2018-09-01
Il caso del professor Napoletano spacca Confindustria, «Sole» e Luiss
L'associazione degli imprenditori si dice ignara della cattedra offerta nella propria università al giornalista sotto inchiesta giudiziaria e accusato di aver gonfiato i dati di vendita. I doppi ruoli di Giancarlo Abete e della Paola Severino.L'università di Confindustria si muove all'insaputa di Confindustria. È quello che emerge dalla replica che l'area comunicazione dell'istituto guidato da Vincenzo Boccia ha inviato alla Verità dopo la pubblicazione della notizia secondo cui l'ex direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, terrà corsi in ben quattro facoltà dell'università Luiss, promossa proprio dalla Confederazione generale dell'industria italiana. «In merito all'articolo pubblicato il 29 agosto dal vostro giornale e relativo all'attribuzione di un insegnamento a Roberto Napoletano da parte della Luiss», si legge nella missiva indirizza alla Verità, «precisiamo che nessun esponente di Confindustria era a conoscenza della decisione, che resta tutta e solo dell'Università».Una replica che appare poco verosimile, tanto che si potrebbe anche configurare un potenziale conflitto di interessi, visto che nel consiglio di amministrazione dell'università romana siedono anche il presidente della Banca nazionale del lavoro, Luigi Abete e l'avvocato ed ex ministro della Giustizia, Paola Severino (vicepresidente del cda). Il primo siede da anni nel consiglio del Sole 24 Ore, la seconda è consulente legale in materia penale del gruppo di Viale Monte Rosa.Non è chiaro, dunque, come queste persone non fossero a conoscenza dell'arrivo all'interno del corpo docenti di un uomo uscito tra forti polemiche dalla guida del quotidiano salmonato, e «rientrato» nell'orbita confindustriale per trasmettere il sapere agli studenti della Luiss.Anche perché verrebbe da chiedersi quanti sono i professori dell'ateneo romano che possono vantare una laurea honoris causa (in consulenza e management aziendale, conferita dall'università di Salerno nel 2016) senza però avere una più tradizionale laurea ottenuta attraverso il superamento di esami universitari. Dettaglio non del tutto trascurabile quando è previsto che si insegnino due corsi («Le grandi crisi dell'economia contemporanea» e «giornalismo politico-economico») in quattro facoltà (impresa e management, economia e finanza, giurisprudenza e scienze politiche). Fatto sta che la Luiss ha inviato una nota nella quale precisava che «il rapporto professionale con il dottor Roberto Napoletano ha avuto inizio nel 2014, prima delle note vicende del Sole 24 Ore e non sono intervenuti ad oggi elementi formali atti a giustificarne una legittima interruzione». Tutto vero, solo che la docenza con tanto di nomi dei corsi e facoltà è un fatto nuovo, che non ha nulla a che vedere con docenze più sporadiche.Inoltre, in seguito alla notizia dell'arrivo di Napoletano alla Luiss, alcuni esponenti del corpo docenti avrebbero espresso preoccupazione perché la nomina a professore di un uomo indagato dalla Procura di Milano per false comunicazioni sociali e accusato di aver gonfiato i dati di vendita delle copie digitali e cartacee (oltre ad aver contribuito a far perdere al gruppo oltre 250 milioni di euro in sei anni) potrebbe non essere un gran bel biglietto da visita per l'ateneo e per i suoi studenti. Un timore condiviso anche dai comitati di redazione (un gruppo di giornalisti ai quali è demandata la tutela dei diritti morali e materiali della redazione) del Sole 24 Ore, di Radiocor Plus e da Radio 24 che ieri hanno rilasciato una nota secondo cui, «appare appunto incredibile che Confindustria, azionista di riferimento del Sole 24 Ore e promotrice di Luiss, non veda l'inopportunità di un incarico di docente a chi ha contribuito al dissesto dell'unico asset imprenditoriale proprio da Confindustria gestito».In realtà, secondo fonti non ufficiali ma molto informate, sarebbe stato lo stesso ex direttore del Sole 24 Ore a chiedere a Vincenzo Boccia di parlare con il direttore generale della Luiss, Giovanni Lo Storto, per discutere di un impegno di Napoletano come professore. La chiacchierata tra i due sarebbe avvenuta a inizio agosto e, in seguito, il cognome del giornalista sarebbe comparso tra quelli del corpo docenti. In tutto questo, sempre secondo fonti non ufficiali, il cdr starebbe utilizzando questa vicenda per mettere i bastoni tra le ruote al nuovo amministratore delegato Giuseppe Cerbone che avrebbe intenzione di chiamare alla direzione del quotidiano Fabio Tamburini (uomo che conosce bene il gruppo perché fino a 2013 ha diretto Radio 24). La redazione, infatti, vorrebbe che sulla poltrona di comando del Sole 24 Ore rimanesse Guido Gentili, il direttore (che aveva già guidato il quotidiano dal luglio 2001 a fine 2004) che ha preso il posto di Napoletano nel marzo 2017 dopo l'autosospensione di Napoletano stesso.Quello che è certo è che la notizia ha fatto sobbalzare non poche poltrone in Confindustria, alla Luiss e alla redazione di Viale Monte Rosa. Tra queste ci sarebbe quella del direttore generale del gruppo Sole 24 Ore, Marcella Panucci, che - secondo alcuni rumor - avrebbe voluto precisare la sua estraneità ai fatti attraverso l'invio della lettera recapitata alla Verità due giorni fa senza avvisare il presidente Boccia. Comportamento che non sarebbe stato esattamente gradito da quest'ultimo.Ora che il bubbone è scoppiato, però, all'università romana starebbero già pensando di sospendere i due corsi che Napoletano dovrebbe tenere per gli studenti del terzo anno. Il costo, in termini di reputazione, potrebbe essere alto e il gioco non varrebbe la candela. Come probabilmente non varrebbe troppo la pena seguire corsi di giornalismo e crisi finanziarie da chi ha contribuito ad affossare il numero di copie di uno dei maggiori quotidiani italiani e i bilanci del gruppo.
