e noi reagiamo di conseguenza». A complicare le cose arriva la sceneggiata della sinistra. I protagonisti sono cinque parlamentari in cerca di pubblicità: Graziano Delrio, Davide Faraone e Matteo Orfini del Pd, Nicola Fratoianni di Sinistra italiana e Riccardo Magi di +Europa. Salgono su un gommone insieme a giornalisti e telecamere e intorno alle 14 sono a bordo della Sea Watch3. Da quel momento in poi, i cinque produrranno in poche ore una quantità industriale di tweet, post su Facebook, comunicati stampa, video e foto. Il motivo ufficiale della visita sulla nave è di «esercitare le prerogative ispettive» dei parlamentari; quello vero, lampante, è speculare sulla vicenda e di conseguenza anche sulla pelle dei 42 extracomunitari. L'Olanda (la Sea Watch 3 batte bandiera olandese), chiamata in causa così come la Germania da Salvini e Conte, se ne lava le mani: «Come il governo olandese ha affermato da tempo», dichiara il ministro olandese delle Migrazioni, Ankie Broekers-Knol, «comprendiamo le preoccupazioni dell'Italia riguardo alle azioni della Sea Watch3, ma ciò non significa che prenderemo i migranti». Poco dopo le 17 Sea Watch pubblica su Twitter un video che ritrae gli uomini della Guardia di Finanza mentre parlano con la capitana Carola Rackete: «Forse la situazione si sta sbloccando», scrive la Ong, commentando il breve filmato che riprende tre militari che entrano nella cabina di comando della nave; uno di loro si rivolge alla Rackete dicendo: «I nostri superiori ci hanno detto di pazientare da parte vostra perché probabilmente si sta sbloccando la situazione». «Ok», risponde la capitana. «Dal porto», spiega Carola Rackete, «ci hanno detto che non c'era posto e quindi ci siamo fermati e abbiamo detto che avremmo usato i nostri gommoni. Subito dopo, però, la Guardia di Finanza è tornata a bordo e ci hanno detto di pazientare un po' perché la soluzione è vicina ed io spero che abbiano ragione». Il Pd del Lazio ha la brillante idea di organizzare una raccolta fondi per pagare le spese legali alla capitana di Sea Watch 3, e viene ricoperto di insulti sui social network. «Con 5 milioni di Italiani poveri», azzanna Salvini, «la priorità della sinistra è finanziare una nave fuorilegge che trasporta clandestini. Che vergogna». Alle 20 la situazione è ancora bloccata. I cinque parlamentari fanno sapere che resteranno a bordo finché gli extracomunitari non saranno sbarcati. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/il-pd-si-imbarca-con-i-clandestini-e-riesce-a-peggiorarne-la-situazione-2639007681.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="linvasione-non-si-ferma-altri-barconi-allorizzonte" data-post-id="2639007681" data-published-at="1757821386" data-use-pagination="False"> L’invasione non si ferma: altri barconi all’orizzonte Gli scafisti trafficanti di esseri umani continuano a cercare di raggiungere l'Italia. Ci sono rotte dure a morire. Una di questa parte dalla Turchia. Ieri un elicottero della Guardia di finanza italiana inserito nella missione europea di Frontex, l'agenzia alla quale è affidato il funzionamento del sistema di controllo e gestione delle frontiere esterne dello Spazio Schengen, ha individuato una barca a vela, tipo caicco, con a bordo 75 migranti diretti verso l'Italia. Siccome il veliero era in acque territoriali greche, la segnalazione è stata trasmessa da Frontex alla Guardia costiera di Atene. I sospetti scafisti sono stati arrestati. «Gli yacht di lusso», commentano da Frontex con un tweet, «non sono usati solo per viaggi di piacere intorno al Mediterraneo». E infatti il Viminale ha dato notizia della presenza di due imbarcazioni con complessivamente una quarantina di migranti a bordo, attualmente in acque Sar di Malta (la competenza territoriale, quindi, è del governo maltese, che è l'unico titolato a intervenire). Nelle scorse ore, il ministro dell'interno, Matteo Salvini, ha annunciato di aver già dato ordine di fermare i due barconi prima che entrino in acque italiane (con molta probabilità l'intenzione è quella di arrivare a Lampedusa): «È una questione di principio», afferma Salvini, «Malta come è solita fare non le fermerà e le lascerà passare in direzione Italia, ma questa volta ho dato disposizione di fermarli». Sono quindi state allertate le autorità navali, che manderanno sul posto delle motovedette. Per contrastare il fenomeno degli sbarchi fantasma, da tempo le coste italiane sono più controllate. Addirittura, nelle zone calde, Frontex impiega anche