2025-07-21
Giornali e sinistra si stracciano le vesti per il no italiano ai «pieni poteri» Oms
Bill Gates (Getty images)
Governo accusato di «svenderci a Trump» e «isolarci». Ma sulla nostra salute non devono decidere Bill Gates e burocrati.Quando la toppa è peggiore e più astiosa del buco (per i giornalisti significa mancare una notizia). Ieri i cosiddetti giornaloni, quelli con il ditino alzato, ma l’indice di gradimento calato, hanno scoperto che l’Italia ha detto no all’Oms – l’Organizzazione mondiale della sanità (si fa per dire) – che vuole imporre il modello unico di comportamento di fronte alle pandemie e conseguenti vaccini obbligatori. Chi non era d’accordo con le modifiche apportate al regolamento sanitario internazionale (Rsi) il 1° giugno 2024 aveva tempo per respingere gli emendamenti – espropriano i governi della loro libertà di azione per contrastare gli allarmi sanitari – fino al 19 luglio scorso. Patrizia Floder Reitter su La Verità di sabato ha dato conto – come capita spesso al nostro giornale, che racconta in anteprima le cose sulla sanità e sui vaccini per come stanno e non per come fa comodo al mainstream o a Big pharma, e non copre le responsabilità del periodo Covid – della lettera con cui il ministro della Salute Orazio Schillaci, in totale accordo con Giorgia Meloni e tutto il governo, ha respinto al mittente gli emendamenti. Nella lettera ufficiale – anticipata dalla Verità - inviata al segretario generale dell’Oms, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, così amico dei cinesi al punto che stiamo ancora aspettando che ci dica come si è originato il virus Sars-CoV-2, Schillaci scrive che l’Italia rifiuta di conferire a Ghebreyesus i «pieni poteri», non è d’accordo a che l’Oms possa determinarsi ad agire superando i governi nazionali, rifiuta categoricamente la censura che l’Oms pretende di esercitare sulla libertà di stampa e la privacy dei cittadini in caso di allarme sanitario. Il no agli emendamenti non significa però né che l’Italia esce dall’Oms né che si crea un vuoto normativo; resta vigente l’attuale regolamento sanitario. Significa invece – come rivendicato dal ministro Schillaci – «affermare con grande coraggio da parte dell’Italia la propria sovranità nazionale nella definizione delle politiche sanitarie». Questo scriveva La Verità il 19 luglio. Ieri si sono svegliati i giornaloni che si sono ricordati che anche Donald Trump, attraverso il segretario di Stato alla salute Robert F. Kennedy Jr ha detto no all’Oms e a Ghebreyesus. Kennedy jr – una volta a sinistra sarebbe bastato il cognome perché fossero tutti genuflessi – ha un difetto: non si fida dei vaccini, ha affermato con certezza che il Covid è stato generato ed è scappato – non si sa se deliberatamente o per incidente – dal laboratorio di Wuhan e dunque la Cina ne porta la responsabilità. Il combinato disposto del no all’Oms e della concordanza con gli Usa ha fatto deragliare i giornaloni. Che hanno strillato al sovranismo sanitario, all’asservimento di Giorgia Meloni a Trump. La Stampa titola: «Oms lo strappo dell’Italia». E con Paolo Russo racconta che così facendo ci alleiamo con gli Usa contro il resto del mondo. L’opposizione, ampiamente citata, sostiene con Riccardo Magi (+Europa) che «con Meloni l’Italia scivola in una pericolosa autarchia sanitaria»; con i 5 stelle che si «svende a Trump l’interesse dei cittadini»; e con il Pd che si fa un favore ai no vax. Ma a Torino La Verità è sconosciuta. La Repubblica con Michele Bocci si sfoga: «Asse con gli Usa all’Oms, non cediamo poteri sulle pandemie». Il giornale di largo Fochetti – proprietà Elkann come La Stampa: cercarci notizie su Stellantis che investe in Marocco ma non in Italia è inutile – rimarca che per «due volte Orazio Schillaci s’è messo contro l’Oms: la prima due mesi fa insieme a Iran e Russia (per Repubblica siamo uno Stato canaglia?, ndr) sull’accordo pandemico e venerdì con la lettera con un testo in tutto simile a quello degli Usa che rifiuta di approvare gli emendamenti sul nuovo regolamento sanitario». Con un’autoreferenzialità pelosa Repubblica sottolinea: lo abbiamo già scritto on line, peccato che lo hanno fatto dopo che La Verità era in edicola. Per stigmatizzare questa «nefandezza sanitaria» danno la parola al professor Massimo Andreoni infettivologo chiamato da Schillaci nel Consiglio superiore di sanità (ecco l’egemonia del centrodestra) che sostiene: «Scelta sbagliata, ci isoliamo di fronte all’emergenze». Anche il Corriere della Sera attacca: «Roma come Washington sulle pandemie». Danno la parola a un’altra virostar, Matteo Bassetti, che dolente si dispiace: «L’Italia invece di prendere una posizione comune con l’Europa si accoda agli Usa: non è un bello spot», e la calendiana Daniela Ruffini rincara: «Siamo all’autarchia sanitaria». Sul Corriere c’è pure lo spiegone sulle conseguenze del no: viaggi che potrebbero essere più complicati, certificati di vaccinazione più ostici. L’unica informazione ignorata è che il no dell’Italia a questa dittatura sanitaria imposta dal carrozzone dell’Onu, finanziato da Bill Gates che si fa promuovere con CureVac e Inovio la vaccinazione a tappetto per lucrare miliardi, l’ha raccontato La Verità. Ma si sa; a molti la verità fa male. Perciò si fanno curare dall’Oms.