2024-08-13
Kiev avanza e scatena l’ira di Putin. «Pronti a dare una degna risposta»
L’esercito ucraino: «Occupati 1.000 km quadrati di Russia». Le autorità della regione di Kursk: «Usati ordigni chimici». Ampliate le zone di evacuazione. Rimpallo di accuse sull’incendio (domato) a Zaporizhzhia.Guerra e pace. E Delitto e castigo. I capolavori della letteratura sovietica riflettono l’atmosfera dei giorni dell’ira con l’Ucraina che prova a sfondare le linee nemiche e la Russia che minaccia ritorsioni per l’affronto di Kursk. Vladimir Putin è gelido nella promessa: «Il nemico riceverà una degna risposta e non c’è dubbio che raggiungeremo tutti i nostri obiettivi. Le perdite per Kiev sono aumentate drammaticamente, in modo particolare per le unità più capaci che il nemico invia al nostro confine».Mad Vlad, come l’hanno soprannominato gli analisti occidentali, sa che l’incursione ieri rivendicata ufficialmente da Volodymyr Zelensky può rappresentare il punto di svolta nel conflitto. Vincere o soccombere, non c’è alternativa. Mappa alla mano, l’ex ufficiale del Kgb diventato padre della patria prova a indovinare il futuro. E scommette che il prossimo obiettivo della controffensiva ucraina sarà Bryansk, dove oggi - spiega lo zar - la situazione è «relativamente calma», ma «ciò non significa che sarà lo stesso domani». Dunque, Mosca sa che la sortita fa parte di un programma più ampio, sobillato - sospetta - dalla Nato, e per questo alza il livello della minaccia. Ben consapevole, peraltro, di avere i numeri dalla sua parte: dall’inizio dell’invasione, Mosca ha conquistato il 18% del territorio nemico. Gli ucraini controllano, secondo alcune rilevazioni di studiosi americani, appena 100 miglia quadrate anche se giurano che la porzione di territorio in loro possesso è almeno quattro volte più grande («Abbiamo occupato 1.000 km quadrati di territorio russo, ha dichiarato il comandante delle forze armate di Kiev, Oleksandr Syrskyi). Una fetta che tiene in pancia oltre 160.000 cittadini russi distribuiti in 28 città e villaggi. «Il nemico continuerà a cercare di destabilizzare la situazione nella zona di confine per scuotere la situazione politica interna nel nostro Paese», ha aggiunto Putin, «ma non coglierà più alcuna vittoria». Quantunque un danno collaterale già c’è stato con il crollo del rublo, che ha ceduto il 5% su dollaro ed euro.Nella regione di Kursk (dove il governatore ha accusato le forze ucraine di aver usato armi chimiche, l’offensiva di Kiev ha provocato finora 12 morti e 121 feriti, e 30.000 russofoni sono stati sfollati nelle strutture di prima accoglienza predisposte dal Cremlino (ieri è stata ampliata anche la zona di evacuazione in territorio russo, con 121.000 residenti costretti a lasciare le proprie abitazioni, ndr). «I leader del regime di Kiev non solo stanno commettendo un crimine contro il popolo russo», ha spiegato Putin, «ma di fatto hanno intrapreso la strada dello sterminio degli stessi ucraini». Detto, fatto: quasi nelle stesse ore, un bombardamento a tappeto dell’aeronautica russa ha sventrato la città di Ukrainsk, nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale, ammazzando due persone. Mentre il giorno prima per un ulteriore attacco sul Mar d’Azov erano stati scatenati nei cieli 57 droni e 4 missili Kn-23 di fabbricazione nordcoreana. In una sola settimana le forze russe hanno colpito l’Ucraina con più di 30 missili e oltre 800 bombe aeree guidate. Un massacro. «Le nostre forze armate stanno avanzando lungo tutta la linea di combattimento nonostante le provocazioni di Kiev», ha proseguito Putin. «Il ritmo delle operazioni