2023-11-18
L’altolà dell’Avvocatura dello Stato: «Sul fine vita non decide la Regione»
È arrivato in Veneto e in Friuli l’atteso parere sulla legge di iniziativa popolare promossa dall’associazione Luca Coscioni. La competenza è del Parlamento e l’atto può essere impugnato dalla Corte costituzionale.Non spetta alle Regioni ma al Parlamento legiferare sul fine vita. È arrivato dall’Avvocatura generale dello Stato lo stop al dibattito su una legge di iniziativa popolare, che il presidente del Veneto Luca Zaia non aveva avuto il buon senso e nemmeno il fiuto politico di bloccare, o scoraggiare, di sua iniziativa.Favorevole all’idea, il governatore invitava anzi i suoi consiglieri a votare «secondo coscienza», quando la proposta approderà in aula. Gabriella Palmieri Sandulli, ai vertici dell’istituzione che fornisce consulenza giuridica e rappresentanza legale alle amministrazioni statali in tutti i procedimenti, dal civile al comunitario, ha risposto alla richiesta del presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, che chiedeva se bloccare o meno l’iter. «L’eventuale approvazione della proposta di legge in questione potrebbe esporsi a rilievi di non conformità al quadro costituzionale di riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni», avverte Palmieri Sandulli. Potrebbe essere impugnata dal governo e finire davanti alla Corte costituzionale.Il progetto, depositato lo scorso giugno a Venezia dall’associazione Luca Coscioni, che aveva raccolto oltre 9.000 firme di sostegno all’iniziativa, vuole procedure semplificate e tempi rapidissimi di risposta da parte delle aziende sanitarie per accordare il suicidio medicalmente assistito a spese dello Stato. «Chiederemo una valutazione approfondita al nostro ufficio legislativo», ha fatto sapere Ciambetti. Il parere dell’Avvocatura dello Stato non è vincolante ma è altamente improbabile che l’ufficio legislativo veneto possa concludere, in seconda battuta, che a Roma si sono sbagliati e che è possibile dibattere di fine vita in un Consiglio regionale.Il capogruppo di Fdi, Enoch Soranzo, chiederà un aggiornamento dell’iter che prevedeva audizioni in commissione Sanità e poi il dibattito finale in Aula il prossimo gennaio. «Le nostre perplessità sono state confermate, avevamo sempre affermato che fosse un’esclusiva dello Stato quella di legiferare su tale ambito. Adesso il Consiglio regionale non può più ignorare i rischi, dal punto di vista tecnico-giuridico, che comporterebbe l’approvazione di questa legge», ha dichiarato Soranzo.In caso di interruzione dell’iter in corso, minaccia, invece, di presentare «immediatamente un progetto di legge di iniziativa statale» il capogruppo Pd, Vanessa Camani, in quanto giudica inammissibile «non affrontare istituzionalmente e con responsabilità questi temi». Da Zaia, che sulla questione ha spaccato la Lega lasciando «libertà di scelta» ai consiglieri, non è ancora arrivato alcun commento. Il governatore si trova in Serbia fino a domenica per promuovere il vino del Veneto e su X ricordava che ieri ricorreva la Giornata mondiale della prematurità, «istituita per sensibilizzare sul tema dei neonati prematuri, piccoli guerrieri che alla nascita pesano anche solo 500-1.000 grammi». Creature sui cui deve essere concentrato il massimo degli sforzi, ma il governatore leghista dovrebbe avere altrettanto rispetto per la sacralità della vita di anziani, malati, infelici e depressi ai quali vorrebbe offrire il suicidio come prestazione Lea, livello essenziale di assistenza.Almeno il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, è apertamente contrario alla proposta, tanto da arrivare a dire: «Alcuni gruppi politici utilizzano una materia così delicata e sensibile per fare propaganda, perché la Regione non può legiferare su questa materia». Anche il Friuli aveva chiesto il parere dell’Avvocatura dello Stato, ricevendo il medesimo suggerimento di lasciar perdere perché in materia decide lo Stato, così da garantire «uniformità di trattamento sul territorio nazionale». Pochi giorni fa, avvocati, bioeticisti e medici erano intervenuti in audizione sulla mozione sul fine vita, durante una seduta della III commissione consiliare friulana. L’avvocato Alberto Gambino, presidente dell’associazione Scienza&vita, ha ribadito che la normativa sul suicidio medico assistito non può essere adottata dal legislatore regionale. Si tratta di materia «che non potrebbe che trovare disciplina in un provvedimento nazionale».Il governatore Fedriga intende «potenziare le cure palliative, tra cui la sedazione profonda in alcuni casi, e monitorare con grande attenzione un rischio che oggi non vediamo ma dobbiamo combattere, ossia l’accanimento terapeutico». «Tutto il resto è propaganda sulla vita e la morte dei cittadini e io mi voglio tenere lontano dalla propaganda per quanto riguarda un bene inviolabile come la vita», ha concluso.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.