2023-12-23
Fiocchi: «Non sono un guerrafondaio»
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Dopo gli attacchi e le polemiche scatenate dal cartellone pubblicitario che lo ritrae davanti a un albero di Natale addobbato con le cartucce al posto delle palline, l'eurodeputato di Fdi si difende: «La guerra non c'entra nulla. Sono bossoli da caccia».«Auguro a tutti un Natale coi Fiocchi». Un claim che letto così suona molto bene, ma che accompagnato dall'immagine che ritrae un uomo con il maglione rosso seduto in sala con dietro il caminetto e un albero di Natale addobbato non con le palline, ma con le cartucce, ha suscitato non poche polemiche, a Lecco e non solo. L'uomo in questione è Pietro Fiocchi, eurodeputato di Fratelli d'Italia dal 2019 e presidente di Fiocchi Usa, azienda italiana specializzata nella produzione di cartucce e munizioni di piccolo calibro, che ha pensato di promuovere la sua attività e rivolgere un messaggio al mondo venatorio attraverso dei cartelloni pubblicitari installati a Lecco, città dove ha sede l'azienda fondata nel 1876 da Giulio Fiocchi, e nelle valli alpine della Lombardia.Una scelta sicuramente forte che ha inevitabilmente generato molte polemiche e, in alcuni casi, addirittura sdegno, con attacchi e accuse arrivate non solo dal mondo animalista-ambientalista da sempre contrario alla caccia, ma anche da sinistra. «Questo manifesto è un obbrobrio, un raro concentrato di ignoranza, ipocrisia e mancato senso della vergogna» - ha tuonato Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento cinque stelle in consiglio regionale - «Il manifesto è ignorante perché adornare un albero di Natale con le munizioni dei fucili è simbolicamente quanto di più lontano possa esserci dal valore e dal significato stesso del Natale. Ipocrita, perché in un momento in cui il mondo è dilaniato da guerre, invece che parlare di Natale di pace, Fratelli d’Italia celebra strumenti di morte. Vergognoso perché vedere quella destra che ogni giorno si riempie la bocca con la retorica delle tradizioni, cancellare quelle stesse tradizioni per ragioni di marketing e di business è qualcosa che va al di là anche della loro stessa ipocrisia, sconfinando appunto nella vergogna che dovrebbero provare». Parole e accuse forti da cui Fiocchi si discosta e si difende: «La mia intenzione era soltanto quella di augurare un buon Natale ai cacciatori, motivo per cui il cartellone non è stato messo solo a Lecco, la mia città, ma anche nelle valli alpine, come per esempio in Valcamonica. Dicono che sono un guerrafondaio, ma non è vero. In questo cartellone non c'è alcun riferimento alla guerra, le cartucce appese all'albero di Natale sono bossoli di plastica utilizzati per la caccia, non per la guerra». Va da se che in molti ci hanno visto una provocazione, sui social in molti hanno parlato di messaggio di cattivo gusto e politicamente scorretto: «Ribadisco: la mia non voleva essere una provocazione, io ho sempre condannato la guerra. Ma se dicono che sono politicamente scorretto, allora sono fiero di esserlo. La caccia in Italia è un'attività legale regolata da norme ben precise e finché sarà così ci si dovrà adeguare» afferma Fiocchi. Altra polemica, legata al cartellone pubblicitario di Fiocchi, riguarda la versione in inglese, in cui c'è anche scritto «A conservative XMas. Un buon Natale con Pietro Fiocchi». Qui i malpensanti da tastiera hanno accusato l'eurodeputato di Fratelli d'Italia di sostenere attraverso un gioco di parole la Decima Mas, ossia il corpo militare indipendente della marina nazionale repubblicana della Repubblica sociale italiana, attivo dal 1943 al 1945. «Questa fa davvero sorridere» - scherza Fiocchi - «da più di cento anni si abbrevia la parola inglese Christmas con XMas. Pensare che ci sia dietro un riferimento alla Decima Mas è del tutto fuori luogo».
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
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