
Visti i tempi ristretti della «voluntary», era prevista la possibilità di pagare in ritardo a fronte di una maggiorazione. L'Agenzia delle entrate (nonostante il parere dei giudici) contesta a numerosi furbetti pentiti la validità degli accordi. Il rischio? Pagare tutto.Tra condoni immobiliari, scudi e voluntary disclosure, in meno di 40 anni il Fisco italiano ha perdonato, evasori, elusori, furbetti o inadempienti una trentina di volte. Lo scorso ottobre si è chiusa l'ultima finestra, tecnicamente la seconda edizione del rimpatrio dei capitali. In poche parole un'autodenuncia, che consente agli evasori o agli elusori di dichiarare il maltolto e di pagare sanzioni e multe scontate. L'Agenzia delle entrate, non appena archiviati gli accordi con i contribuenti e definite le sanzioni da pagare, è passata al contrattacco. Nonostante la definizione della voluntary disclosure prevedesse la possibilità di pagare il dovuto in ritardo, a fronte di una maggiorazione degli importi (opzione necessaria viste le tempistiche estremamente strette), numerosi contribuenti si sono visti contestare l'intera pratica. In poche parole: hai pagato 20 giorni in ritardo? L'Agenzia avvia un contenzioso per invalidare l'intero condono. Il primo contenzioso di questo tipo si è verificato a Pavia e si è risolto lo scorso 13 febbraio in primo grado con una totale batosta patita dall'Agenzia. Il contribuente viene assolto perché «il suo comportamento è contrassegnato dalla mancata evasione, dalla mancanza di un danno per l'erario e dal versamento di tutti gli importi dovuti, comprovante la buona fede. Ingiusto e illegittimo sarebbe equiparare la posizione del contribuente a quella di un soggetto che abbia commesso una violazione ben più grave, ossia l'omesso versamento di tutti o una parte degli importi previsti». Nonostante il parere secco e pure la condanna a pagare le spese, il Fisco ha fatto appello e la prossima settimana sarà discusso il secondo grado. Nel frattempo, a vedersi mettere in discussione l'intera sanatoria sono altri contribuenti. Uno a Milano e, a seguire, in altre province d'Italia. L'intento è chiaro: ottimizzare il gettito. Solo che per farlo bisogna stracciare gli accordi presi. È vero che l'opinione pubblica non difenderà mai un evasore, il quale non dovrebbe avere le stesse condizioni che spettano a un cittadino che paga le tasse, ma se lo Stato propone un condono deve poi portarlo fino in fondo e non dimostrare di voler sfruttare qualsiasi cavillo pur di racimolare qualche decina di milioni di euro in più. D'altronde, già a luglio dello scorso anno il governo fu costretto a prorogare la voluntary bis di altri mesi perché il target di raccolto era sotto la stima di almeno il 50%. L'obiettivo era quello di raggiungere l'importo fissato di 1,6 miliardi di euro, esattamente la copertura inserita nella finanziaria 2017, quella scritta dal governo di Matteo Renzi e firmata dal successore, Paolo Gentiloni. D'altronde la storia di questo condono era già scritta fin dall'inizio. Non poteva andare diversamente. A inaugurare la tradizione dei governi che mettono a bilancio la lotta all'evasione è stato, a onor di cronaca, Giulio Tremonti. All'epoca l'Europa ci aveva bacchettati: le previsioni non possono essere considerate delle coperture di bilancio. Verissimo. D'altronde, come dicevano sempre i nostri nonni, è come spendere i soldi prima di averli nel portafoglio: molto rischioso.Il fatto che l'Ue nel 2016 abbia chiuso un occhio per il solito discorso della flessibilità non significava che il motto degli avi non fosse più valido. I condoni di Tremonti, che non nascondevano l'intento e tanto meno erano mascherati da legalitarismo, andavano dritti al sodo: fare cassa. Le sanatorie dei governi di sinistra, invece, devono rendere conto ai propri elettori. E quindi danno un colpo al cerchio e uno alla botte. Sono pervasi di ipocrisia: chiedono all'evasore di pagare e al tempo stesso di farsi perseguire. Il che generalmente affloscia gli obiettivi. Il governo Renzi fece trapelare l'idea di una sanatoria sul contante e si scatenò la polemica. Principalmente per un dato di fatto: il 90% delle banconote auto denunciate e quindi riammesse nella circolazione tracciata dal fisco sarebbero state esclusivamente di natura illecita e criminale. Insomma, speriamo finisca una volta per tutte l'era dei condoni. Perché, fatti in questo modo, non consentono di distinguere chi sia il vero furbetto.
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Varato in nome della «sovranità monetaria» (ora è un valore?), il nuovo sistema nasce già vecchio. E c’è l’incognita privacy.
Ad un portale dedicato alla fornitura di energia green era collegato uno schema Ponzi, che prometteva forniture da impianti fantasma collocati all'estero. Circa 6.000 i clienti truffati. 95 i conti correnti sequestrati oltre a criptovalute e beni di lusso.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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2025-10-31
«The Traitors Italia», il gioco del sospetto sbarca su Prime Video con Alessia Marcuzzi
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«The Traitors Italia» (Amazon Prime Video)
Dopo il successo internazionale, arriva anche in Italia The Traitors. Nel cast quattordici vip e Alessia Marcuzzi alla conduzione, per un reality che rinuncia al gossip e punta tutto su logica, tensione e inganni all’interno di un castello misterioso.






