2018-11-12
Il Cavaliere attacca: «Aria da dittatura». Salvini: «Detto da lui fa venire da ridere»
Silvio Berlusconi: «L'esecutivo non durerà 5 anni». Il ministro dell'Interno ribatte: «Parla come un un frustrato di sinistra». Volano gli stracci nel centrodestra, almeno in quello che ancora governa Comuni e Regioni. Volano gli stracci nel centrodestra, almeno in quello che ancora governa Comuni e Regioni. Forse anche perché Silvio Berlusconi non ha ancora digerito l'iniziativa di fine ottobre di Matteo Salvini di voler far «ripartire il centrodestra» convocando soltanto la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, e non il fondatore di Forza Italia. E così ieri da una parte Berlusconi che denuncia «un'aria di illibertà», dall'altra Salvini che risponde: «Berlusconi che parla di rischio dittatura fa ridere». L'attacco del Cavaliere arriva all'indomani delle accuse pesanti lanciate dal vicepremier pentastellato Luigi Di Maio contro i giornalisti «sciacalli e prostitute» promettendo una nuova legge sull'editoria, come ribadito anche dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ieri in tv. Accuse condivise anche dall'ex deputato grillino Alessandro Di Battista, subito dopo la sentenza di assoluzione da parte della Procura di Roma del sindaco della Capitale, Virginia Raggi, dal reato di falso. L'attacco di Di Maio, neanche fosse stata condannata la Raggi, è parso però più dettato dall'ingombrante presenza e concretezza dell'alleato Salvini, a suo parere più favorito dalla stampa ai danni del Movimento 5 stelle, l'unico davvero portabandiera del cambiamento . E infatti le parole pesanti contro i giornalisti non sono state condivise platealmente dall'alleato Salvini che, contento dell'assoluzione del sindaco grillino, ha detto: «Solidarizzo con i colleghi giornalisti che fanno bene il loro lavoro, non con chi applica pregiudizi. Contro il nostro governo scrivono di peggio di quanto scritto sulla Raggi. Faccio il giornalista e apprezzo la libertà di pensiero e critica, ma a volte non c'è informazione ma pregiudizio nei confronti di questo. Ma me lo tengo per me e vado avanti». A lanciare la provocazione, prima verso il governo gialloblù poi contro il leader del Carroccio, ieri è stato Berlusconi: «C'è aria di illibertà, tutte le dichiarazioni del M5s mettono molta preoccupazione, siamo in una democrazia illiberale, anticamera della dittatura, se continua così. Siamo di fronte a un governo pericoloso. Sono davvero preoccupato», ha proseguito, «siamo nella stessa situazione del 1994, ma almeno l'allora Pci aveva esperienza di amministrazione pubblica». Secondo il Cavaliere, i grillini aggiungono al loro vetero comunismo anche una smodata invidia sociale e una assoluta non conoscenza dell'amministrazione pubblica. E poi ha incalzato con i suoi soliti leitmotiv: «A nessuno verrebbe in mente di consegnare una azienda anche piccola a chi non la conoscesse, eppure è accaduto in Italia ed è così oggi». E si dice preoccupato per le misure annunciate che «vanno a toccare le libertà dei cittadini». Una su tutte: la ferma volontà di creare uno «Stato etico che sceglie al posto dei cittadini cosa è bene e cosa è male e ai cittadini lo impone». Poi Berlusconi, ritenendo questo esecutivo incapace di durare un quinquennio, ha mandato l'avviso a Salvini: «Questo governo non potrà durare cinque anni, la Lega si accorgerà presto di non poter tradire il programma del centrodestra presentato ai nostri elettori. Questo governo cadrà e allora ci saranno due possibilità. La prima: un mandato al centrodestra che trovi i voti necessari in Parlamento per formare una maggioranza, oppure si andrà a nuove elezioni». Berlusconi ha fatto i suoi conti: «Nel gruppo misto e nelle opposizioni ci sono molti parlamentari che non vorranno andare a casa. Ci sono poi alcuni onorevoli che faranno i conti anche con il loro portafogli, perché partecipando a un gruppo autonomo potranno tenersi i 14.000 euro dello stipendio anziché versarne 8.000 al loro partito». Un concetto sottolineato dal leader azzurro anche nel discorso di 25 pagine consegnato alla stampa: «Sono certo che siano molti, nel gruppo misto, ma anche fra i deputati e del M5s e del Pd, a non volere una fine anticipata della legislatura che per loro sarebbe esiziale». Chiaro anche il messaggio lanciato ai democratici: «Anche il Pd ha capito che siamo di fronte a un governo pericoloso. E quindi, per le nuove persone che sono entrate e costituiscono i vertici del Pd, credo che condividano le nostre preoccupazioni e guardino al futuro come qualcosa che dobbiamo portare verso la libertà».Niente rabbia, un pizzico d'ironia e forse un po' di commiserazione nella risposta del vicepremier Salvini, durante una diretta Facebook dall'Eicma di Milano (fiera del ciclo e motociclo, ndr): «Per essere una dittatura, è una dittatura felice! Berlusconi che parla di rischio dittatura mi fa ridere. Io certe sciocchezze le lascerei dire ai burocrati di Bruxelles e ai frustrati di sinistra. Chi parla di rischio dittatura in Italia non ha ben presente che l'Italia sta bene. Mi dispiace che Berlusconi usi le parole che di solito usano i Renzi, le Boldrini e gli Juncker. L'Italia con la Lega al governo sarà sempre democratica e mai più serva di nessuno».Difficile con questi presupposti immaginare ancora il centrodestra di un tempo, elezioni o no.