2020-07-16
I grillini presi in giro fan finta di esultare. Con Di Maio all’angolo la scena è di Conte
Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista (Ansa)
Il premier, con la piroetta sulla revoca, scippa la linea dura al M5s. I pentastellati ingoiano e applaudono a favore di camera.Ma se davvero su Autostrade hanno vinto «le istanze» dei 5 stelle, come sostiene Vito Crimi, perché al ministero delle Infrastrutture non c'è più lo scatenato Danilo Toninelli, ma la molto più comprensiva Paola De Micheli? L'immagine plastica di un Movimento che si è fatto bagnare il naso dalle mille astuzie del sedicente »avvocato del popolo» Giuseppe Conte è nell'ingresso al Senato del premier, accolto dall'applauso dei senatori grillini, molti dei quali in piedi, come se fosse il nuovo Di Maio. E non è un caso che l'ex capo politico del M5s, ansioso di riprendersi il centro della scena, sia furente per come Conte ha usato la fame di ghigliottina dei suoi per poi mediare con i Benetton e prendersi tutto il merito del «pugno di ferro». Che poi tanto pugno di ferro non è visto, che la famiglia di Ponzano Veneto potrà uscire da Aspi in comode rate. Ma intanto c'è chi ha guadagnato cifre da capogiro in poche ore, in Borsa, vendendo e comprando azioni Atlantia sul filo delle decisioni del governo. La Consob aveva già aperto il file dei movimenti sospetti e oggi arriva un'interrogazione dei senatori leghisti che denunciano sospetti «abusi di mercato». Politicamente, questo finto colpo di maglio contro i privati se lo intesta il premier, che dopo aver dormito (e frenato) sul dossier per due anni e due governi, e dovendo inaugurare il nuovo ponte sul Polcevera, ha improvvisamente drammatizzato la questione e ha scippato la linea dura ai grillini. Corollario non secondario, l'avvocato di Volturara Appula si guadagna nuovo spazio all'interno del M5s come nuovo, possibile leader. Con questo piccolo capolavoro tattico, suggellato dall'applauso di Palazzo Madama, Conte ha messo nell'angolo Di Maio. E i festeggiamenti dei 5 stelle sono stati a denti stretti. La fiera delle vanità non può che cominciare dall'altro antagonista interno, Alessandro Di Battista, che si spara 11 minuti di videocomunicato Facebook per gioire a questi livelli: «Io non ricordo, nel Paese dove tutti gli scandali finiscono a tarallucci e vino, una famiglia di potenti presa a schiaffi come è stata presa ieri notte a schiaffi la famiglia Benetton grazie alla durezza di M5s e di Conte che ha sposato la linea M5s». Non sa, Di Battista, che Atlantia è quotata in Borsa, che i Benetton hanno il 30% e che i fondi d'investimento americani, inglesi e australiani hanno oltre il 55% del capitale. Abbiamo preso a schiaffi anche loro? Ma persino un personaggio solitamente moderato come Riccardo Fraccaro, sottosegretario grillino alla presidenza del Consiglio con delega a marcare a uomo il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, si lascia andare a toni da Mani Pulite: «L'interesse pubblico ha prevalso, le Autostrade tornano ai cittadini: giustizia è fatta». Poi passa il reggente Vito Crimi, cancelliere di tribunale prestato alla politica, e l'autocelebrazione dei successi (di Conte) raggiunge il climax: «Abbiamo ottenuto un risultato straordinario, reso possibile solo grazie alla incrollabile determinazione del Movimento 5 stelle, che inizialmente qualcuno considerava follia». Poi aggiunge che «il pensiero oggi più che mai va alle 43 vittime del ponte Morandi e ai loro familiari» e ringrazia «chi, come Danilo Toninelli, in questa battaglia si è speso anima e corpo». Si è speso talmente anima e corpo che la sua testa è stata la prima a cadere in casa grillina, nel cambio di governo. Ma oggi bisogna festeggiare e quindi va bene anche brandire come un trofeo le eroiche spoglie del Toninelli. Crimi non sa, o finge di non sapere, che nella notte dei lunghi coltelli con Conte il suo predecessore Di Maio è stato tentato più volte di far saltare il tavolo perché alla fine, al di là dei sofismi e dei tecnicismi, la realtà è che i Benetton restano. «Ha usato la minaccia della revoca solo per arrivare a un accordo con Atlantia», la sintesi del capo della Farnesina con i suoi. Ma tocca far finta di festeggiare, perché in fondo sul Tav Torino-Lione e gasdotto Tap è finita ben peggio. E allora ecco che Di Maio parla di «ottimo risultato» come un democristiano qualunque dopo aver guadagnato lo zero virgola alle elezioni. Dalle opposizioni, la finta cacciata dei Benetton provoca solo ironie. Giorgia Meloni osserva che «è finita a tarallucci e vino» e la verità è solo che «è stata evitata la revoca delle concessioni autostradali ad Autostrade, con il favore delle tenebre». Mentre Matteo Salvini mette in chiaro: «Intanto non c'è nessuna revoca, come invece avevano promesso i 5 stelle», ma ci sono «solo tanti altri soldi pubblici spesi e anche oggi, cantieri fermi e le solite code in Liguria e mezza Italia». E poi c'è l'assurda altalena di Borsa di Atlantia, a colpi di rialzi e ribassi del 15%, che avrà degli strascichi. I senatori della Lega in commissione Finanze (tra gli altri, Giulio Centemero e Massimo Bitonci) oggi chiederanno al ministro Gualtieri di pronunciarsi sul fenomeno preoccupante delle vendite allo scoperto (l'interrogazione diventerà anche esposto Consob). Ma soprattutto fanno notare una lacuna dell'accordo sfuggita ai festeggiamenti grillini: «Manca la valutazione di Autostrade ai fini della fissazione del prezzo di sottoscrizione dell'aumento di capitale da parte di Cdp e dell'acquisto delle azioni».
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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