2025-01-16
Guasti sospetti ai treni, esposto di Fs. «Tante anomalie, possibili sabotaggi»
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Lettera di denuncia del Gruppo alla Digos: elencati gli incidenti avvenuti in pochi giorni che, per tempistica e tipologia, fanno pensare a un boicottaggio. La sinistra attacca ma Matteo Salvini si difende: «Investiti 100 miliardi».C’è qualcosa che non quadra nei recenti incidenti ferroviari diventati ormai frequenti. Almeno così la pensano alle Fs che ieri hanno inviato alla Digos un esposto nel quale si ventila l’ipotesi che ci siano «attività interne e/o esterne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali».Ieri l’ennesimo inconveniente tecnico ha rallentato la linea Av Roma-Firenze, in prossimità di Arezzo, direzione Firenze con ritardi fino a 70 minuti. Problemi al nodo di Verona per un guasto alla linea Verona Porta Nuova che ha allungato i tempi fino a 45 minuti all’Alta velocità e ai regionali. Poi un altro inconveniente tecnico sulle linee Roma-Napoli via Formia e Roma-Nettuno.Ancora una giornata di passione dopo che, in settimana, si sono registrati danni e disagi che hanno messo sotto stress i nodi di Milano e Roma. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, è da mesi sulla graticola delle opposizioni. Il Pd è tornato a chiedere che riferisca alla Camera, ma è stato subito rimbeccato dal ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani: «Salvini verrà presto a fare un’informativa». Per la data bisognerà aspettare una capigruppo giacché la prossima settimana ci sono in Aula ben tre ministri: Carlo Nordio, Gilberto Pichetto Fratin e Guido Crosetto. Intanto ieri al question time, Ciriani, intervenuto al posto di Salvini, ha spiegato che, in base ai dati delle Fs, «i ritardi si attestano su percentuali in linea con quelle degli ultimi anni. Il tasso di puntualità è, infatti, del 74% sulle Frecce, dell’82,6% sugli Intercity e dell’88,9% sui regionali. Le cause dei ritardi sono per circa il 34% legate all’affidabilità dell’infrastruttura e per circa il 25% al materiale rotabile. La restante quota è per cause esterne al sistema ferroviario».Tanti incidenti a distanza ravvicinata e con caratteristiche «anomale» hanno fatto sorgere più di un dubbio al Gruppo Fs che, «alla luce di circostanze altamente sospette» come ha comunicato, ha preparato «un esposto-denuncia molto dettagliato, depositato ora presso le autorità competenti». Alla Digos di Roma, per l’esattezza, che poi invierà, nei prossimi giorni, una informativa a piazzale Clodio.Il quesito che circola a piazza della Croce Rossa a Roma, sede del Gruppo Fs, è che ci si possa trovare di fronte a dei sabotaggi. «In particolare», precisa Fs, a far pensare male sono «gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi (non può essere un caso che si tratti di quelli più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete), il tipo di guasti e la loro frequenza», che «stanno destando più di qualche interrogativo».Nell’esposto, che La Verità ha visionato, sono elencati i recenti episodi più significativi con i relativi guasti. A cominciare da quello dell’11 gennaio scorso, alle ore 7.11, quando il Freccia 9515 si è fermato tra Milano Centrale e Milano Lambrate «a causa della disalimentazione della linea elettrica con rottura del cavo elettrico e pantografo danneggiato. Successivamente, alle ore 07.49, l’Italo 8973, all’atto partenza da Milano Centrale, ha comunicato di avere il pantografo danneggiato, ragion per cui è stata sospesa la circolazione tra le due stazioni». Due giorni dopo, il 13 gennaio, lungo la linea Roma-Napoli dell’Alta velocità, alle ore 7.05, «un guasto al deviatoio di Gricignano. L’evento ha causato rallentamenti fino a 90 minuti». L’indomani, il 14, «è stata riscontrata la rottura della rotaia tra Valdarno Sud e Arezzo Nord sul binario dispari nei pressi del km 204+550 (Linea Firenze-Roma Direttissima)». Lo stesso giorno altri due guasti: «Nei pressi di Terontola, sulla Linea Firenze-Chiusi (Lenta), si sono registrati, tra le ore 14.02 e 14.50, gli scarti degli interruttori con perdita di controllo degli enti». Quello più grave ha generato ritardi fino a 160 minuti e soppressioni della fermata a Roma Termini: «Dalle ore 18.10 alle ore 18.57 si è riscontrata una disalimentazione alla linea di contatto di Roma Termini che ha interessato tutte le linee ferroviarie, causata da un guasto presso la cabina di Porta Maggiore». E si arriva a ieri: «Dalle ore 5.10 circa, è stata riscontrata la disalimentazione del deposito Mav (Manutenzione Alta velocità) nel nodo di Roma, dapprima risolta dopo circa due ore e poi ripresentatasi dopo qualche minuto e non ancora risolta dai tecnici».L’esposto si conclude affermando che «benché gli episodi ora descritti si presentino, all’apparenza, collegati tendenzialmente a disfunzioni di natura tecnica, sui quali il Gruppo Fs sta svolgendo accertamenti, si ritiene non si possa escludere in radice l’ipotesi che si tratti di una situazione connessa ad attività interne e/o esterne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali con la finalità di destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo, il Gruppo FS ed il relativo management».L’esposto è stato commentato con «preoccupazione» dal ministero dei Trasporti che ha chiesto di «fare chiarezza nel più breve tempo possibile». Salvini ha replicato alle richieste di dimissioni da parte di Matteo Renzi ricordando «i danni ai treni dal malgoverno della sinistra» e il piano «da 100 miliardi di investimenti per le infrastrutture con oltre 1.200 cantieri già attivi» attivato dal governo «per recuperare decenni di ritardi sulle ferrovie».
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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