2022-12-04
Germania spaccata sulla cittadinanza facile
Il Paese è a corto di lavoratori e il governo Scholz si appresta a tagliare i tempi per gli immigrati che vogliono diventare tedeschi. Ma, nella maggioranza, i liberali non sono d’accordo: «Troppa fretta». Insorge anche l’opposizione: per la Cdu «è una svendita».Di fronte all’invecchiamento della popolazione e alla carenza di manodopera, Berlino vuole semplificare e abbreviare l’accesso alla cittadinanza tedesca per gli stranieri legali a cinque anni o, addirittura, a tre anni per gli studenti che conseguono buoni risultati, invece degli attuali otto anni. Secondo Nancy Faeser, ministro federale degli Interni, «diventare tedeschi in cinque anni presto sarà realtà», visto che la nuova legge sulla cittadinanza consentirà agli stranieri regolari di ottenere automaticamente la cittadinanza tedesca dopo cinque anni, rispetto agli otto attuali. Questo periodo sarà ridotto a tre anni per tutti coloro che hanno dimostrato una buona volontà di integrazione, un buon livello di tedesco, buoni voti a scuola, attività di volontariato in associazioni e via discorendo. E anche il diritto di soggiorno sarà reso più flessibile.I bambini che vivono in Germania da più di cinque anni con i loro genitori otterranno automaticamente la cittadinanza tedesca. Infine, il governo si è impegnato a regolarizzare la situazione di circa 100.000 richiedenti asilo respinti che soddisfano i criteri per l’integrazione (conoscenze linguistiche, assenza di precedenti penali, reddito regolare e identità verificata). A proposito di questo, va ricordato che, molto spesso, è impossibile determinare l’identità di persone che non hanno mai avuto un documento d’identità, vedi coloro che arrivano dall’Afghanistan, dal Pakistan, dai Paesi africani, dalla Siria e dall’Iraq, solo per citarne alcuni. E tutto questo rappresenta un gigantesco problema di sicurezza pubblica. Il disegno di legge prevede, infine, un paragrafo per i cittadini di Paesi terzi (al di fuori dell’Unione Europea), che «avranno diritto ad acquisire la doppia cittadinanza».Finora i turchi, in particolare, sono stati costretti a rinunciare al passaporto per diventare tedeschi, il che ha rappresentato un grosso ostacolo alla naturalizzazione. I rappresentanti della comunità turca applaudono. Si tratta di «un cambiamento di paradigma», afferma Gökay Sofuoglu, presidente della comunità turca in Germania, che sostiene che «l’attuale legge sulla cittadinanza non corrisponde più alla realtà della nostra vita quotidiana. Permetterà a più persone di partecipare alla democrazia». Oltre a facilitare la naturalizzazione, le autorità tedesche vogliono anche incoraggiare le persone con un passato da migranti a iniziare il processo.Ad esempio, il governo intende eliminare la barriera linguistica per i «gastarbeiter» (lavoratori immigrati, letteralmente «ospiti») degli anni Sessanta e Settanta, una generazione che non ha avuto accesso a corsi di lingua tedesca. A partire dal sessantasettesimo anno di età non saranno più necessari certificati.In Germania, più di nove milioni di persone lavorano attualmente senza la cittadinanza tedesca e, a proposito di questo, il primo ministro Olaf Scholz, durante un dibattito a Berlino sulla modernizzazione della cittadinanza, si è detto convinto che: «abbiamo bisogno di nuove regole per tutte queste grandi donne e uomini che hanno contribuito a rendere la nostra economia così forte. Devono ottenere il diritto di voto ma anche di essere eletti. Devono essere parte del nostro Paese, con diritti e doveri, indipendentemente dalle loro origini, dal colore della pelle e dalla religione», ha concluso. Gli esperti del mercato del lavoro hanno chiesto una riforma di questo tipo e l’istituto per la Ricerca economica (Diw) di Berlino ritiene che tutto questo contribuirà ad attrarre personale qualificato in un contesto di reclutamento globale sempre più competitivo e di invecchiamento della demografia nazionale.Secondo Marcel Fratzscher, direttore del Diw, «la prospettiva di ottenere rapidamente la cittadinanza sarà un ulteriore elemento di attrazione per la Germania. Senza di essa, la carenza di manodopera rischia di peggiorare». In Germania c’è una grave carenza di lavoratori nei servizi pubblici, negli aeroporti, negli ospedali, nelle case di riposo, nel settore ferroviario e nei ristoranti. Il direttore del Servizio tedesco per l’occupazione, Andrea Nahles, stima la necessità di 400.000 immigrati all’anno solo per stabilizzare il mercato del lavoro: «Ci sono ancora troppi ostacoli per quanto riguarda i visti e le procedure amministrative». Ma non è tutto, il governo renderà più flessibile la legge sull’immigrazione per accelerare le assunzioni dai Paesi terzi. Dopo aver abolito «la preferenza nazionale» per le assunzioni e aver facilitato il rilascio dei visti, il governo Scholz intende proseguire sulla sburocratizzazione, abbandonando il requisito della nazionalità tedesca e i relativi diplomi. I candidati potranno imparare la lingua in loco e dimostrare le proprie qualifiche in Germania: «La nostra legge sarà la più liberale d’Europa», ha promesso il vicecancelliere Robert Habeck, ministro dei Verdi per l’Economia e il clima, che presenterà il suo testo al Consiglio dei ministri mercoledì prossimo. I liberali (Fdp), che sono parte integrante della coalizione di governo, non sono convinti, visto che denunciano «troppa fretta nelle riforma » e temono che «queste misure incoraggino l’immigrazione sociale. Tutte le braccia sono benvenute sul mercato del lavoro, ma non nel sistema di assistenza sociale», afferma Marco Buschmann, ministro liberale della Giustizia. L’opposizione conservatrice, da parte sua, denuncia «la svendita della nazionalità tedesca» e per Mario Czaja, segretario generale dell’Unione cristiano democratica, «il rilascio del passaporto è alla fine del processo di integrazione, non all’inizio».
Il laboratorio della storica Moleria Locchi. Nel riquadro, Niccolò Ricci, ceo di Stefano Ricci
Il regista Stefano Sollima (Ansa)
Robert F.Kennedy Jr. durante l'udienza del 4 settembre al Senato degli Stati Uniti (Ansa)