2018-10-28
Grazie all’aiuto degli Usa (e non solo) siamo sfuggiti alla morte per rating
I colossi delle valutazioni non hanno affondato il colpo. Una crisi italiana creerebbe infatti un caos globale insostenibile. Tanto più ora che a Donald Trump serve una sponda europea. E il voto di maggio è un'opportunità.Qualcuno sta aiutando l'Italia. Chi, perché e quale il segnale di cui tener conto? Le agenzie statunitensi che danno il voto di affidabilità al debito pubblico stanno, di fatto, comunicando agli attori di mercato che non c'è un rischio di insolvenza nel prevedibile futuro, pur dubitando dell'efficacia del progetto di bilancio 2019 - 21. Fitch ha rinviato la valutazione, Moody's ha abbassato il voto, ma emettendo una previsione di non peggioramento e Standard & Poor's ha mantenuto il voto precedente, «solo» facendo una previsione negativa, ma non troppo carica. Da un lato, la forza dell'economia italiana, in particolare il surplus commerciale e l'elevato risparmio, è un dato positivo di cui un'analisi seria deve tener conto. Dall'altro, cinque anni di precedente malgoverno senza riforme di efficienza e con aumento enorme del debito, combinati con un nuovo progetto di rilancio in deficit della crescita con tanto assistenzialismo e insufficiente detassazione stimolativa, senza un piano di taglio o riallocazione produttiva della spesa, giustificano seri dubbi. Ma le agenzie che - piaccia o non piaccia - hanno un'influenza reale sui flussi globali di capitale, li hanno attutiti per motivi geopolitici e tecnici. Una crisi italiana non contenuta innescherebbe un patatrac mondiale che farebbe perdere soldi a tutti. Inoltre, essendo l'industria italiana fortissima, ora si possono comprare gioielli con mediamente il 30% di sconto, ma facendo profitto solo se il sistema rimbalza, cosa che implica una crisi non troppo acuta né lunga. Il capitale di investimento statunitense è anche spinto dall'interesse geopolitico dell'America di avere un alleato nell'Eurozona, dopo l'uscita di Londra, per limitare la divergenza atlantica di Francia e Germania. Infatti la prima vuole pressare l'Italia, e comprarla, per impedirlo. Ma la seconda, invece, sembra avvicinarsi. Vedremo, ma per il momento America e attori in dollari ci stanno aiutando. Anche la Bce sta dando un aiuto indiretto all'Italia, confermando il rinnovo dei circa 400 miliardi di titoli di debito italiani (e degli altri) che ha comprato nei due anni passati anche quando finirà tale programma speciale. Il numero complessivo di titoli flottanti sul mercato sarà minore e ciò favorirà il contenimento dello spread sotto i 400 punti, considerando che se andasse oltre il sistema bancario italiano, che ha in bilancio titoli valutati al valore di mercato corrente, dovrebbe ricapitalizzarsi e/o restringere il credito, mandando in recessione violenta il sistema economico.Circa un terzo, io penso di più, dello spread dipende dalla percezione diffusa nel mercato che il governo voglia uscire dall'euro, perché così sono interpretate le espressioni conflittuali tra politici italiani ed europei. Da qualche giorno all'interno della Ue ci sono pressioni - Angela Merkel in particolare che punta ad evitare una crisi dell'Eurozona e predisporre un'alleanza postelettorale tra Ppe e alcune forze nazionaliste nel prossimo Parlamento europeo - per limitare l'aggressività nei confronti dell'Italia. Poiché questo fatto, se confermato, aiuterà a modificare la percezione del mercato - e sta iniziando a farlo - sarebbe controproducente che i politici italiani continuassero con l'aggressività, non cogliendo l'aiuto indiretto portato da questa situazione che potrebbe far tornare lo spread più vicino ai 200 dai 300, numero insoddisfacente, ma meglio sostenibile per lo Stato, le banche e l'economia italiana tutta. E se il governo riuscisse a limitare la parte dissipativa del suo progetto rendendo più credibile quella espansiva, allora questi aiutini esterni permetterebbero di minimizzare le correzioni al progetto stesso, rendendo meno difficile a una maggioranza di incompatibili, cioè sviluppisti e de-sviluppisti, il restare coesa, almeno per il tempo in cui un governo stabile serve assolutamente per tenere l'Italia a galla. Dopo bisognerà riqualificare la maggioranza.
