
Da Pisa a Milano, agenti indagati per aver fatto il loro dovere. Vogliono che smettano?Conosco molti poliziotti e altrettanti carabinieri. Alcuni hanno esperienza e grado, mentre altri sono alle prime armi. Di recente, quando li vedo all’opera mi sorprendo a chiedermi chi glielo faccia fare. Perché, per 1.500 euro di stipendio o poco più, accettano di rischiare la vita? Perché si sottopongono a turni che sai quando iniziano e non sai mai quando finiscono? Perché, se lavorano sulle volanti o al radiomobile, accorrono come matti per sventare una rapina o salvare una donna da un’aggressione? Perché, per far quadrare i conti e mantenere una famiglia, decidono di lavorare al reparto mobile, quello che vediamo all’opera quando ci sono scontri di piazza? Lo confesso: a tutte queste domande non so dare risposta. Se volessero probabilmente un lavoro che garantisca loro la cifra che gli paga lo Stato lo troverebbero. È vero, se ti arruoli in polizia o nei carabinieri, hai garantito il posto fisso. Però nessuno ti garantisce che un giorno, durante un’operazione, tu non finisca nei guai o, peggio, all’ospedale. Mettetevi nei panni del maresciallo citato ieri in conferenza stampa da Giorgia Meloni. Anni di lavoro senza un appunto, che ti consente di raggiungere il comando di una stazione dalle parti di Rimini, e poi ti trovi davanti un criminale che ha già accoltellato e tentato di ammazzare quattro persone. Intimargli di gettare l’arma non serve e alla fine pure tu rischi di essere pugnalato. Provi a sparare in aria, per indurlo a recedere quindi, prima che ti mandi al camposanto, lo colpisci. Il cattivo muore, ma tu passi un guaio. E non soltanto perché nessuno ammazza a cuor leggero un altro, ma perché finisci indagato per eccesso di legittima difesa. Che cosa avrebbe dovuto fare il maresciallo oltre a chiedere all’aggressore di lasciare il coltello? Lasciarsi ammazzare? Come si può accettare che quello Stato che un uomo delle forze dell’ordine è chiamato a difendere, poi metta sul banco degli imputati la persona che lo ha difeso? Ha ragione il presidente del Consiglio, questo è un corto circuito che non può continuare. Da Rimini a Verona, da Milano a Pisa, ormai sul banco degli imputati, sotto accusa per aver fatto il proprio dovere, ci sono loro, gli agenti e i militari dell’Arma. Del capoluogo dell’omonima provincia dell’Emilia-Romagna ha già detto tutto il presidente del Consiglio, ma il caso è molto simile a quanto è accaduto nella città di Giulietta e Romeo, dove un immigrato si è avventato su un poliziotto e questi, dopo aver sparato, è finito indagato con la stessa accusa del maresciallo-eroe. Nella capitale economica d’Italia, invece, i componenti della pattuglia che inseguiva un ragazzo poi schiantatosi in moto contro un muretto, sono già accusati di omicidio colposo per non aver lasciato fuggire il giovane e molti auspicano che il reato sia aggravato. Avrebbero cercato di fermare il fuggiasco che si era sottratto al posto di blocco, avrebbero cercato - udite udite - nientepopodimeno che di speronare lo scooter. L’ex capo della polizia, Franco Gabrielli, fresco di arruolamento nella giunta di sinistra di Beppe Sala come delegato della sicurezza, ha spiegato che gli inseguimenti non si fanno così. Dimenticando però di illustrare come si fanno: forse offrendo un mazzo di fiori all’uomo in fuga? Oppure invitandolo a prendere caffè e cappuccino? Da che mondo è mondo, se devi cercare di fermare qualcuno che scappa a tutta velocità non hai altro modo che sparare alle gomme o tagliargli la strada. Se Gabrielli e la sinistra che lo nominò ne hanno altri, forse farebbero bene a chiarirli.E forse dovrebbero anche fare luce su come intendono garantire la sicurezza in piazza, visto che quando gli agenti, costretti a respingere manifestanti che cercano di forzare il cordone della polizia, usano i manganelli, poi finiscono indagati. Le forze dell’ordine che piacciono ai compagni sono quelle disarmate, quelle che lasciano terreno libero ai delinquenti e si voltano dall’altra parte se vedono un tizio in fuga e un altro che accoltella i passanti? Sono questi i poliziotti e i carabinieri che Gabrielli e la sinistra amano? Per quel che mi riguarda, io starò sempre con chi fa rispettare la legge e con me credo che stia la maggior parte degli italiani. Ad agenti e militari dell’Arma possiamo solo dire grazie e fare in modo che per loro il reato di eccesso di legittima difesa sia abolito. Come credo che si debba fare in modo che mai nessun altro carabiniere che insegue un ladro o un assassino poi finisca sul banco degli imputati con l’accusa di omicidio.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
iStock
In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