equipaggi stranieri. A Brindisi, ad esempio, un gommone con un equipaggio della Policia maritima portoghese sta cooperando con i militari del Roan (Reparto operativo aeronavale) della Guardia di finanza brindisina nei servizi di pattugliamento del litorale pugliese e del Canale d'Otranto, proprio per contrastare il traffico di esseri umani. Per questo fenomeno è il periodo più caldo dell'anno. Nell'ultimo mese si contano 18 sbarchi, per un totale di 641 immigrati clandestini che hanno raggiunto l'Italia. Soltanto nella giornata di mercoledì sono arrivate 50 persone via mare: 47 migranti iracheni, pachistani e curdi, soccorsi ed assistiti dopo che l'imbarcazione con la quale si erano avventurati, un veliero monoalbero di 16 metri, si è incagliata lungo una spiaggia tra Crotone e Isola di Capo Rizzuto. A Lampedusa, nello stesso giorno, una piccola imbarcazione con a bordo otto migranti tunisini è riuscita ad arrivare sotto costa. Il giorno prima tre tunisini erano sbarcati a Lampedusa. E prima ancora sono stati intercettati tre piccoli sbarchi con un centinaio di immigrati totali. Le coste d'approdo preferite, oltre a Lampedusa e il litorale jonico calabrese, sono la Sardegna, la provincia di Agrigento e l'area attorno a Torre Calimena, in provincia di Taranto, dove il 2 giugno sono sbarcati in 70. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/il-pd-si-imbarca-con-i-clandestini-e-riesce-a-peggiorarne-la-situazione-2639007681.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="gli-olandesi-ci-fanno-le-pernacchie-e-nostro-lo-scafo-non-i-migranti" data-post-id="2639007681" data-published-at="1757821386" data-use-pagination="False"> Gli olandesi ci fanno le pernacchie «È nostro lo scafo, non i migranti» Schiaffo dell'Olanda all'Italia. Ieri, L'Aja ha rifiutato di riconoscere ogni responsabilità sul caso della Sea Watch 3 (battente bandiera olandese), rispedendo al mittente le richieste del governo italiano. A intervenire è stata la sottosegretaria olandese alle Migrazioni, Ankie Broekers-Knol, tanto felpata quanto lapidaria: «Come il governo olandese ha affermato da tempo, comprendiamo le preoccupazioni dell'Italia e riconosciamo i suoi sforzi nel frenare la migrazione incontrollata verso l'Ue. È anche noto che il governo condivide le preoccupazioni riguardo alle azioni della Sea Watch 3». Eppure: «Ciò non significa che prenderemo anche i migranti». La questione rischia quindi di complicare terribilmente i rapporti tra Italia e Paesi Basi. Negli ultimi giorni, Roma aveva tentato di intraprendere la via diplomatica, per cercare di arrivare a una soluzione con L'Aja. In particolare, il ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, aveva dichiarato alle commissioni Esteri e Politiche Ue di Camera e Senato: «Nel caso specifico della nave Sea Watch, il ministro degli Interni, il ministro della Difesa, il ministro delle Infrastrutture hanno firmato un provvedimento che indicava un divieto di ingresso nelle acque territoriali. La decisione della nave è stata di entrare: la legge dovrà essere applicata, naturalmente da chi è competente ad applicarla». Nell'occasione, Moavero aveva anche sottolineato di aver chiesto all'ambasciatore d'Italia all'Aja di rivolgersi formalmente ai Paesi Bassi per cercare di arrivare a una soluzione sulla questione dell'imbarcazione. Una mossa caldeggiata soprattutto dal ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva non a caso dichiarato: «Il governo olandese non può far finta di nulla: una nave battente bandiera dei Paesi Bassi ha ignorato i divieti e gli altolà e sta facendo rotta a Lampedusa. È una provocazione e un atto ostile: avevo già scritto al mio omologo olandese, e ora sono soddisfatto che l'ambasciatore d'Italia all'Aja stia facendo un passo formale presso il governo dei Paesi Bassi. L'Italia merita rispetto: ci aspettiamo che l'Olanda si faccia carico degli immigrati a bordo». In tutto questo, forse non giova trascurare il fatto che la Broekers-Knol appartenga (come lo stesso premier olandese Mark Rutte) al Partito popolare per la libertà e la democrazia: una formazione a sua volta affiliata in Europa all'Alde, il cui leader Guy Verhofstad invocava, appena nel 2015, la cooperazione dei vari Paesi europei per fronteggiare la questione migratoria, criticando chi adottava la politica dei muri. Senza poi dimenticare la dura battaglia portata avanti dall'Alde in occasione delle elezioni del 26 maggio scorso, in difesa di una maggiore integrazione europea.