2020-03-05
Gualtieri sta consegnando a Bruxelles
i nostri portafogli
L'Europa non ci dà flessibilità, vicina l'ipotesi di ristrutturare il debito. Per il governo però i problemi sono quota 100 e il Rdc.Ancorché distratti e distrutti dal coronavirus, poniamo alcune domande che hanno però una sola risposta: l'Italia sarà costretta alla ristrutturazione del debito. Significa: patrimoniale, aumento dell'Iva, cura alla greca. E tutto questo in piena emergenza sanitaria. Ci sarà un ministro che ne sarà felice: Roberto Gualtieri. Perché avrà compiuto la missione che - complice involontario Sergio Mattarella - l'eurocrazia gli aveva affidato: consegnare la seconda manifattura d'Europa nelle mani della Commissione. È una previsione catastrofista? Non pare, visto che in queste ore Roberto Gualtieri, il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia (entrambi del Pd), ma anche l'altro Boccia, Vincenzo (lo «scaduto» presidente di Confindustria), e poi i giornaloni di sostegno al sistema, dal Sole al Corriere, suonano lo stesso refrain: tagliamo quota 100 e reddito di cittadinanza per far cassa per l'emergenza coronavirus. Sanno anche loro che i 3,6 miliardi messi nel decreto sono un'elemosina (solo il turismo perderà almeno 7 miliardi nella migliore delle ipotesi) ma il fatto che Matteo Salvini non voglia giustamente votare questo «decretino» riarma gli spiriti vindici della sinistra tassa e spendi. misure contraddittorieSono anche un po' ridicoli. Vogliono cancellare quota 100 e poi però dicono ai sessantacinquenni di stare tappati in casa, vogliono azzerare il reddito di cittadinanza - che per carità non è il migliore dei provvedimenti - per trovare soldi da destinare ad altri che sono rimasti senza reddito. È la dimostrazione che non hanno un euro da spendere, che Bruxelles non concederà alcuna flessibilità anche perché Ursula Von der Leyen deve tenere buoni con gli euro Recep Tayyip Erdogan e Greta Thunberg e i Paesi del Nord non le consentono di solidarizzare con gli italiani untori virali e finanziari.Ecco che arriveremo al peggiore degli scenari possibili, quello che Luca Ricolfi ha definito la catastrofe: la ristrutturazione del debito.quattro domandePer saperlo basta porsi queste domande. La prima è: perché un governo deve farsi prendere a schiaffi se a fronte di una crisi senza precedenti presenta un pacchetto di sostegno all'economia che è inferiore alle perdite che il sistema ha accusato? La seconda: perché il ministro dell'Economia - come ha rivelato su La Verità Claudio Antonelli - ha taroccato i conti sottostimando le entrate fiscali e sovrastimando per il 2019 il rapporto deficit/Pil? La terza: perché lo spread - a cui nessuno sembra più prestare attenzione - continua a salire ballando stabilmente sopra quota 160 punti? La quarta: perché non si parla più del Mes? Tutte queste domande hanno una sola risposta: l'Italia s'avvia a chiedere la ristrutturazione del debito. I mercati lo sanno e alzano lo spread, Gualtieri lo sa e tace, Paolo Gentiloni da Bruxelles fa ammuina annunciando che l'Europa ci darà tutta la flessibilità che serve, ma sa perfettamente che non è vero. nessuna cifra veraE c'è un altro elemento che pesa: la sottostima delle entrate fiscali. Più o meno sono 10 miliardi che Gualtieri ha nascosto. Ma se ci sono questi margini perché a fronte dell'economia italiana che si pianta il governo per fare fronte alla crisi virale non spende di più? Abbiamo almeno un altro 0,2% di rapporto deficit/Pil di margine e 10 miliardi in più di entrate tributarie: cioè tra i 13 e i 15 miliardi. Perché Giuseppe Conte non lo fa? Semplicemente perché non può. Roberto Gualtieri, che è il ventriloquo dei rigoristi di Bruxelles, sa che tra cinque settimane deve presentare il Def e sa anche che nella sua nota aggiuntiva di ottobre scorso ha scritto cose irrealizzabili a maggior ragione oggi. Il ministro dell'Economia ha sottoscritto nella nota aggiuntiva che quest'anno chiuderemo con un rapporto deficit/Pil del 2,2 % dovendo scontare le famose clausole di salvaguardia senza aggravio dell'Iva, che il Pil crescerà dello 0,6% e che l'indebitamento si ridurrà grazie al contenimento dello spread. Nessuna di queste cifre è più vera, ammesso che lo siano mai state.Se va bene non ci sarà crescita; se va com'è probabile, il Pil addirittura si ridurrà. Inoltre il governo giallorosso non ha affatto sterilizzato le clausole di salvaguardia: ce ne sono per 20 miliardi nel 2021 e per 27 miliardi l'anno successivo. Non ci sarà nessuna risorsa aggiuntiva perché, se va bene, tra contrazione delle entrate fiscali per via della crisi, sforamento del deficit e clausole di salvaguardia dovremo trovare tra i 50 e i 60 miliardi di euro con un Paese piantato. Sarà allora che l'Europa ci chiederà di ristrutturare il debito. la fretta per il mes Si spiega così perché c'era gran fretta di chiudere in silenzio la trattativa sul Mes, il cosiddetto salva Stati che è in realtà lo strozza Italia. Il Mes - che Conte e Gualtieri hanno già sottoscritto fregandosene del Parlamento anche se non se ne parla più - è prontissimo a entrare in funzione. Christine Lagarde, che sta rispondendo con una prontezza da bradipo alla crisi del coronavirus, ha già detto che la Bce potrebbe tornare a muoversi sui mercati. Come? Comprando titoli di Stato. Ma non quelli italiani. le parole di mattarellaL'Italia che è schiacciata da questa crisi del coronavirus potrebbe andare a Bruxelles e invocare la sospensione del fiscal compact per cause eccezionali. Ma questo Bruxelles non vuole sentirselo dire soprattutto ora che la Germania è in ginocchio e ha bisogno di attivare il Mes per salvare le sue banche e la Francia intravvede la possibilità di fare fuori il più temibile dei concorrenti: l'Italia. Vedremo come andrà entro il 10 aprile, quando Roberto Gualteri dovrà presentare il Def. Sarà interessante ascoltarlo ricordando le parole di Sergio Mattarella. Il presidente fece sapere agli italiani che non si poteva tornare alle urne dopo il governo gialloverde perché si doveva fare la manovra economica per mettere in sicurezza i conti. Forse non si doveva votare per evitare che nascesse un governo che avrebbe presentato il conto all'Europa. Oggi sarà l'Europa a gestire i nostri conti. Ed è peggio del coronavirus.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)