2018-10-22
Il Bullo ha solo un piano: il crac dell’Italia
Il congresso del Pd non c'è e molto probabilmente non ci sarà prima delle elezioni europee, perché i renziani non vogliono un segretario diverso dall'attuale, che, al contrario di Maurizio Martina, faccia ombra al loro capo. In compenso nel fine settimana si è svolto il congresso personale di Matteo Renzi, una kermesse servita a incoronare l'ex sindaco ancora una volta leader unico della sinistra. L'adunata, che si è tenuta nel weekend appena concluso alla Leopolda di Firenze, infatti altro scopo non aveva se non quello di confermare la leadership dell'ex presidente del consiglio. Il quale, lungi dal tener fede alle molte promesse di farsi da parte o di stare in silenzio, le tenta tutte pur di riconquistare la scena. L'ultima pensata per riaccendere i riflettori sulla sua persona sono i comitati civici, di cui ieri dal palco fiorentino ha annunciato (...)(...) la fondazione in ogni Comune italiano, allo scopo di affiancare l'azione del Partito democratico. Niente di nuovo sotto il sole. Infatti prima di lui a fondare dei club che facessero da sponda a un movimento giudicato stanco e sconfitto ci pensò nei primi anni Duemila un tizio di nome Silvio Berlusconi, il quale escogitò una specie di rete denominata Circoli delle libertà, affidandola a Maria Vittoria Brambilla. In principio sembrò addirittura che l'associazione dovesse prendere il posto di Forza Italia, liquidando la classe politica che aveva accompagnato l'ascesa del Cavaliere. In realtà i circoli servirono solo a tenere in caldo il posto per il fondatore di Fi, mettendo un po' di paura a capi e capetti azzurri. Renzi, che dalle sconfitte non ha imparato nulla ma copia tutto dalle vittorie, punta a replicare il modello studiato da Berlusconi, sperando di mutuarne il successo. «Se a lui è riuscita la rimonta dopo la sconfitta del 2006, perché non dovrebbe funzionare con me?», è il ragionamento del senatore semplice di Scandicci. Così da oggi dovrebbero cominciare le prove generali di quello che si annuncia essere un partito personale il cui scopo di è riconquistare al più presto Palazzo Chigi. Per quanto gli scudieri dell'uomo di Rignano dicano di non immaginarsi una sconfitta a breve dell'attuale governo, Renzi punta proprio a quello. Ufficialmente l'ex segretario non si sbilancia e anzi assicura ai suoi che ci vorranno tempi lunghi, anche se in realtà, come gli è scappato di dire anche recentemente, egli è convinto che la rivincita arriverà più rapidamente di quanto ci si possa immaginare. Per raggiungere l'obiettivo l'ex presidente del consiglio conta molto su un alleato di nome spread. Con la bocciatura della manovra di governo da parte dell'Europa e dei vari organismi internazionali è probabile che il differenziale fra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi ci accompagni per mesi, facendo da contorno alla campagna elettorale. E uno spread alto non può che mettere in difficoltà non solo l'esecutivo, costretto a pagare interessi più elevati, ma anche il Paese. Il sogno renziano è che con lo spread a quota trecento artigiani e imprenditori comincino ad avere qualche dubbio sulla scelta di votare Lega. Insomma, pur di ritornare a Palazzo Chigi, Renzi scommette contro il Paese. Altro che servizio all'Italia: la manovra che lui e Pier Carlo Padoan hanno presentato alla Leopolda (e che la maggioranza della stampa ha ignorato, liquidandola in poche righe) serve all'ex segretario del Pd per poter impostare la sua campagna sui temi economici. Accantonata l'immigrazione e messi da parte le questioni generali della sicurezza dove risulterebbe perdente nel confronto con Matteo Salvini, Renzi giocherà tutte le sue carte sui danni che l'attuale esecutivo provocherebbe al Paese. «Questi ci mandano a sbattere» sarà lo slogan che ripeterà all'infinito nei prossimi mesi. Ai box è già pronto l'autobus con cui girò l'Italia per le primarie del 2012, quelle che perse contro Pierluigi Bersani. «Andrò dagli imprenditori a spiegare che cosa hanno fatto questi», ha minacciato dal palco della Leopolda. Gli industriali dunque sono avvisati. Se suona alla porta evitate di aprire. Perché come in tutti i sequel, il secondo capitolo è sempre peggiore del primo.