
Decenni di propaganda anti grasso hanno spostato l'attenzione dall'obesità patologica, che è un problema clinico, ai chili di troppo che invece sono solo un fatto estetico. Un corpo senza tessuto adiposo non è sano. Mentre a spese della comunità sottoponiamo i bambini a terrificanti lezioni di cosiddetta educazione sessuale dove si vende la promiscuità come una forma di libertà, mentre a spese della comunità si finanziano circoli Lgbt e Pride che vendono la promiscuità come una forma di libertà, continua la criminalizzazione dei grassi. L'Aids dovrebbe essere estinto, dato che i medicinali che lo curano lo rendono non più trasmissibile. Eppure impera, si ingrassa, ingrossa le file dei suoi accoliti insieme alla sifilide. Curare un paziente che si è beccato il virus dell'Hiv è molto più caro che seguire un obeso, ma mentre il secondo viene criminalizzato, questo - giustamente - non accade con il primo. L'Istituto superiore di sanità ci informa che il proliferare di rapporti omosessuali può aumentare l'epatite A: quindi tassiamo i gay pride? No. Quello che deve essere criminalizzato è sempre e solo il grasso. Qualcuno ha una qualche pallida idea di cosa sia l'aggressione del bambino grasso scuola? Ricordo le mie scuole medie come un incubo. Avrei venduto l'anima al diavolo per la taglia 42. Il diavolo evidentemente ignora le medie: potrebbe veramente fare affari. Il tessuto adiposo è un tessuto, come il tessuto epiteliale, quello muscolare, quello osseo: uno dei tessuti che compongono il nostro organismo. La funzione del tessuto adiposo, che, ripeto, è un normale tessuto normalmente costituente il corpo umano, non è spazzatura e non è escremento, è proteggerci dalla fame, dal freddo e dai traumi.Soprattutto il tessuto adiposo ci protegge dalla fame. Per le donne la fame è una catastrofe intergenerazionale oltre che personale, dato che la malnutrizione della mamma causa danni irreversibili al feto o la sua prematura dipartita: madre natura ha naturalmente predisposto che il corpo femminile normale sia grasso.In parole povere: il corpo maschile ha il grasso sottocutaneo come optional. Può averne o non averne ed essere, in entrambi i casi, perfettamente sano. Il corpo femminile ha il grasso sottocutaneo come normale costituente. Quando di grasso non ce n'è, il metabolismo degli estrogeni si incastra, le mestruazioni saltano e le ossa diventano fragili per mancanza di calcio. Sia le modelle mezzo morte di fame sia le atlete troppo muscolose non hanno le mestruazioni e hanno le ossa malate. L'assenza completa di grasso sottocutaneo è per il corpo femminile una malattia.Negli anni '60 si è cominciato a scoprire quanto l'obesità possa uccidere. In effetti la grande obesità è un lento, programmato suicidio. Si è quindi assistito a un tipico fenomeno di ipersoluzione: «il grasso in eccesso è pericoloso» è diventato «il grasso, tutto il grasso, non solo quello del grande obeso, ma anche quello dell'un po' cicciciottino fino all' assolutamente normale, è pericoloso».Da pericoloso si è passati a brutto, antiestetico, orrendo, schifoso nauseante. Chi è grasso non ha forza di volontà, è disprezzabile. Insieme alla libertà sessuale c'è stato il fenomeno della moralizzazione del grasso. Se fai sesso con chi capita va benissimo, se mangi pane e burro devi vergognarti.Il corpo umano femminile, normalmente composto dal 20% di grasso, è quindi diventato costituito per il 20% di pattume. Le donne hanno imparato a odiare sé stesse e il proprio corpo.Nel '68 inoltre sono cominciati i vestiti orrendi e contro le donne. Disegnati da disegnatori di vestiti maschi (ma il tipo di maschio che non ama il corpo femminile, non ne capisce l'ancestrale potenza, la mortifica in forme efebiche), questi vestiti potevano stare solamente su corpi sottopeso. È cominciato il rito osceno di costringere le modelle a un corpo sottopeso, cioè malato. È stato dimostrato in studi su volontari sani che una dieta molto violenta porta, tutti, all'ossessione delle calorie e al disprezzo di sé. L'essere umano viene al mondo con una sola competenza: un pianto disperato con cui attirerà l'attenzione di qualcuno che lo nutra e lo ami. Nel nostro cervello non essere amato e non essere nutrito sono concetti collegati, fusi. Tutte le volte che noi non ci sentiamo amati, molti di noi tendono a compensarlo col cibo. Nei secoli di carestia questo è stato un buon trucco per salvarsi la pelle, ma in un'epoca di supermercati e di odio per i grassi diventa un circolo vizioso maledetto. La persona che si sente isolata tende a ingrassare per due motivi: primo, mangia molto; secondo, quello che mangia, invece di bruciarlo, lo mette