2019-06-16
I calcoli di Tria per l’Ue: meno deficit e taglio delle agevolazioni fiscali
La minor spesa per il reddito di cittadinanza e quota 100 vale 0,2 punti. A fronte della flat tax ci sarà anche un riordino delle voci di detrazioni e deduzioni pari a 70 miliardi di euro.«Non ci sono chimere da seguire, si va avanti con questo governo, puntando dritti alla flat tax e alle autonomie, «ma certo per fare le cose dobbiamo essere in due». È questo il messaggio che Matteo Salvini ha voluto dare per il primo consiglio federale convocato dopo la tornata elettorale del secondo turno delle amministrative.Un concetto ribadito in conferenza stampa venerdì con queste parole: «Il governo ci sarà se scommette sull'impresa di tagliare le tasse». Mentre «se qualcuno dicesse facciamo la manovra economica e non tagliamo le tasse, la manovra non la farebbe con me». Dopo il via libera al bilancio del Carroccio e dopo aver scelto il leader dei giovani della Lega (gli ex giovani padani), Andrea Crippa, come suo vice, Salvini ha ribadito la linea di governo, ricordando che lo Sblocca cantieri «deve dare il via a una nuova fase, alle grandi opere di cui il Paese ha bisogno per crescere».Capitolo caldo quello della procedura di infrazione minacciata dalla Ue. La posizione ribadita è che la partita è soprattutto politica, che l'accordo va trovato, ma bisogna trattare con pari dignità. L'accordo si è sempre raggiunto, anche in passato, sembra sia stato il ragionamento del leader e ministro dell'Interno. «La procedura di infrazione, sui nostri conti pubblici, nel passato non è mai stata aperta e non succederà neanche questa volta», ha concluso. Resta però meno di una settimana di tempo per inviare la lettera di risposta a Bruxelles prima che valuti il secondo step burocratico in grado di avviare una procedura d'infrazione. L'azione concreta chiesta dalla Commissione Ue «è far vedere perché noi diciamo che possiamo arrivare a un abbassamento previsto del deficit di 0,2 punti. Dovremo dargli le cifre, da dove vengono», ha ribadito il ministro dell'Economia, Giovanni Tria. Al commissario Moscovici «anticiperò i nostri programmi per questo e l'anno prossimo», ma «l'unico problema è che poiché siamo a metà anno non ci saranno documenti nuovi da far uscire ma dobbiamo dimostrare quello che stiamo facendo». Ecco perché c'è da aspettarsi un ricalcolo definitivo delle spese legate a quota 100 e al reddito di cittadinanza, due voci legate a precise clausole di salvaguardia a scomputo del deficit. Ma ci sarà anche una revisione di alcune voci dell'Iva che potrebbero limare i 15 miliardi di euro a copertura dell'innalzamento dell'imposta sui consumi. In sostanza l'Iva potrebbe salire su alcune voce di prodotti e al tempo stesso il governo potrebbe rimodulare una bella fetta di tax expenditures. Le detrazioni e le deduzioni che valgono minori tasse per almeno 70 miliardi di euro. Tria sicuramente farà valere l'effetto della fatturazione elettronica che da sola dovrebbe portare nelle casse dello Stato più dei 2 miliardi preventivati lo scorso anno. Un miliardo in più di gettito farebbe comodo ai fini del dialogo con l'Europa. Il tema di fondo resta poi la scelta tra flat tax e salario minimo, ma c'è da scommettere che la lettera di Tria firmata anche da Giuseppe Conte non conterrà alcuna indicazione precisa sui minori incassi, ma si concentrerà sui risparmi e sulle voci di maggiore gettito fiscale. Insomma, sarà un po' scontro e un po' furbizia in attesa che arrivi settembre e sia chiusa la partita delle nomine in Consiglio Ue e in Commissione. Un tema doppiamente caldo perché utilizzato nei vari Paesi membri anche la politica interna. Ad esempio ieri il magazine del Frankfurter Allgemeine per l'ennesima volta ha definito gli italiani «poveracci». Una vignetta con un enorme Salvini che finge di guidare un vecchia Fiat 500 poggiata però su quattro mattoni. Il messaggio è chiaro, lo stesso che il medesimo magazine aveva lanciato a maggio del 2018 definendo gli italiani un popolo di scrocconi, disegnando un'Ape Piaggio in procinto di cadere da un burrone. Le prossime due settimane saranno caratterizzate da intense trattative per riassegnare le pedine a Bruxelles, vedremo come l'Italia riuscirà a giocare al tavolo degli scacchi.