2025-04-15
Il governo libera Mps. All’Agricole è bastato un miliardo per stare al centro del risiko
Niente golden power per l’Ops del Monte su Mediobanca I francesi salgono al 20% di Banco Bpm e diventano decisivi.L’arbitro del risiko bancario italiano è francese. Con un investimento che dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo di euro Credit Agricole ha aumentato la sua partecipazione, in Banco Bpm portandola dal 9,9% al 19,8%. Il timing dell’operazione non è casuale, visto che arriva proprio nel momento in cui le Ops di Unicredit sulla stessa Banca Bpm e di Montepaschi su Mediobanca stanno prendendo forma. L’influenza di Crédit Agricole in entrambe le partite è determinante. Come socio principale del gruppo guidato da Giuseppe Castagna avrà all’ultima parola sul blitz lanciato da Unicredit. Ma anche a Siena sarà influente nella delibera per l’aumento di capitale visto che il 9% detenuto dal Banco potrebbe rivelarsi decisivo nel conteggio dei voti assembleari.La partecipazione di Crédit Agricole in Banco Bpm non è una novità, dato che il gruppo francese aveva già preso posizione nel capitale della banca italiana nel 2022, stringendo accordi industriali nell’ambito della bancassurance. L’interesse di Crédit Agricole verso Banco Bpm non è solo economico, ma anche strategico, con un obiettivo preciso: condizionare l’evoluzione degli assetti del credito in Italia. E qui si inserisce il governo italiano, che osserva con attenzione, stando in partita un po’ da giocatore e un po’ da arbitro. Palazzo Chigi ha dato il via libera all’Ops di Montepaschi su Mediobanca non avendo ritenuto di mettere il golden power.Ma come ogni grande gioco di scacchi, c’è sempre una mossa che potrebbe cambiare tutto. L’assemblea degli azionisti di Mps di giovedì, infatti, sarà la chiave di volta di tutta l’operazione. Il 66% dei voti favorevoli è necessario per dare il via all’aumento di capitale e all’operazione con Mediobanca. I blocchi di azionariato si stanno formando, e i principali sostenitori dell’operazione sono il Mef, Delfin e Francesco Gaetano Caltagirone, insieme al fronte delle fondazioni. Il nodo, però, resta il blocco di Banco Bpm e Anima, con la loro quota del 9%. Se, come sembra, il voto favorevole arriverà, l’operazione prenderà slancio. Tuttavia ancora una volta l’ultima parola toccherà a francesi. Come azionisti di riferimento della ex popolare dovranno dare il disco verde. Difficile che si oppongano. Tuttavia una telefonata a Parigi occorrerà farla. L’assemblea convocata di giovedì si preannuncia come un appuntamento cruciale. La mappa degli schieramenti si sta progressivamente delineando. Sul fronte degli investitori istituzionali, si registra un ampio fronte favorevole che include alcuni dei nomi più rilevanti della finanza globale. Norges Bank, il fondo sovrano norvegese con una quota del 2,6%, ha annunciato il proprio appoggio. Pimco, con l’1,5% circa, ha già costruito in passato un rapporto solido con Lovaglio, amministratore delegato di Mps ed è pronta a sostenere l’operazione. Anche Algebris di Davide Serra si è schierata pubblicamente a favore, richiamando la logica industriale e la solidità dei numeri alla base dell’offerta. Ma non tutto l’azionariato è compatto. Alcuni fondi internazionali, seppur con quote minoritarie, hanno già espresso parere contrario. Tra questi figurano il fondo pensione dello Stato della Florida (0,13%), il fondo Calvert del gruppo Morgan Stanley, New York City Comptroller (0,16%) e CPP Investments, fondo pensione canadese con lo 0,7%. Un altro fronte caldo riguarda Unicredit, che ha recentemente ricevuto il via libera dall’Antitrust tedesco per aumentare la sua quota in Commerzbank fino al 29,99%. L’approvazione dell’Autorità tedesca arriva dopo quella della Bce, e segna un passo avanti per la banca italiana, che punta a rafforzare la sua presenza in Germania. Nonostante ciò, l’approccio della banca è ancora estremamente cauto. Unicredit ha sottolineato che l’operazione avverrà solo se rispetterà rigorosi parametri finanziari, indicando che la scalata a Commerzbank è ancora legata a una serie di condizioni e a un piano di lungo termine. La prudenza di Unicredit è giustificata anche dalla resistenza politica che arriva da Berlino, dove il governo tedesco ha più volte ribadito la volontà di preservare l’indipendenza di Commerzbank.In sintesi, mentre i banchieri di Milano si sfidano a colpi di offerte pubbliche, il vero arbitro del risiko bancario italiano non è proprio in Piazza Affari. Non è nemmeno un italiano. È una banca francese.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.