2024-10-25
Guterres: inchini a Putin, sberle dall’Iran
Vladimir Putin e Antonio Guterres al vertice dei Brics a Kazan (Ansa)
Al vertice dei Brics, lo zar riceve gli ossequi del segretario Onu, che rispolvera la «pace giusta» in Ucraina e chiede la fine delle ostilità a Gaza e in Libano. Ma la sua presenza a Kazan scontenta tutti. E Teheran lo bacchetta pure: «Faccia di più».La foto, scattata ieri al vertice dei Brics a Kazan, di un sorridente Antonio Guterres che si inchina davanti a Vladimir Putin farà sicuramente gioco al capo del Cremlino. Molto meno al segretario generale delle Nazioni Unite, già pesantemente contestato per la sua posizione giudicata troppo morbida con Hamas - Israele l’ha dichiarato persona non grata nel Paese - e per il ruolo del contingente Unifil in Libano. Tra l’altro, Guterres ha scelto di inchinarsi a Putin (su cui pende un mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale nel 2023) proprio il 24 ottobre, ovvero nel giorno del settantanovesimo anniversario dell’entrata in vigore della Carta delle Nazioni Unite. La cui assemblea generale, nel marzo 2022, aveva adottato una risoluzione che condannava l’invasione russa dell’Ucraina. Ebbene, ieri all’ultima giornata del vertice dei Brics ospitato dalla Russia, il segretario dell’Onu ha chiesto una «pace giusta» in Ucraina. E anche una cessazione «immediata» delle ostilità a Gaza e in Libano, in mezzo alle crescenti tensioni, in particolare tra Israele e Hezbollah. L’ultimo incontro fra Putin e Guterres risale alle prime settimane della guerra iniziata due anni fa: Guterres andò a Mosca mentre era in corso l’assedio russo a Mariupol. Da allora, il segretario generale è stato impegnato nei tentativi di mediazione, contribuendo a mediare un accordo che ha consentito a Kiev di esportare in sicurezza il grano dai suoi porti nel 2022. Nei giorni scorsi, l’Ucraina ha fortemente criticato la decisione del capo delle Nazioni Unite di incontrare «il criminale» Putin, che chiede a Kiev di cedere il territorio a Sud e a Est come precondizione per un cessate il fuoco, posizione respinta dall’Ucraina come «assurda». Sulla presenza di Guterres a Kazan ieri è intervenuto con una bacchettata il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante la conferenza stampa conclusiva del G7 Sviluppo a Pescara: «L’Onu doveva muoversi sin dall’inizio per cercare di sospendere la guerra, avrebbe dovuto individuare degli inviati speciali che fossero riconosciuti come interlocutori da Putin per convincerlo a fermare l’attacco all’Ucraina», come fu con la Georgia», ha sottolineato Tajani. «Bene se l’Onu cerca di trovare una mediazione, sono favorevole a una conferenza di pace, ci sto lavorando», ha poi aggiunto. «Magari si possa arrivare a una conferenza di pace con una presenza della Russia e anche della Cina, l’unica grande realtà che può convincere la Russia a fare marcia indietro e impedire un’escalation, perché se è vero che ci sono militari nordcoreani pronti a entrare in Ucraina bisognerebbe correre ai ripari in tempi rapidi, perché questo significherebbe un allargamento del conflitto». Intanto ieri, al summit dei Paesi Brics, Putin ha detto che è «illusorio» da parte dell’Occidente puntare su una sconfitta russa in Ucraina. Gli occidentali, ha aggiunto nel suo discorso davanti ai leader dei Paesi alleati, «non nascondono il loro obiettivo di infliggere una sconfitta strategica al nostro Paese. Si tratta di calcoli illusori che solo chi non conosce la storia della Russia e non tiene conto della sua unità forgiata nei secoli può fare». In conferenza stampa, il presidente russo ha poi detto di considerare «sincere» le parole di Donald Trump quando dice che intende risolvere il conflitto in Ucraina se verrà eletto presidente degli Usa. La Russia, per il leader del Cremlino, sarà aperta alla cooperazione con gli Usa dopo le elezioni americane se anche loro saranno aperti. «Se non vogliono, non hanno bisogno di farlo», ha precisato Putin. Che non ha smentito né confermato lo schieramento di truppe nordcoreane in Russia. Il presidente iraniano, Masud Pezeshkian, ha intanto accusato le Nazioni Unite di essere inefficaci nel porre fine alla crisi regionale in Medio Oriente. Nella dichiarazione finale i Brics chiedono tra l’altro «l’immediata cessazione delle ostilità» in Libano e sottolineano «la necessità di preservare la sovranità e l’integrità territoriale» del Paese. Viene inoltre invitato Israele a mettere fine agli attacchi all’Unifil. A Mosca ha intanto avuto una serie di colloqui il vice capo dell’ufficio politico di Hamas, Musa Abu Marzouk, dopo una prima visita nel giugno scorso. Del conflitto mediorientale Putin ha parlato a Kazan in incontri bilaterali avuti con Pezeshkian e con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che non fa parte dei Brics ma che chiede di aderire al gruppo. «Come Turchia, con rispetto reciproco e in base a principi vantaggiosi per tutti, abbiamo sviluppato strette relazioni anche con la famiglia Brics e siamo determinati a migliorare il nostro dialogo», ha detto ieri Erdogan nel suo intervento durante il vertice.«Dal Consiglio d’Europa all’Organizzazione degli Stati turchi, la Turchia ha relazioni con molti Paesi in diverse piattaforme regionali ed è membro fondatore di alcune di queste», ha sottolineato il leader turco, citando anche altri gruppi di cui fa parte Ankara ma senza menzionare la Nato. L’organizzazione dei Brics «contribuisce alla crescita economica, allo sviluppo del commercio globale e agli obiettivi globali sostenibili», ha detto Erdogan, aggiungendo che «un sistema e uno sviluppo globale equo è possibile soltanto se c’è sicurezza oltre i nostri confini».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.