«Ci sono forze che cercano di dividerci, di ridefinire la nostra storia e di distruggere le nostre tradizioni condivise. La chiamano la cultura woke». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un video messaggio al gala 50esimo anniversario della National Italian American Foundation a Washington. "È un tentativo di cancellare la storia fondamentale degli italoamericani e di negare il loro posto speciale in questa nazione. Non glielo permetteremo. Il Columbus Day è qui per restare», ha aggiunto il presidente del Consiglio ringraziando Donald Trump per aver ripristinato quest'anno la celebrazione.
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L'amministratore delegato e direttore generale di Gruppo FS Stefano Antonio Donnarumma premiato a Washington
L’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane ha ricevuto il Premio Dea Roma della National Italian American Foundation per il contributo alla modernizzazione delle infrastrutture di trasporto e alla crescita sostenibile del Paese.
La NIAF (National Italian American Foundation) ha conferito a Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS Italiane, il Premio NIAF Dea Roma come leader nell’eccellenza ingegneristica per la crescita nazionale e l’infrastruttura sostenibile.
La cerimonia si è svolta sabato 18 ottobre 2025 durante il Gala del 50° Anniversario della NIAF, all’Hotel Washington Hilton di Washington D.C. negli Stati Uniti d’America. Il riconoscimento è stato assegnato per evidenziare il ruolo cruciale svolto da Donnarumma nella trasformazione e modernizzazione delle infrastrutture di trasporto italiane, con un forte impegno verso la sostenibilità e l’innovazione.
«È un vero onore ricevere questo premio che ho il piacere di dedicare a tutti gli italiani che creano valore sia nel nostro Paese che all’estero e diffondono principi volti a generare competenze specifiche nell’ambito dell’ingegneria, della tecnologia e dell’innovazione. Nel Gruppo FS Italiane abbiamo avviato quest’anno un Piano Strategico da 100 miliardi di euro di investimenti che rappresenta un motore fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese». ha dichiarato Stefano Antonio Donnarumma.
Sotto la guida di Donnarumma, il Gruppo FS sta promuovendo importanti progressi nello sviluppo di linee ferroviarie ad Alta Velocità e nelle soluzioni di mobilità sostenibile, contribuendo a collegare le comunità italiane e a supportare gli obiettivi ambientali nazionali. Il Piano Strategico 2025-2029 include diversi interventi per migliorare la qualità del servizio ferroviario, costruire nuove linee ad alta velocità e dotare la rete del sistema ERTMS per garantire maggiore unione fra le diversi reti ferroviarie europee. Più di 60 miliardi è il valore degli investimenti destinati all'infrastruttura ferroviaria, con l'obiettivo di diventare leader nella mobilità e migliorare l’esperienza di viaggio. Questo comprende l’attivazione di nuove linee ad alta velocità per collegare aree non ancora servite, con l'obiettivo di aumentare del 30% le persone raggiunte dal sistema Alta Velocità. Sul fronte della sostenibilità, inoltre, il Gruppo FS - primo consumatore di energia elettrica del Paese con circa il 2% della domanda nazionale – si pone l’obiettivo di decarbonizzare i consumi energetici attraverso la produzione da fonti rinnovabili e l’installazione di oltre 1 GW di capacità rinnovabile entro il 2029, pari al 19% di tutti i consumi del Gruppo FS, e di circa 2 GW entro il 2034. Fondamentale è anche il presidio internazionale, con una previsione di crescita del volume passeggeri pari al 40%.
Il Gruppo FS ha infatti inserito lo sviluppo internazionale tra le sue priorità, destinando una quota significativa degli investimenti al rafforzamento della propria presenza oltre confine. L’obiettivo è consolidare il posizionamento del Gruppo in Europa, ormai percepita come un’estensione naturale del mercato domestico, e promuovere una rete ferroviaria sempre più integrata e in linea con i principi della mobilità sostenibile.
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