2019-09-30
Giuseppi, da avvocato a sanguisuga del popolo
Conte è il nuovo tassator cortese. Si scappella con gentilezza a ogni occasione, sorride in maniera garbata a destra e sinistra, fa un baciamano da manuale al gentil sesso e poi, mentre tutti ammirano le sue pochette, spreme il portafogli dei contribuenti senza guardare in faccia a nessuno.Sì, è proprio un gran signore il nostro presidente del Consiglio. Lui è il disinvolto capo di un governo nato per non fare aumentare le imposte che le imposte le aumenta senza annunciarlo, rivestendole di parole dolci e accattivanti che scivolano via lisce come supposte. A differenza di chi c'era prima, le tasse giura che non le metterà a tutti, ma solo agli evasori i quali, siccome fanno i furbi, saranno condannati a pagare di più, versando un tributo addizionale rispetto agli altri. O meglio questo è ciò che dice, mentre a pagare di più saranno tutti e, se andrà bene, solo quelli che saldano il conto con la carta di credito riceveranno in cambio la promessa di vedersi restituiti a fine anno i soldi con uno sconto fiscale. Gli altri, cioè quelli che invece hanno la brutta abitudine di pagare con le banconote, dovranno farsi carico dell'aumento dell'Iva senza fiatare. Con la scusa di fare la lotta all'evasione fiscale, il sorridente e ben educato «Giuseppi» stangherà dunque ogni contribuente e consumatore, ma in particolare i pensionati, le casalinghe che non si rassegnano a pagare con la plastica, i commercianti che non vogliono piegarsi al Pos e al Grande fratello fiscale. Con il pretesto della guerra a chi non paga le tasse, Conte in pratica metterà sotto torchio le spese degli italiani, condannando a versare di più chiunque non si adegui alla sparizione della moneta, eletta a simbolo dell'illegalità e non più della sovranità di uno Stato.Una volta, per sottolineare l'indipendenza di un Paese, si diceva che batteva moneta, perché averne una da coniare era simbolo di autodeterminazione. Con «Giuseppi», il nuovo Mario Monti dell'Europa a trazione franco-tedesca, non soltanto verrà devoluta a Bruxelles ogni decisione in materia economica, ma addirittura si stabilirà la messa fuori corso delle banconote. Chi si presenterà alla cassa stringendo tra le mani qualche decina di euro sarà sospettato di essere un ladro, anche se quei soldi li ha appena prelevati al bancomat, pagando probabilmente un surplus di tasse. Così, dopo essersi dichiarato orgogliosamente populista, l'avvocato del popolo andrà contro il popolo, colpendo proprio i ceti più bassi, che alla moneta elettronica non si sono mai abituati. Del resto, Conte è il campione delle contraddizioni e di una politica delle giravolte. Dopo aver varato il decreto Sicurezza ed essersi intestato la chiusura dei porti, «Giuseppi» si prepara ad affondare il decreto Sicurezza e a riaprire i porti. Allo stesso tempo, dopo aver partorito quota 100, il capo del governo vedrete che praticherà l'eutanasia di quota 100, esattamente come, pur dichiarandosi contro il far west del fine vita, con la sua nuova maggioranza darà via libera a una legge che premierà l'aiuto al suicidio. Sì, perché il professor Conte può dare lezioni a molti in fatto di piroette, in quanto in un anno e mezzo, dall'alto della sua cattedra, ha molto da insegnare. Certo non a Matteo Renzi, il quale supera tutti i voltagabbana parlamentari quanto a velocità nel fare il contrario di ciò che ha appena giurato. Ancora echeggia l'eco delle parole che pronunciò in Senato, quando schierandosi contro Conte di fatto aprì la strada alla rinascita di Conte, motivando la decisione con la necessità di fermare l'aumento dell'Iva. E adesso che la tassa sui consumi sta per scattare davvero, che dice il fondatore di Italia viva? L'ex segretario del Pd tace, lasciando parlare i suoi uomini, anzi, le sue donne, le quali ancora pochi giorni fa giuravano e spergiuravano che il nuovo governo le imposte le avrebbe diminuite e non aumentate. «Di vero sull'aumento delle tasse non c'è niente», diceva giovedì sera in tv Alessia Morani, valchiria di un renzismo al galoppo. «Non solo noi eviteremo l'aumento dell'Iva e non ci saranno tasse sulle merendine, aerei eccetera, ma ci saranno sgravi fiscali per chi farà i pagamenti con le carte elettroniche. Perché noi non mettiamo le mani in tasca, ma semmai metteremo nelle tasche degli italiani un po' di soldi». Una sparata detta con tanta convinzione e credibilità, che il pubblico di Rete 4 ha reagito con un buuuu. Lo stesso che aspetta «Giuseppi», Renzi e compagni quando la parola sarà restituita agli elettori.
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».