2019-04-12
«Pensioni più basse? Illusione. In realtà le ho alzate»
Il sottosegretario Claudio Durigon: «Pd e Fi mentono: adeguamento più alto rispetto al passato. Rivedremo il paniere dell'inflazione».Sottosegretario Claudio Durigon, siete sotto accusa sulle pensioni. «Ah ah ah. Questa è bella. Noi che le abbiamo rivalutate più di qualsiasi governo».Forza Italia e Pd dicono che avete tartassato le pensioni. «Bella faccia tosta. Ovviamente non è vero». Addirittura? «Siamo al totale ribaltamento della verità: i due partiti che votarono il congelamento di ogni perequazione con la Fornero si permettono di accusare noi che abbiamo scongelato e incrementato più di tutti il tasso di rivalutazione». Però dicono: «Guardate gli importi delle vostre pensioni. Calcolate quanto vi hanno fatto perdere quelli del governo gialloblù». «Questo è un trucco. È vero che a prima vista può sembrare che ci siano degli euro in meno. Ma la causa della detrazione non sono i nostri provvedimenti». E quale sarebbe? «Bisogna fare un po' di storia. Nel 2000 finisce la vecchia perequazione». Ovvero l'età dell'oro. «Infatti: all'epoca ogni perdita dovuta all'inflazione veniva compensata in integrale». Ma quella storia finisce in modo traumatico.«Nel 2011 con Mario Monti, come abbiamo ricordato, viene azzerata. Poi Enrico Letta e Paolo Gentiloni adeguano, ma al 95%. Noi abbiamo aumentato questa quota al 97!».Diamo un parametro perché tutti possano capire. «Per ogni euro di potere di acquisto perso i pensionati ne recuperano il 97%. Il massimo parametro mai adottato negli ultimi dieci anni». Ma allora perché dice che ad aprile alcuni pensionati notano degli importi ridotti rispetto ai mesi precedenti?«È un effetto ingannevole, dovuto principalmente a due motivi. Il primo: spesso il calo dell'importo netto è dovuto alle addizionali, ai conguagli, ai diversi tributi che possono essere prelevati in mesi diversi e gravano sul netto». Ma un comune mortale come fa a capire che non ci sia davvero una detrazione eccessiva o un errore? «Semplice: deve confrontare l'importo lordo. Paragonare il saldo lordo. Se è invariato può stare tranquillo». Il secondo motivo? «Allora: per due pensionati su tre, come le spiegherò tra breve, non cambia di un solo centesimo il saldo». E il terzo rimanente? «È fatto di quelli che aumentano di qualcosa, ovviamente i minimi e di quelli che malgrado l'incremento che abbiamo varato perdono qualcosa». Ah-ahhhh....«Stia calmo. Grazie al nostro intervento perdono molto meno: nella stragrande maggioranza dei casi - come le dimostrerò con i numeri - si tratta di pochi centesimi. Nei casi più alti pariamo di 20-30 euro per pensioni fra i 5 e i 6.000 euro lordi». Ma l'effetto ingannevole per cui molti dicono di perdere fino a 40-50 euro dove sta? «Dopo la manovra l'Inps avrebbe dovuto rifare i conti di tutte le nuove perequazioni, ma la manovra è stata votata l'ultimo giorno di dicembre». Quindi non erano in grado di fare l'adeguamento a dicembre. «E nemmeno a gennaio. Tito Boeri lo ha detto». E poi? «Non lo hanno fatto neanche a febbraio. E nemmeno a marzo. È arrivato ad aprile. Cioè la settimana scorsa». Perché? «(Sospiro) Non lo chieda a me. Non dirigo l'Inps».Lei vuol dire che Boeri sapendo che se ne andava ha lasciato questa patata bollente al suo successore gialloblù. Una bombetta a orologeria. «Non mi faccia dire nulla». Ma se fosse solo questo perché la gente adesso trova delle differenze fra gli importi di aprile e gennaio? «Perché nel periodo di transizione, dopo la scadenza del vecchio sistema, e prima dell'entrata in vigore del nuovo, sono riscattati i parametri della legge 2000». Quindi la gente pensa di prendere meno. Invece sta prendendo di più? «Esattamente: molti non si accorgono del fatto che hanno