2022-09-25
Lo sponsor di Letta fa affari con Putin
Enrico Letta e Francesco Merloni
Francesco Merloni, uno dei principali finanziatori del segretario dem (che ha pure cooptato come presidente del comitato scientifico della sua fondazione) è da sempre in strettissimi rapporti con Mosca. E continua a operare in Russia anche dopo lo scoppio della guerra.Il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha costruito parte della sua campagna elettorale attaccando il leader della Lega, Matteo Salvini, per i suoi rapporti con la Russia di Vladimir Putin. Nello specifico, ha chiesto chiarezza al segretario leghista sui presunti finanziamenti che avrebbe ricevuto da Mosca (caso Metropol), una vicenda su cui la Procura di Milano indaga da più di tre anni senza aver ancora chiuso le indagini. «Gli italiani, prima di andare al voto, devono sapere se partiti politici di questo Paese siano stati finanziati da una potenza, la Russia, che oggi è contro l’Europa», tuonava Letta poche settimane fa. Non solo, il suo messaggio è sempre stato quello di interrompere qualunque tipo di relazione, diretta e indiretta, soprattutto di business, con Mosca... Eppure Letta dovrebbe guardare un po’ in casa propria. Non solo per i rapporti economici che lo stesso Letta ha avviato nel 2013 (quando era a Palazzo Chigi) con il presidente russo Vladimir Putin, ma soprattutto per chi sono i finanziatori del suo partito. Uno dei più grandi sostenitori economici e politici di Enrico Letta è, infatti, Francesco Merloni, imprenditore marchigiano e politico italiano, classe 1925, erede della dinastia Merloni, fondatori dell’Ariston Group, tra i leader mondiali nella produzione di elettrodomestici e sistemi di riscaldamento. Il 26 agosto scorso, Merloni ha versato 100.000 euro al Partito democratico, come si può leggere sul sito dei dem alla voce «versamenti». Va precisato che Francesco Merloni ha finanziato anche la Lega, per 25.000 euro, e Azione di Carlo Calenda (20.000 euro). Ma nel Pd la cifra investita è notevole. Si tratta della spesa più alta dell’ultimo mese di campagna elettorale, seguita da Krea Design (60.000 euro) e da Gianfranco Librandi, il patron della Tci, candidato con Più Europa ma che ha comunque deciso di versare al Pd ben 40.000 euro. Merloni, ex ministro dei Lavori pubblici per la Dc nel governo dopo Tangentopoli, sostiene Letta alla segreteria sin dal 2007 e poi ha continuato a finanziarlo, soprattutto durante Vedrò, il think tank dell’ex presidente del Consiglio. Non solo. Letta e Merloni condividono anche le attività della Fondazione Aristide Merloni, istituzione nata per ricordare il capostipite della famiglia di Fabriano. Letta è presidente del comitato scientifico, mentre Francesco Merloni è il presidente del consiglio direttivo. La Fondazione è molto attiva nell’organizzazione di dibattiti pubblici, spesso incentrati sulla situazione russa. Del resto, la famiglia Merloni è stata per più di vent’anni un punto di riferimento dei russi in Italia e degli italiani in Russia. Nel 2003 l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi invitò l’allora neopresidente russo Vladimir Putin al Quirinale per una cena a base di crespelle ai funghi e rombo al forno. Nella lista degli invitati, appena 33 tra cui Cesare Geronzi e Pierfrancesco Guarguaglini, c’era anche Francesco Merloni. Tutt’ora la pagina internet dedicata alla Russia del gruppo Ariston ricorda un premio vinto nel 2014 a Mosca dall’azienda di Fabriano. Nel giugno del 2009, in occasione dei 45 anni della Camera di Commercio italo-russa, oltre a imprese come Eni, Enel e Finmeccanica, erano stati ricordati anche i significativi investimenti operati proprio da Merloni in territorio russo.Con l’inizio della guerra in Ucraina lo scorso febbraio, il gruppo ha dovuto ridurre le sue attività. A comunicarlo è stato il presidente durante l’approvazione del bilancio, alla fine di aprile. Il gruppo ha due società controllate al 100% in Russia e Ucraina. Ariston Thermo Ukraine Llc è un’impresa puramente commerciale, mentre Ariston Thermo Rus Lllc gestisce uno stabilimento dproduttivo a San Pietroburgo e uffici commerciali in varie parti della Russia. E se in Ucraina le operazioni «sono sostanzialmente sospese», come aveva spiegato il presidente esecutivo Paolo Merloni, «quelle in Russia erano state ridotte in quantità ed estensione. La controllata russa Ariston Thermo Rus LLC dispone di risorse e autonomia operativa sufficienti ad assicurare la continuità aziendale, ma sono stati sospesi tutti gli investimenti e per il 2022 non è atteso alcun contributo all’utile netto di gruppo» aveva spiegato. Sul sito Leave Russia, progetto della Kyiv School of Economics che mappa chi fa ancora affari con Mosca o comunque è ancora presente, Ariston risulta attiva. Sarebbe difficile il contrario dato l’impegno del gruppo, presente almeno dal 1993 quando, dopo la caduta del muro di Berlino, Merloni Progetti costruì il più grande stabilimento russo per la produzione di frigoriferi, a 400 chilometri a sud est di Mosca, a Lipetzk per la precisione, esteso su una superficie di 137.000 metri quadrati e con un investimento globale di 370 miliardi di vecchie lire. All’epoca il presidente era Vittorio (scomparso nel 2016), fratello di Francesco, che fu poi premiato per la sua Indesit Company dal presidente Putin con il premio «Presidenti». L’altro fratello, Antonio Merloni, è comparso di recente nelle cronache degli interessi dei magnati russi in Italia. Agli inizi degli anni Duemila, quando gli oligarchi con i soldi di gas e petrolio iniziavano a espandersi in giro per l’Europa, fu Alisher Usmanov, già direttore generale della Gazprom, a comprare per 35 milioni di euro proprio l’ex villa di Antonio Merloni a Romazzino, in Sardegna. Usmanov, come ha ricostruito il gruppo investigativo giornalistico Irpi, è il fondatore di Usm Holdings, gruppo che controlla diverse aziende tra cui Metalloinvest, produttore di acciaio, o Baikal Mining, che si occupa di estrazione di rame, e anche Mail.ru, il principale operatore russo di servizi internet. Usmanov è anche proprietario di Kommersant, il più noto giornale economico-finanziario russo. I rapporti tra Merloni e Pd sono stati anche suggellati dall’attività politica di Maria Paola, figlia di Vittorio e nipote di Francesco, impegnata sin dal 2006 prima con la Margherita e poi come deputata del Pd durante la legislatura 2013-2018. Ora è tornata all’attività imprenditoriale, membro del consiglio di amministrazione della Indesit. Insomma, Letta chiede a tutti di prendere le distanze dalla Russia, ma è lui stesso, tramite i Merloni, a non tagliare i ponti. E il Pd non può dire di non averne giovato economicamente.