2023-06-03
Il gip nega premeditazione e crudeltà
Secondo il giudice le due aggravanti sono da escludere. Il barman nell’interrogatorio: «Ho ucciso perché ero stressato. Togliermi la vita è l'unica forma di pentimento».La doppia relazione, con la ragazza inglese e con Giulia Tramontano, l’aveva stressato. E il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza, «anche tra i colleghi a lavoro», proprio non lo reggeva più. Il movente che il barman Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio di Giulia, che portava in grembo (al settimo mese) il figlio Thiago, ha fornito al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, Angela Minerva, che ieri l’ha interrogato, confermando il fermo disposto dalla Procura e trasformandolo in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, è questo.«Non c’è un reale motivo, ho ucciso per stress», ha detto al giudice, confermando parzialmente la confessione rilasciata ai carabinieri, nella quale ha fornito indicazioni precise sul luogo in cui aveva abbandonato il cadavere di Giulia, uccisa a coltellate in casa. I militari hanno trovato il corpo in via Monte Rosa a Senago, a poco più di 500 metri dalla casa della coppia (via Novella), dov’è avvenuto il delitto. Il cadavere era sotterrato malamente in un intercapedine, tra le erbacce e avvolto in un cellophane, di fianco a una recinzione. Sul corpo c’erano segni di bruciature, particolare che lascerebbe pensare a un tentativo di distruzione del cadavere.«L’unica forma di pentimento che abbia un senso è togliermi la vita», ha detto Impagnatiello al suo difensore, l’avvocato Sebastiano Sartori. «Il barman», ha spiegato l’avvocato, «ha negato la premeditazione e ha detto che ha fatto tutto da solo». Il gip sulla premeditazione gli ha creduto. E l’ha esclusa dalle accuse (come pure è stata esclusa la circostanza aggravante di aver agito con crudeltà, che invece contestava la Procura). Ora Impagnatiello risponde di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.Proprio quest’ultima accusa è, secondo la Procura, il movente. I carabinieri, poi, sono convinti che qualcuno abbia potuto dare una mano a Impagnatiello a sbarazzarsi del cadavere. E stanno raccogliendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza a Senago. E se da un lato c’è la volontà di identificare i complici (o di escludere questa ipotesi), dall’altro bisogna ricostruire con precisione gli spostamenti dell’indagato. Che ha riferito di aver ucciso la compagna all’interno del loro appartamento e di avere inscenato la scomparsa proprio mentre tentava di disfarsi del corpo. Le immagini potranno, quindi, chiarire se aderisca al vero il racconto di Impagnatiello, «che», affermano il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, «ha dimostrato di essere in grado di mentire ripetutamente e di cambiare più volte versione dei fatti».E proprio davanti al gip, Impagnatiello ha confermato questa tendenza, sostenendo che Giulia, poco prima dell’omicidio, «si era ferita con un coltello mentre stava cucinando». Davanti ai pm e ai carabinieri, invece, aveva raccontato che la ragazza si era procurata dei tagli sulle braccia da sola e poi si sarebbe inferta «qualche colpo all’altezza del collo». A quel punto lui, «per non farla soffrire», le aveva a sua volta «inferto tre o quattro colpi». Questa versione, che già non convinceva gli inquirenti, ora è stata smentita dallo stesso Impagnatiello. A Sant’Antimo, Comune in provincia di Napoli in cui era nata Giulia, è stato proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali.«Giulia sei bellissima[...]. Hai il viso di chi non conosce cattiveria. Troppo ingenua per capire in che trappola ti trovassi»: sono le strazianti parole che Chiara Tramontano, sorella di Giulia, le ha dedicato sul suo profilo Instagram in un post che accompagna una fotografia della ragazza uccisa. «Ti guardo e penso a quanto Thiago ti avrebbe potuto somigliare. Avrebbe preso i tuoi occhi, questi occhi mi tormenteranno per sempre. Non potrebbe esserci immagine più bella per questa raccolta fondi».I colleghi di Chiara hanno, infatti, lanciato una raccolta fondi in memoria di Giulia. I contributi verranno devoluti in parte all’associazione Penelope e in parte saranno impiegati a supporto di iniziative antiviolenza in Italia.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.