avuto una breve e felice finestra di doping previdenziale nel regime di transizione». Quindi vedono di meno e non si accorgono che è molto di più rispetto alla legge Letta, ma gli sembra meno rispetto alla legge del 2000, che però non esiste più da dieci anni? «Esatto. Questa è una materia molto complessa e quello che appare spesso non è come appare». Claudio Durigon, «il mister pensioni» di Matteo Salvini è placido come sempre, ma anche molto irritato: «Mi secca davvero molto che quelli che hanno colpito le pensioni abbiamo la pretesa di farci la morale. Approfittano del fatto che la materia è così complessa per raccontare balle». E accade? Anche quota 100 è sotto attacco. «Si, ma non funziona: hanno detto qualsiasi balla su quota 100, mentre i dati ci dicono due cose. Non solo che la gente sta usando quello strumento, ma anche che ha capito come e quando deve farlo». Ovvero?«Non c'è stato nessun assalto alla diligenza. Nessuna fuga».Anche l'Ocse critica la vostra legge. Anche la Commissione europea. «Sì, ma su cosa?». Dal punto di vista dei conti. «Dopo tutto quello che si è detto, i dati stanno dimostrando che la spesa finale sarà vicinissima a quello che avevano previsto, ma inferiore. Nessun timore per i conti dello Stato». Ritorniamo allora alla vicenda dell'adeguamento.«Ci sono alcune cose importanti da aggiungere». Abbiamo detto che interessa un terzo dei pensionati italiani, circa 5 milioni. «Esatto. Le do un dato chiaro. Per 2,6 milioni di pensionati il minor guadagno medio è di soli 28 centesimi al mese. Questi sono i dati Inps, non i miei». Ma questa è una media. «Ciò significa che per molti sarà inferiore. Chi ha una pensione fino a 2.000 euro “perde" 0,12 centesimi. Gli altri un po' di più a scalare, secondo una tabella progressiva». Non possiamo riprodurla tutta, ma diamo un parametro. «Il massimo che uno perde - parliamo di quelli che sono fra i 5 e i 6.000 euro - è lo 0,5% dell'aumento». Diamo riferimento come ordine di grandezza. «Con più di 5.000 euro si tolgono 25 euro al mese all'aumento». Questo sacrificio per finanziare cosa? «Aumentiamo in modo pieno tutti. Ma di più le minime. Ad esempio quelle di chi ha 800 euro. Chi arriva fino a 1.500 euro resta invariato: non perde e non guadagna». Però avete fatto una scelta. La difende?«Certo. Questa per me si chiama equità sociale. E ovviamente la difendo: l'ultimo elemento di questo intervento è stato il prelievo sulle super pensioni. E siamo convinti che il contributo di solidarietà di chi prende molto sia importante. Anche sul piano simbolico». Dalle perequazioni avete recuperato 2,2 miliardi euro. «Siamo il governo che ha più investito nella spesa sociale. L'Europa ci attacca ma non capisco perché». Perché dicono che mettete a rischio la sostenibilità del sistema. «Stiamo mandando a casa una generazione che ha lavorato, tanto, e facendo entrare tantissimi giovani. Le do una immagine tutta diversa». Quale? «Siamo entrati in una casa distrutta, dove era caduto il tetto, e abbiamo ricostruito gli architravi». E ora avete finito? «No. Il tema vero è riattivare la commissione che sceglie il paniere con cui si determina la rivalutazione». Perché non è più aggiornato? «Per nulla. Aggiornare quel calcolo produrrebbe nuovi aumenti senza dover intervenire sulla tabella che abbiamo prodotto». Perché le opposizioni dicono che avete «tagliato»? «Pd e Forza Italia mi fanno davvero ridere. È una balla». Basata su cosa? «Sul fatto che Giuliano Poletti, un minuto prima di andar via, aveva promesso di rivalutare le pensioni: senza mettere un soldo, ovviamente. Un banale bluff dialettico». Che fa, si arrabbia? «Provano a prendere in giro gli italiani. Che però sono più intelligenti di loro».
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