2024-10-29
Il pachistano violentatore verrà espulso
Nel riquadro, il questore di Bolzano Paolo Sartori (IStock)
Il quarantenne accusato di abusi su una ragazzina di 14 anni sarà cacciato dopo la scarcerazione. Il questore: «Era stato già denunciato per reati simili, ma era considerato un lavoratore». La Procura precisa: «Nessuno stupro, l’ha aggredita e palpeggiata».Verrà espulso dall’Italia. Il pachistano di 40 anni, arrestato per la violenza nei confronti di una ragazzina di 14 anni giovedì scorso, dovrà lasciare il Paese. Lo assicura il questore di Bolzano, Paolo Sartori, che oltre a emettere un decreto di espulsione ha provveduto anche alla revoca del permesso di soggiorno. A portare a questa decisione sarebbero stati i precedenti emersi sul conto dell’uomo. Seppure incensurato, infatti, l’aggressore era già stato denunciato in passato per un reato simile nei confronti sempre di una minorenne. Denuncia che però era rimasta senza sviluppi giudiziari e quindi non aveva portato ad alcuna misura restrittiva. Come se non bastasse, il procuratore facente funzioni di Bolzano, Axel Bisignano, ha tenuto a precisare che quello nei confronti della giovane non sarebbe stato un vero e proprio stupro. «Sono stati riferiti numerosi fatti non corrispondenti alle indagini finora eseguite», si legge in una nota della Procura, che ha spiegato che di fatto non vi è stata una violenza nella accezione comune del termine, bensì «un’aggressione con, contestato, palpeggiamento della vittima». Fatto che comunque rappresenta reato, ha precisato la Procura. E ci mancherebbe altro, verrebbe da dire, visto che la nota ha tenuto a sottolineare che non corrisponderebbero a verità altri dettagli raccontati sul caso in vari «articoli di stampa». Ossia che la giovane sarebbe stata trascinata dietro un cespuglio o che la violenza sarebbe durata quindici minuti. Precisazioni sicuramente doverose rispetto alla necessità di attenersi ai fatti con rigore, ma la cui dovizia di dettagli, alcuni in qualche modo secondari, appare poco rispettosa nei confronti della vittima.Nella nota, infatti, la Procura si è premurata di precisare anche che non è vero che l’uomo avrebbe tentato la fuga. In pratica si sarebbe trattato di un abuso o tentativo di aggressione senza alcun allontanamento da parte dell’aggressore, il che, a dire il vero, sembra anche peggio. Specialmente se si considera che il fatto è avvenuto alle 20 di sera presso la fermata dell’autobus in un quartiere ad alta densità popolare come il Casanova di Bolzano. Un luogo frequentato, dove, in quei momenti di attesa del mezzo pubblico, nessuno dovrebbe temere per la propria comunità o sentirsi vulnerabile. Anche se non accompagnato, come il caso della giovane che si era da poco lasciata con delle amiche. Una volta sola, il quarantenne si sarebbe avvicinato con la scusa di chiedere indicazioni stradali.Poco dopo sarebbe diventato sempre più insistente, fino a spostare la conversazione su un piano di natura sessuale. Di fronte alle avances sempre più spinte, la ragazza si sarebbe data alla fuga. L’uomo l’avrebbe raggiunta cercando di violentarla ma la giovane sarebbe riuscita a liberarsi fino a chiedere aiuto a un residente della zona, che avrebbe chiamato i carabinieri, i quali poi hanno rintracciato l’uomo. In base a quanto precisato dal questore all’Ansa, l’uomo, che ora si trova in carcere, «non faceva parte del mondo della droga o dei furti» ed era conosciuto «come lavoratore». Era arrivato in Italia diversi anni fa e si era trasferito a Bolzano da poco; lì aveva trovato lavoro nel settore della ristorazione e un appoggio a casa di un amico. La residenza infatti risulta ancora a Verona, dove era andato a vivere dopo un periodo passato a Varese.Inutile dire che l’aggressione della minorenne ha lasciato la città sconvolta e ieri, in segno di vicinanza alla giovane, il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi , e la giunta al completo, si sono dati appuntamento nel cuore del quartiere Casanova per una manifestazione pubblica. «Fatti gravissimi che feriscono la sensibilità di tutti noi», ha commentato il sindaco. «Uno sfregio alla coscienza della città e dell’intera comunità che non possiamo accettare e che ci sentiamo di respingere e rifiutare con tutte le nostre forze». Una condanna che l’amministrazione cittadina ha indirizzato nei confronti di quelle che ha chiamato vere e proprie forme di «razzismo» perpetrate da parte di uomini nei confronti delle donne. «Uomini a cui manca completamente la cultura del rispetto e della dignità umana delle persone, che esprimono in maniera drammatica il degrado civile e per certi aspetti anche culturale, della società moderna. C’è bisogno», ha aggiunto il sindaco, «di un processo culturale di crescita, di più educazione, maggiore sensibilità, e una presenza ancor più diffusa e capillare di attività culturali, perché questo è davvero anche e soprattutto un problema di carattere culturale».Oltre a chiamare a raccolta la comunità, l’aggressione della quattordicenne ha riacceso anche i riflettori sull’emergenza sicurezza, che da giorni tempesta le cronache e in cui a farla da protagonisti sono, troppo spesso, cittadini stranieri. Specialmente per quanto riguarda i reati a sfondo sessuale. Su 5.072 stupratori arrestati o denunciati nel 2021, 2.007 avevano la cittadinanza straniera. Se si considera che tra stranieri residenti, irregolari e regolari non residenti, gli immigrati rappresentano circa il 10% della popolazione, significa che sono protagonisti di almeno il 40% delle violenze sessuali. Quanto al pachistano, al momento si trova in cella in attesa di giudizio. Dopo di che, una volta uscito, o per aver scontato la pena o altra decisione del giudice, trovandosi ormai irregolare sul territorio italiano, non vedrà altra opzione che quella di essere rimpatriato. Espulsione che in ogni caso dovrà avvenire solo una volta completato l’iter giudiziario.
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