2025-05-06
Germania, si apre l’era Merz. Nel patto di governo bando agli accordi con le forze di destra
Oggi il giuramento: Cdu e Spd uniti contro «l’incubo» sovranista. Alternative für Deutschland denuncia l’intelligence per il report.Con tono perentorio e cipiglio prussiano, Friedrich Merz aveva solennemente promesso che la Germania avrebbe avuto un nuovo governo entro Pasqua. Le trattative con la Spd, però, sono state più lunghe del previsto. E così, tra mugugni e sbadigli, si è arrivati alla tanto attesa fumata bianca con due settimane di ritardo. Nella giornata di ieri, infatti, l’Unione e la Spd hanno firmato il patto di governo, lungo quasi 150 pagine e già presentato al pubblico circa un mese fa. E oggi, nel palazzo del Reichstag, Merz potrà prestare giuramento da cancelliere insieme alla sua squadra di ministri. A proposito delle quote di potere: se i due partiti dell’Unione (Cdu e Csu) avevano annunciato già la settimana scorsa i nomi dei loro ministri, la Spd l’ha fatto solo ieri. Tra le nomine più rilevanti, c’è senz’altro la conferma di Boris Pistorius al dicastero della Difesa. Visto da molti come il vero leader dei socialdemocratici, Pistorius si è più volte distinto per il suo sostegno all’Ucraina e, nel nuovo esecutivo avrà il delicato compito di supervisionare il programma di riarmo dell’esercito tedesco. Un’altra figura chiave del governo rossonero sarà Lars Klingbeil. Già segretario della Spd dal 2017 e poi presidente a partire dal 2021, ha scalzato Olaf Scholz dal vertice del partito in seguito alla batosta elettorale di febbraio. Da domani Klingbeil assumerà sia la carica di vicecancelliere che quella di ministro delle Finanze. Oltre a questi due ruoli strategici, i socialdemocratici si sono aggiudicati i dicasteri dell’edilizia, dello sviluppo, dell’ambiente e della giustizia.Per quanto riguarda l’Unione, invece, ricordiamo che la Cdu ha ottenuto in totale dieci ministeri, tra cui spiccano quello degli Esteri, affidato all’antiputiniano Johann Wadephul, e quello dell’Economia, che sarà guidato dalla manager Katherina Reiche. A capo della cancelleria, peraltro, Merz ha piazzato un suo fedelissimo: Thorsten Frei. Da parte loro, i bavaresi della Csu si sono accaparrati tre posti, tra cui il ministero dell’Interno, che andrà ad Alexander Dobrindt. Naturalmente si tratta di un dicastero fondamentale, visto che il contrasto dell’immigrazione clandestina, insieme al riarmo e alla ripresa economica, è il tema più scottante del programma di governo. Ieri non a caso, come rivelato dalla Bild, i funzionari del ministero hanno prontamente bloccato un volo con 190 rifugiati provenienti dal Sudan, che sarebbero dovuti atterrare a Hannover: segno che, forse, il vento sta per cambiare. Il ministero dell’Interno, d’altronde, non è strategico solo per la difesa dei confini. Basti vedere il comportamento di Nancy Faeser, che in questi anni ha sfruttato il suo potere per praticare la censura online, mandare gli agenti a casa dei cittadini che criticavano il governo sui social e, dulcis in fundo, per perseguitare l’Afd, che in molti sondaggi è attualmente il primo partito della Germania. E infatti, tra i dossier scottanti che la Spd ha messo sul tavolo di Merz, c’è proprio quello che riguarda i sovranisti. Ieri René Repasi, capodelegazione dei socialdemocratici all’Europarlamento, ha ricordato che «il contratto di coalizione vieta ai partner di formare maggioranze con forze di estrema destra. Solo così si può evitare una possibile “ondata blu” in Germania e impedire che i nazionalisti prendano il potere».Oltre alla Spd, anche i Verdi (adesso all’opposizione) hanno sfruttato il controverso report del Verfassungsschutz (Bfv), cioè i servizi segreti interni, per chiedere la messa al bando dei sovranisti di Alice Weidel: «Occorre avviare il processo per vietare l’Afd, vogliamo discuterne con tutti gli altri gruppi parlamentari», ha dichiarato Franziska Brantner, la copresidente del partito. Qualora un’eventuale mozione passasse al Bundestag, spetterebbe poi alla Corte costituzionale emettere una sentenza definitiva.Questa strada, tuttavia, è molto scivolosa: un conto è fare proclami ideologici, ma un altro è affrontare la questione in punta di diritto. Lo ha fatto notare sulla Berliner Zeitung, pochi giorni fa, Mathias Brodkorb, giornalista ed ex ministro in Maclemburgo-Pomerania in quota Spd. Esperto del Bfv, su cui ha scritto anche un libro, Brodkorb ha ricordato che i servizi interni «non sono un’istituzione scientifica indipendente, ma un’autorità vincolata alle istruzioni del suo capo, cioè il ministro dell’Interno». Ecco perché Merz - che ieri ha confermato la sua linea attendista - e alcuni esponenti della Spd non sono per niente convinti che questa mossa possa mettere fuorigioco l’Afd. Semmai, pensano alcuni, potrebbe persino rafforzarla. Nel frattempo, in ogni caso, i sovranisti si sono tutelati presentando ieri una denuncia di 200 pagine al Tribunale di Colonia contro gli 007 della Faeser.Mettere fuori legge il maggior partito d’opposizione, dopotutto, non offre all’estero una bell’immagine della Germania. Gli Usa hanno già reagito per bocca di JD Vance e Marco Rubio, che hanno denunciato la «tirannia mascherata» vigente in Germania e «il nuovo muro di Berlino eretto dall’establishment tedesco». Ieri, inoltre, anche la Russia ha criticato «le misure restrittive imposte ai partiti critici nei confronti del sistema europeo», inclusa l’Afd. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha poi aggiunto che Mosca valuterà con attenzione «le parole e soprattutto le azioni del prossimo cancelliere». Anche perché, ha puntualizzato, fino ad adesso le parole di Merz «non segnalano il suo desiderio di prendere la strada della normalizzazione» nelle relazioni tra Russia e Germania.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)