offensive delle forze armate, dei volontari e dei veterani russi non solo non è diminuito, ma, al contrario, è aumentato».Così com’è aumentata l’intensità dell’altro conflitto che si sta combattendo su media e social: quello della propaganda. Da Kiev arriva la storia di una donna di Novohrodivka, nella regione di Donetsk, arrestata per spionaggio: avrebbe riferito informazioni sensibili all’intelligence militare rivale grazie a un telefono criptato ritrovato in casa sua. I Servizi di Mosca rispondono, invece, con la cattura di un militare ucraino che avrebbe confessato di aver ricevuto l’ordine di sparare a vista sui cittadini indifesi. Nella regione di Kursk si sarebbero, inoltre, infiltrati agenti segreti di Kiev, con documenti russi, per sabotare le linee difensive e far saltare in aria le infrastrutture strategiche della zona, come la locale centrale nucleare.«Le azioni imprudenti dell’Ucraina», hanno riferito fonti del Cremlino, «non minacciano solo la centrale nucleare di Kursk, ma mettono a rischio l’intera industria nucleare globale». Fuori pericolo, invece, il reattore di Zaporizhzhia, le cui torri di raffreddamento sarebbero state alcuni giorni fa tormentate da un vasto incendio a seguito di un misterioso bombardamento di cui i due contendenti si accusano a vicenda. «Di cosa possiamo parlare con gente che colpisce indiscriminatamente i civili e cerca di minacciare le centrali nucleari?», è stato l’epitaffio di Putin alle trattative per una eventuale nuova conferenza di pace. Alla quale, ha reagito rabbiosamente Zelensky: la «Russia dovrà, invece, essere obbligata a partecipare a tutti i costi perché è giusto distruggere i terroristi russi ovunque si trovino». L’arrembante contrattacco di Kiev pone, però, un problema oggettivo alle cancellerie europee, che corrono il rischio di essere trascinate in guerra per interposto assalto. Da Berlino fanno sapere che, già nelle prossime ore, ci sarà un «intenso scambio di opinioni» con Kiev sulle modalità e, soprattutto, sugli sviluppi futuri del raid del 6 agosto scorso. Di segno opposto gli Usa che hanno annunciato pesanti ritorsioni se l’Iran dovesse fornire altri missili a Mosca. Un’escalation imprevedibile.Quello in corso in Ucraina è «un conflitto tra la Russia e l’Occidente collettivo», ha immediatamente affondato il colpo il ministro della Difesa di Mosca, Andrei Belousov. Un conflitto «alimentato dal desiderio degli Usa e dei suoi alleati di mantenere il dominio», che «impedisce la costruzione di un nuovo ordine mondiale multipolare e più giusto». Sempre Belousov ha affermato di aver impedito dei «tentativi di sfondamento» da parte di «gruppi corazzati mobili» nemici nei pressi di Tolpino, Jouravli e Obchtchi Kolodez, situate a circa 30 chilometri in linea d’aria dall’Ucraina. Il ministro ha specificato che questi avanzamenti sono stati fermati da attacchi aerei e droni e grazie all’invio di riservisti del raggruppamento «Nord», schierato nella regione ucraina di Kharkiv. Raggruppamento in cui dovrebbe unirsi pure Temirlan Eskerkhanov, uno degli uomini condannati per l’uccisione, nel 2015, dell’oppositore politico russo Boris Nemtsov. Eskerkhanov, di origini cecene, secondo le fonti, è stato scarcerato dopo aver firmato un contratto con il ministero della Difesa russo per andare a combattere all’interno di un’unità d’assalto.Per uno strano scherzo del destino finisce, al contrario, in cella un viceministro dell’Energia di Kiev, sorpreso a intascare una tangente di 500.000 dollari. Non il primo uomo di governo finito nei guai a far parte dell’entourage di Zelensky. Ma di questo in Occidente si parla poco.