2019-09-16
Giorgia Meloni: «Il centrodestra unito su elezione del Colle e no ai senatori a vita»
La leader di Fdi presenta la prossima edizione di Atreju: «Aspetto al varco la Lega e Fi su queste due battaglie».«Elezione diretta del capo dello Stato e abolizione dei senatori a vita, che non sono eletti da nessuno ma tengono in piedi i governi degli inciuci. Sono queste le battaglie che Fdi ha portato avanti in questi anni e che in passato sono state bocciate, purtroppo, anche dalla Lega al governo. Le coalizioni però si fanno con i fatti e non con le parole e per questo oggi Fdi chiede a Lega e Fi un impegno ufficiale su queste sfide, le uniche in grado di fermare la deriva antidemocratica in cui il Pd vuole gettare l'Italia con l'aiuto dei grillini voltagabbana e poltronari». È appassionata e sempre lucida Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia.Il governo giallorosso ha già rinviato il taglio dei parlamentari, mentre l'idea di una nuova legge elettorale è forte.«Sono scandalosi. Ma come, hanno detto che erano costretti a fare il governo perché altrimenti sarebbe saltato il taglio dei parlamentari e poi rinviano? Per non parlare della tentazione di una legge elettorale proporzionale, una vera e propria restaurazione partitocratica che porterebbe l'Italia nelle secche dell'ingovernabilità, con il solo scopo di impedire alla destra di tornare al governo. È una vergogna assoluta, siamo pronti alla mobilitazione per un altro referendum abrogativo, perché gli italiani si erano già espressi con referendum contro il proporzionale».Ladri di democrazia: il suo richiamo alla piazza è stato quasi bollato come eversivo… In effetti, lei ha detto che Sergio Mattarella aveva un'altra possibilità oltre all'alleanza Pd-M5s.«Sì, e non lo dico io ma insigni costituzionalisti, della stessa matrice culturale del presidente Mattarella, che in tempi non sospetti avevano ammonito sul fatto che lo scioglimento anticipato delle Camere si può utilizzare quando c'è una discordanza evidente tra la rappresentanza parlamentare e il sentimento del popolo. È evidente che siamo in questa situazione, visto che il Pd ha perso le politiche e i 5 stelle le europee ed entrambi hanno perso 7 Regioni su 7 nell'ultimo anno e mezzo».Che rimprovera alla Lega?«Non è un mistero che noi abbiamo sempre ritenuto necessario staccare la spina dopo le europee. Era evidente a quel punto che il governo non avrebbe più retto. Forse aprendo la crisi in quel momento sarebbe stato più difficile per M5s e Pd fare questo imbroglio in maniera così spudorata. O almeno non avrebbero avuto l'alibi ridicolo dell'Iva. Poi, una volta aperta la crisi, in tanti non abbiamo capito il tentativo di recuperare Luigi Di Maio addirittura offrendogli la presidenza del Consiglio. Spero si sia trattato solo di tattica. Sono fiera della coerenza di Fdi che ha tenuto fede all'impegno “mai con il Pd, mai con i 5 stelle" e mi auguro che con Salvini faremo una bella opposizione, nelle Aule e nelle piazze».La gente ha capito che è stata «truffata»?«Certo. Gli italiani hanno votato per fermare l'immigrazione clandestina, abbassare le tasse, difendere la famiglia e oggi si ritrovano un governo che farà l'esatto contrario. Un patto delle poltrone tra chi le avrebbe perse quasi tutte se solo avessero consentito agli italiani di votare».Pd e M5s mostrano di essere insieme esclusivamente per interessi di potere: come si fa a fare davvero gli interessi degli italiani?«Facendo l'esatto opposto: ascoltando i mercati rionali e non quelli finanziari; confrontandosi con le categorie e proponendo provvedimenti che rendano lo Stato un alleato e non un nemico, raccogliendo le istanze di chi quotidianamente affronta le conseguenze di leggi deliranti come l'obbligo della fatturazione elettronica, che per molte piccole e medie imprese rappresenta una rovina, difendendo il made in Italy contro la concorrenza sleale, fermando l'immigrazione clandestina che il grande capitale usa per rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori; schierandosi dalla parte dell'Italia che lavora e che produce e non ne può più della burocrazia, sostenendo le famiglie e incentivando la natalità che rappresenta la prima sfida da vincere; mettendo chi può assumere e creare lavoro in condizione di farlo; abbassando le tasse per lasciare i soldi nelle tasche dei cittadini e far ripartire i consumi e l'economia. “Prima l'Italia" non è uno slogan: è una visione politica che tocca ogni ambito. Si fanno gli interessi degli italiani nel momento in cui gli interessi degli italiani sono il motivo per il quale si fa politica. È questo spirito che ha sempre contraddistinto Fdi ed è anche la convinzione che muove la nostra azione in Parlamento e nelle istituzioni ogni giorno. È anche per questo che non potremmo mai essere complici di chi come obiettivo ha quello di restare attaccato a una poltrona, a prescindere dalle conseguenze».Il governo giallorosso piace a un italiano su tre: piaceva di più l'alleanza M5s-Lega, dunque?