2024-12-05
Dal governo 750 milioni per la filiera dell’auto. No agli aiuti a Stellantis
Adolfo Urso: fondi per gli investimenti delle imprese, basta incentivi all’acquisto. Il direttore finanziario del gruppo: l’ex ad in conflitto con premier e fornitori.Il governo sta lavorando per incrementare il fondo automotive e raggiungere una cifra che per il 2025 sia «almeno equivalente o anche superiore» alle risorse del vecchio fondo, ovvero 750 milioni di euro. Lo ha detto ieri il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, spiegando che dal fondo sono rimasti 200 milioni per il prossimo anno, cui verranno aggiunti i 500 milioni, disponibili da gennaio, destinati dal bando Pnrr ai contratti di sviluppo per le industrie in fase di transizione. Ma «stavolta le risorse così significative saranno rivolte tutte a supportare le imprese e i loro investimenti produttivi» e non ad incentivi, ha sottolineato. Poi, dal 2027 al 2036, «nella legge di bilancio è istituito un fondo che può contare su 24 miliardi di euro in dieci anni per finanziare gli interventi in materia di investimenti in infrastrutture e quindi anche nel settore dell’automotive», ha spiegato il ministro durante il question time alla Camera. Il piano sarebbe questo: per il 2025 ci sono 200 milioni che verranno confermati da destinare a tutta la filiera dell’automotive. A questi si aggiungeranno altri 200 milioni da recuperare dalla manovra e una parte consistente di quei 500 milioni di euro di fondi congelati che sotto l’ombrello del Pnrr sono previsti alla voce «contratti di sviluppo per le aziende in transizione». Questa volta non si tratterà, però, di incentivi all’acquisto come in passato (mentre Stellantis stava spostando le produzioni sempre di più all’estero), bensì di un sostegno alla filiera di tutte le aziende della componentistica. «Per i loro investimenti, ai fini di meglio competere sul mercato globale anche attraverso una diversificazione produttiva in altri settori», ha spiegato Urso. Il 12 dicembre i sindacati metalmeccanici incontreranno a Torino il responsabile Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, che guiderà la delegazione aziendale il 17 dicembre al tavolo con il Mimit al quale parteciperanno le organizzazioni sindacali, Anfia e le regioni dove sono presenti gli stabilimenti dell’azienda. Qualche giorno prima, del futuro del gruppo si parlerà anche sul palco romano di Atreju, la festa promossa da Fratelli d'Italia. Il 14 dicembre, infatti la struttura allestita al Circo Massimo ospiterà un dibattito con il responsabile del personale di Stellantis, Giuseppe Manca, il ministro Urso, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e il governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio. Ieri, intanto, Elkann era a Modena per visitare la fabbrica della Maserati. «La nostra industria sta attraversando momenti duri. Insieme, abbiamo affrontato numerose sfide in passato e le abbiamo già trasformate in opportunità a vantaggio di tutti coloro che lavorano con noi, sia internamente sia esternamente: colleghi, concessionari, clienti e fornitori, oltre alle istituzioni. Credo fermamente che in questi frangenti sia necessario rimanere uniti», ha detto Elkann. Che ha lanciato l’appello all’unità «a tutte le colleghe e i colleghi» nella prima tappa italiana di un tour tra gli stabilimenti del gruppo in tutto il mondo, dopo la visita a Auburn Hills, negli Stati Uniti. I riflettori del mercato sono accesi proprio sulle strategie che Stellantis dovrà mettere in campo negli Usa. Ieri il direttore finanziario di Stellantis, Doug Ostermann, è intervenuto a una conferenza dell’Industrials & Autos Week di Goldman Sachs. Nel suo intervento Ostermann ha spiegato che sulla rottura tra Carlos Tavares e il cda del gruppo hanno pesato «il ritardo nel lancio di nuovi prodotti» e «il rapporto conflittuale creato con tutte le principali controparti: fornitori, dealer, sindacati e governi. Dobbiamo ricostruire la fiducia con tutti i nostri interlocutori, ci dobbiamo lavorare subito», ha detto il manager. Sottolineando come ci siano state «crescenti divergenze» negli ultimi 3-6 mesi su quali sarebbero state le priorità dei prossimi 15-16 mesi, su «come gestirle» e, appunto, «su come interagire con gli stakeholder chiave. Non c’erano divergenze sulla strategia a lungo termine su cui non prevedo cambiamenti».Ostermann è stato poi incalzato sulla situazione in Nordamerica dove sono ormai ai minimi termini i rapporti tra i vertici di Stellantis non solo con il sindacato ma anche con i concessionari Usa che hanno criticato aspramente le strategie commerciali del gruppo a causa dei listini troppo alti e del degrado dei marchi. L’azienda è stata contestata per aver preso decisioni di breve termine che hanno ridotto le quote di mercato e danneggiato Jeep, Ram, Dodge e Chrysler. Tanto che l’Uaw, il potente sindacato dei metalmeccanici americani ha parlato di speculazione sui prezzi e di non rispetto dei contratti sindacali. Chiunque prenderà la guida del gruppo al posto di Tavares dovrà inoltre gestire le possibili controversie commerciali minacciate dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che vuole inasprire i dazi. «Quasi il 40% dei nostri prodotti in Nord America è prodotto in Canada o Messico, abbiamo importanti impianti lì e oltre a studiare i potenziali scenari in caso di introduzione di nuovi dazi stiamo contattando l’amministrazione Usa, come fatto in passato, sperando di instaurare un dialogo», ha dichiarato il manager, precisando che «ovviamente, ci adatteremo secondo le necessità».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.