Foto Pluralia
La XVIII edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona si terrà il 30 e 31 ottobre 2025 al Çırağan Palace di Istanbul. Tema: «Nuova energia per nuove realtà economiche». Attesi relatori internazionali per rafforzare la cooperazione tra Europa ed Eurasia.
Il Forum Economico Eurasiatico di Verona si sposta quest’anno a Istanbul, dove il 30 e 31 ottobre 2025 si terrà la sua diciottesima edizione al Çırağan Palace. L’evento, promosso dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con la Roscongress Foundation, avrà come tema Nuova energia per nuove realtà economiche e riunirà rappresentanti del mondo politico, economico e imprenditoriale da decine di Paesi.
Dopo quattordici edizioni a Verona e tre tappe internazionali — a Baku, Samarcanda e Ras al-Khaimah — il Forum prosegue il suo percorso itinerante, scegliendo la Turchia come nuova sede di confronto tra Europa e spazio eurasiatico. L’obiettivo è favorire il dialogo e le opportunità di business in un contesto geopolitico sempre più complesso, rafforzando la cooperazione tra Occidente e Grande Eurasia.
Tra le novità di questa edizione, un’area collettiva dedicata alle imprese, pensata come piattaforma di incontro tra aziende italiane, turche e russe. Lo spazio offrirà l’occasione di presentare progetti, valorizzare il made in Italy, il made in Turkey e il made in Russia, e creare nuove partnership strategiche.
La Turchia, ponte tra Est e Ovest
Con un PIL di circa 1.320 miliardi di dollari nel 2024 e una crescita stimata al +3,1% nel 2025, la Turchia è oggi la 17ª economia mondiale e membro del G20 e dell’OCSE. Il Paese ha acquisito un ruolo crescente nella sicurezza e nell’economia globale, anche grazie alla sua industria della difesa e alla posizione strategica nel Mar Nero.
I rapporti con l’Italia restano solidi: nel 2024 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha toccato 29,7 miliardi di euro, con un saldo positivo per l’Italia di oltre 5,5 miliardi. L’Italia è il quarto mercato di destinazione per l’export turco e il decimo mercato di sbocco per quello italiano, con oltre 430 imprese italiane già attive in Turchia.
Nove sessioni per raccontare la nuova economia globale
Il programma del Forum si aprirà con una sessione dedicata al ruolo della Turchia nell’economia mondiale e proseguirà con nove panel tematici: energia e sostenibilità, cambiamento globale, rilancio del manifatturiero, trasporti e logistica, turismo, finanza e innovazione digitale, produzione alimentare e crescita sostenibile.
I lavori si svolgeranno in italiano, inglese, russo e turco, con partecipazione gratuita previa registrazione su forumverona.com, dove sarà disponibile anche la diretta streaming. Il percorso di avvicinamento all’evento sarà raccontato dal magazine Pluralia.
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Matteo Del Fante, ad di Poste Italiane (Ansa)
«Non esiste al mondo un prodotto così diffuso e delle dimensioni del risparmio postale», ha dichiarato Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, a margine dell’evento «Risparmio Postale: da 150 anni la forza che fa crescere l’Italia», a cui ha presenziato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Come l’ha definito il Presidente della Repubblica, si tratta di un risparmio circolare: sono 27 milioni i risparmiatori postali», ha spiegato ai giornalisti Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti.