2019-12-20
Gruppo convenzionato con la Toscana dà lavoro alla moglie del governatore
Dal 2020 Laura Benedetto, signora Rossi, collaborerà con la Kos dei De Benedetti. La sinistra è in imbarazzo, Fdi va all'attacco.In politica sono numerosi i casi di parenti che hanno causato grattacapi (Matteo Renzi ne sa qualcosa). In questo caso si parla di una moglie, Laura Benedetto, consorte del governatore della Toscana. Commercialista, marchigiana, dall'inizio del prossimo anno la consorte di Enrico Rossi inizierà a lavorare con la Kos spa, un gruppo italiano che si occupa di gestione di strutture sanitarie di ricovero e cura, prevalentemente nel settore della terza età. Nata nel 2002 per iniziativa di Carlo De Benedetti e di alcuni manager del mondo sanitario, dal 2018 è presente in undici regioni italiane e in due Stati esteri (Regno Unito e India) con un centinaio di strutture e 8.150 posti letto. Kos ha come socio di maggioranza con circa il 60% delle azioni la Cir spa, che a sua volta è controllata al 46% dalla Cofide della famiglia De Benedetti. Gestisce 86 strutture in Italia, 50 residenze per anziani, 15 centri di riabilitazione, 13 comunità terapeutiche psichiatriche, sei cliniche psichiatriche e due ospedali. Il colosso è inoltre attivo con 24 centri ambulatoriali di riabilitazione e diagnostica e 33 sedi di service per diagnostica e terapia ( 15 in Italia, 15 in India e tre nel Regno Unito). In Toscana la creatura dell'ingegner De Benedetti è presente con cinque strutture: Villamare Neomesia a Lido di Camaiore (Lucca), Ecomedica a Empoli, Le ville di Nozzano a Nozzano San Pietro (Lucca), Residenza anni azzurri Beato Angelico a Borgo San Lorenzo (Firenze) e Villa dei Pini a Firenze. Si tratta di strutture private ma che hanno una convenzione in essere con il Ssn attraverso l'accreditamento della Regione. Per verificare l'informazione abbiamo consultato prima i siti e poi abbiamo chiamato Villa Pini. «Siamo convenzionati con il servizio sanitario nazionale tramite la Regione Toscana», ci hanno confermato dal centralino. È proprio su questo passaggio che nasce la polemica sull'opportunità politica di questa scelta. Perché, sia chiaro, qui non ci sono reati di alcun genere. Appare curioso che la moglie di Enrico Rossi, prima assessore alla Sanità e poi per due volte governatore della Regione, vada a lavorare presso un'azienda privata che gestisce strutture sanitarie. A sinistra la notizia ha creato qualche imbarazzo. Nessuno vuole esporsi direttamente, ma a microfoni spenti c'è chi si spinge a descrivere la vicenda come «un autogol in vista delle regionali di maggio». Una tornata nella quale, secondo l'ultimo sondaggio di Swg, ci sarà un vero e proprio testa a testa tra destra e sinistra. «Sono onestamente sorpresa dall'attenzione che la stampa nazionale mi riserva», ha sottolineato Laura Benedetto, contattata telefonicamente, «Io prima di essere la moglie di Enrico Rossi sono una persona che ha studiato, ha lavorato con dedizione e impegno. E che da molti anni lavora nel settore della sanità. E ci lavoro perché credo di essere brava in quello che faccio. Ogni volta che si parla di me vengono avanzate indiscrezioni e battute di cattivo gusto su presunti, ma falsi, conflitti di interessi. Ho avuto una serie di contatti con la Kos spa e ho accettato una loro proposta professionale. Inizierò questo rapporto lavorativo da libera professionista al termine del mio attuale incarico presso la Camera di commercio. Non si tratta di un'assunzione vera e propria ma di un incarico da libero professionista. Va inoltre sottolineato che non mi occuperò solo della Toscana ma dello sviluppo del gruppo anche in altre regioni. Pur nel massimo rispetto per la stampa e il diritto di cronaca, continuo a non capire che interesse possa avere la mia vita privata e professionale». Sul tema è intervenuto, questa volta dall'opposizione, anche Francesco Torselli, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia: «Enrico Rossi è l'ennesimo comunista con il Rolex a cui siamo ben abituati in Toscana: lui tesse per 20 anni, prima da assessore alla Sanità e poi da governatore, le lodi della sanità pubblica, ma la moglie diventa dirigente di un gruppo che gestisce quattro strutture sanitarie private. Insomma, la sanità pubblica toscana è un'eccellenza, ma per gli altri, visto che loro preferiscono la sanità privata. Al di la delle battute, esiste però una forte questione di inopportunità politica. È assurdo constatare che nella stessa famiglia c'è sia chi (la moglie) gestisce strutture sanitarie che ottengono convenzioni dalla Regione sia colui che (il marito) queste convenzioni le concede».
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