2022-01-27
Il governo vuole renderlo infinito ma i primi a reagire sono i tabaccai
Nuova spallata attesa dopo la partita del Colle. Bancari ed esercenti sul piede di guerra.«Green pass a durata illimitata dopo la terza dose: il governo ha deciso di togliere la scadenza», titolava il sito del Corriere della Sera attorno all’ora di pranzo di ieri. Confermando l’ennesimo passo verso il pass «eterno». I maligni hanno subito pensato a uno «spin» del ministero della Salute che ogni giorno calcia la lattina più avanti per vedere l’effetto che fa. Dopo qualche minuto il tiro è stato poi corretto da un lancio dell’agenzia Ansa per precisare che «si va verso l’estensione della durata del green pass per chi ha effettuato tutto il ciclo vaccinale, compresa la dose booster. Secondo quanto si apprende - però - nessuna decisione è stata ancora presa. Il tema potrebbe, infatti, essere affrontato e una decisione presa dopo l’elezione del presidente della Repubblica». Altre agenzie hanno poi sottolineato che ogni valutazione sui tempi necessita di una «valutazione scientifica» prima di un decreto che intervenga a modificare l’attuale durata. Il problema è che le spinte del ministro Speranza sbattono contro il muro di chi le regole sul pass poi le deve applicare. Come i bancari: martedì scorso c’è stata una fumata nera tra l’Abi e sindacati sulle nuove regole per l’ingresso della clientela nelle filiali delle banche: «C’è ancora una forte distanza», hanno scritto in una nota unitaria i segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Nino Baseotto, Fulvio Furlan ed Emilio Contrasto, «in merito alla gestione dell’accesso in banca con le nuove disposizioni del governo, che prevedono la presentazione del green pass da parte della clientela. Siamo di fronte a una situazione nuova che richiede disposizioni chiare e concordate. La mancanza di un accordo sarebbe un segnale negativo da parte delle banche e creerebbe situazioni non omogenee, non regolate e il rischio di creare caos nella erogazione di un servizio essenziale per il Paese». Le trattative vanno avanti e un nuovo incontro è atteso per oggi ma al momento secondo i sindacati le proposte sono del tutto irricevibili, non coerenti con la richiesta di garantire i lavoratori rispetto a penalizzazioni in termini operativi e professionali e a rischi di fronte a situazioni fuori controllo. Dal primo febbraio entrerà in vigore l’obbligo di certificazione verde anche per entrare in tabaccherie ed edicole. Saranno gli esercenti a verificare il possesso del green pass. Una delegazione della Federazione italiana tabaccai guidata dal presidente nazionale, Giovanni Risso, è stata ricevuta presso il ministero della Salute dal sottosegretario Andrea Costa. «Abbiamo posto le premesse per l’apertura di un tavolo di confronto con il governo», ha dichiarato Risso al termine dell’incontro, «siamo fiduciosi che le nostre richieste vengano accolte e che si riescano ad arginare le conseguenze di scelte finora sconsiderate». Nel frattempo, anche l’Inps comunica che dal primo febbraio, fino alla data di cessazione dello stato di emergenza (ovvero fino al 31 marzo 2022), l’accesso fisico agli uffici pubblici - compresi gli sportelli Inps - è consentito soltanto se si è in possesso di green pass base, secondo quanto stabilito dal decreto legge numero 1 del 7 gennaio 2022. L’istituto di previdenza ricorda comunque che tutti gli utenti possono comunque scegliere una modalità di accesso agli sportelli diversa da quella fisica, optando per il ricontatto telefonico o per il Web meeting al momento della prenotazione dell’accesso agli sportelli dell’Istituto.