da parte. Una persona felice, con una tiroide sana, può mangiare 2.000 calorie al giorno e non ingrassa, perché brucia. Una persona infelice e sola che mangia 1.500 calorie al giorno ha sempre freddo ed è sempre stanca perché non brucia, ma ingrassa. Prima informazione: l'odio e disprezzo per i grassi fa ingrassare. Seconda informazione divertente: le diete ferree fanno ingrassare. Quando io mi metto a dieta, mangio meno del necessario, cioè soffro la fame. L'organismo si spaventa. Noi siamo stati allenati nei millenni precedenti a resistere alla fame e come si fa a resistere alla fame? Si abbatte il metabolismo. Tutte le volte che noi mangiamo meno il nostro corpo impara a campare con 1.200 calorie al giorno e con 1.500 ingrassa. Inoltre, mangiare è un istinto primario. Prima o poi il cervello non ce la fa più e scatena il meccanismo dell'«abboffata», migliaia di calorie mangiate in pochissimo tempo. Altro elemento interessante. Quando soffriamo veramente la fame, cioè quando stiamo a dieta molto dura, l'organismo si spaventa molto quindi oltre ad abbattere il metabolismo aumenta anche il numero di cellule adipose, così da ingrassare più facilmente la prima volta che compare qualcosetta da mangiare. Grazie alle diete siamo passati dall'obesità ipertrofica, quella di Enrico VIII per intenderci, massimo 100 chili oltre i quali non si va perché tutte le cellule adipose sono piene, all'obesità iperplastica: 150 chili, 200, 300, e il vincitore 400 chili. L'obesità iperplastica infatti è molto più frequente gli Stati Uniti non solo perché mangiano peggio, ma perché hanno cominciato le diete prima. Le diete inoltre sono state sbagliate per decenni: hanno criminalizzato i grassi e purtroppo favorito gli zuccheri, che invece sono i reali killer.Quindi l'obesità che vogliono tassare perché «grava sulla sanità» si può considerare un disturbo etnico, figlio del mito sessantottino della magrezza, ma anche un disturbo iatrogeno, cioè un danno di una cura sbagliata. Su qualsiasi libro di dietologia è scritto che il 90% delle persone non si mette a dieta, di quelli che seguono la dieta il 90% non la finisce e di quelli che finiscono il 90% riprende con gli interessi il peso perso. Una dieta quindi è un atto medico, un processo difficile, deve essere un equilibrio tra psiche e corpo, non può essere trovata su un giornale femminile.E le persone sovrappeso, quindi, che devono fare? Alzatevi e camminate. Camminate più possibile esposte alla luce solare, camminate tantissimo: questo produrrà serotonina, e la serotonina è una molecola che diminuisce il senso di appetito. Aiutatevi con due bastoni oppure addirittura con il girello se siete molto sovrappeso, ma camminate. Camminare potrebbe essere sufficiente. In un'ora bruciate 300 calorie: fanno 9.000 al mese, cioè un filo di grasso. Solo dopo che siete riusciti a camminare, e quindi avete equilibrato la serotonina potete, se volete, modificare il cibo, non prima, perché prima non avreste la forza di volontà sufficiente. Dopo aver preso l'abitudine di camminare e aver riequilibrato la serotonina, potete decidete di modificare alimentazione, sapendo che bisognerà modificare d'ora e per sempre. Non una dieta, ma un cambio permanente di abitudini. Un'infinita attenzione allo zucchero: più siamo sovrappeso, meno funziona il meccanismo dell'insulina. Lo zucchero si tiene per le grandi occasioni: Pasqua, Natale, onomastico, compleanno, anniversari di matrimonio, e ovviamente matrimoni. State alla larga anche dalla vista del cibo: la pubblicità del cioccolato, la vetrina della pasticceria. Le persone predisposte e sovrappeso, quando guardano il cibo scaricano insulina: questo crea ipoglicemia e reale fame. E poi un corso di autodifesa: krav maga, o simile. La forza fisica aumenta il nostro amore per noi stessi. Essere in grado di difendersi fisicamente aumenta anche la potenza di rispondere quando il genio di turno ti insulta. Se avete un'obesità iperplastica, potrebbe essere necessaria la chirurgia, perché il quantitativo di tessuto adiposo complica il metabolismo di due sostanze: insulina e leptina. Si può anche essere grassi, forti, felici e sani. Se proprio non riuscite a dimagrire, e se il vostro peso non ha un'indicazione chirurgica, ci sono meccanismi ancestrali o di stress che impediscono il dimagrimento o che lo rendono difficile, mettete sotto il vostro grasso un'ottima muscolatura e tenetevelo. Chi è grasso ha messo nel suo stomaco del cibo pagato coi suoi soldi, ricorrendo a un sistema primario di abbattimento dell'ansia senza fare male a nessuno. Su la testa, larghe le spalle.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.