«Anche quello era un governo già fallito, come Fdi aveva ampiamente previsto sarebbe accaduto. Perché 5 stelle e Pd sono due facce della stessa sinistra. Oggi sono veramente fiera di poter dire “mai con il Pd" ma anche “mai con i 5 stelle". Questo però è il governo dei record in negativo. È l'unico governo della storia che non ha avuto nemmeno la luna di miele, pronti via e sono già alla crisi del settimo anno. Persino il pessimo governo Monti venne accolto con speranza dagli italiani, questi invece agli italiani fanno schifo. Persino a tanti elettori del Pd e dei 5 stelle che avevano giustamente creduto ai reciproci insulti che si scambiavano fino a qualche giorno fa».Fdi che opposizione farà?«La nostra è stata un'opposizione patriottica al governo gialloblù, abbiamo votato per più sicurezza e meno clandestini, abbiamo contrastato le folli misure economiche grilline come il reddito di cittadinanza. Ripartiamo da qui, avendo come stella polare l'interesse nazionale e il programma del centrodestra votato da 13 milioni di italiani un anno e mezzo fa. L'unico contratto a cui ci sentiamo vincolati».Su cosa può cadere questo governo-inciucio?«Le contraddizioni soprattutto in politica economica sono tantissime, l'unico linguaggio comune è sui provvedimenti assistenziali in deficit. Gli uni hanno dato il bonus cultura ai diciottenni per mandarli al cinema, gli altri il reddito di cittadinanza a rom e condannati. A pagare entrambi saranno le future generazioni. Per il resto cercheranno di andare avanti sulla classica agenda globalista: più immigrati, deriva arcobaleno, ambientalismo ideologico, più tasse e burocrazia. Possono asserragliarsi nel palazzo ma non possono farlo per sempre. Soprattutto se, come credo, le imminenti elezioni regionali dimostreranno ancora una volta che, quando la gente può votare, vota contro di loro».Perché la vittoria del centrodestra mette così paura?«Perché alla fine si è dimostrato più libero dai condizionamenti internazionali, più orgoglioso del nostro essere italiani, più pronto a mettere in discussione le rendite di posizione che saldano la sinistra a certe burocrazie di Stato, dalla scuola alla magistratura. Per questo facciamo paura all'establishment, ma non agli italiani».I sondaggi la danno in crescita anche su Forza Italia.«Credo più che altro che il motivo per cui Fdi cresce sia speculare a quello per cui Forza Italia è in difficoltà. Gli italiani premiano la coerenza. Spero che nei prossimi giorni si finisca con le continue polemiche verso di noi e si capisca una volta per tutte che il “nemico" non è di fianco ma di fronte, cioè quello che lo stesso Silvio Berlusconi ha definito il governo più a sinistra della storia repubblicana».Quindi le alleanze regionali o amministrative si rafforzano?«Direi di sì, stiamo lavorando in questa direzione. Penso che ci vedremo nei prossimi giorni per parlare dei candidati alla presidenza nelle Regioni nelle quali si vota, tutti da definire. Sicuramente Fdi non ha incertezza sulla propria collocazione e lavora per la vittoria del nostro schieramento».Un centrodestra con l'anima sovranista e quella liberista?«Abbiamo sempre avuto la forza di rappresentare una coalizione plurale. Basta che ci sia chiarezza, che si evitino certi ammiccamenti del passato con la sinistra».Le critiche a un vestito blu elettrico a balze hanno fatto alzare un muro in difesa della neo ministra pd Teresa Bellanova. Penso alle miserabili offese del radical chic Oliviero Toscani nei suoi confronti: lei si è sentita difesa da giornalisti, conduttori, opinionisti e politici?«Io ho difeso la Bellanova perché non giudico le persone, tanto più le donne, da come si vestono e credo che anche il ministro Bellanova dovrà essere giudicata per come farà il ministro. Devo purtroppo notare, però, che in tantissime altre occasioni in cui insulti vergognosi hanno colpito me o altre donne di destra non ho sentito lo stesso coro di indignazione. Anzi: in diverse occasioni molte critiche sgradevoli su vestiario o look sono arrivate dalle parlamentari della sinistra, come nel caso della manifestazione di piazza Montecitorio di lunedì scorso, quando sono riuscite addirittura a mettere alla berlina la senatrice Daniela Santanchè che per l'occasione aveva indossato un cappello tricolore. Mai dire mai».Dalla piazza ad Atreju: «L'Italia che pensa in grande - Sfida alle stelle»: manifesto un po' ambizioso?«Tutt'altro. Sfida alle stelle è innanzitutto sfida ai 5 stelle, che si sono venduti anche l'anima per mantenere le poltrone e quindi oggi rappresentano il peggior esempio di politica. Quasi peggio del Pd che tanto l'anima se l'era venduta da tempo, alla Francia e alla Germania. E poi perché vogliamo continuare a crescere: sarà un'edizione straordinaria di Atreju, che si terrà all'Isola Tiberina di Roma dal 20 al 22 settembre, con tanti ospiti italiani e stranieri di primissimo rilievo. Una manifestazione che è cresciuta tantissimo in questi anni così come ha fatto e continuerà a fare Fratelli d'Italia».