2024-04-22
Farmaci antiobesità, una miniera d’oro dai molti lati oscuri
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Non solo Eli Lilly e Novo Nordisk. Il rally delle case farmaceutiche è partito, in gara adesso anche Viking pharmaceutics e Zealand Pharma. I più famosi si chiamano Semaglutide e Liraglutide e ne parlano tutti. Non sono principi attivi nuovi, esistono da tempo ed erano già noti per essere utilizzati con successo nel trattamento del diabete di tipo 2. Il loro successo attuale però è dovuto al fatto che è stato scoperto che il loro utilizzo a più alto dosaggio nei pazienti con obesità consente una facile e veloce perdita di peso importante. Somministrando una dose a settimana sottocute, si riesce a perdere circa il 20% del peso corporeo di partenza.L’anno passato la rivista Science ha incoronato i farmaci anti obesità come scoperta dell’anno. La rivista spiega che i farmaci imitano un ormone intestinale chiamato peptide-1 simile al glucagone (GLP-1) e stanno rimodellando la medicina e la cultura popolare Originariamente sviluppati per il diabete, questi agonisti del recettore GLP-1 inducono una significativa perdita di peso, con effetti collaterali per lo più gestibili. Quest’anno, studi clinici hanno scoperto che riducono anche i sintomi dell’insufficienza cardiaca e il rischio di infarti e ictus.Le case farmaceutiche che investono in questi medicinali realizzano profitti enormi e sono gli stessi mercati azionari a dimostrarlo. Un giro d’affari che secondo le stime potrebbe raggiungere tra i 70 e i 100 miliardi di dollari di mercato entro il 2030. Due gli elementi fondamentali: un mercato enorme soprattutto quando si pensa che il farmaco spesso viene utilizzato anche per le persone sovrappeso e non solo obese e un necessario utilizzo a vita, elemento che chiaramente garantisce una costante continuità nei ricavi alle case farmaceutiche.Il duopolio e il rally del mercatoA dominare il mercato oggi sono essenzialmente Eli Lilly che vende Mounjaro e Zepbound e Novo Nordisk che sul mercato ha introdottp Ozempic, Saxenda e Wegovy. Oggi le due case farmaceutiche oltre ad essere le aziende di settore di maggior valore al mondo, (capitalizzando rispettivamente 714 e 598,90 miliardi di dollari) sono anche tra le 11 aziende di maggior valore al mondo (Ely Lilly 10° e Novo Nordisk 11°). Dietro di loro si posizionano giganti come Tesla, Visa, JpMorgan Chase ed LVMH.Di entrambe si è scritto molto, specialmente di Novo Nordisk che è diventata un fenomeno mediatico: da piccola azienda farmaceutica danese a gigante di big pharma. La farmaceutica di Copenaghen per anni ha tirato avanti come produttore di insulina, farmaco salva vita, certo, ma a basso costo, che interessa solo i diabetici. Fino alla rivoluzione aprendosi così ad un mercato decisamente più ampio: quello di chi vuole dimagrire. Storia diversa per Eli Lilly che nasce per essere la prima azienda a produrre in serie il vaccino contro la poliomielite per poi divenire anche una delle prime aziende farmaceutiche a produrre insulina umana. Nota attualmente per essere il più grande produttore di farmaci psichiatrici tra cui il Prozac. La sede centrale è ad Indianapolis negli Stati Uniti dove i farmaci antiobesità hanno ottenuto un successo straordinario a causa dell’alta incidenza di obesità nel Paese. Trascinate da questi due successi di mercato incredibili sono molte le aziende farmaceutiche che stanno investendo in ricerca per entrare nel settore dei farmaci antiobesità. Ha fatto molto parlare di sé l’americana Viking Therapeutics che dopo aver semplicemente diffuso dei dati intermedi di uno studio sul farmaco sperimentale VK2735, e in sei mesi è volata del 355%.La danese Zealand Pharma insieme alla tedesca Boehringer Ingelheim, sta sviluppando congiuntamente survodutide, un farmaco iniettabile dal funzionamento simile a quelli già in commercio e dopo essere passato dalla fase di sperimentazione avanzata negli ultimi mesi è cresciuta del 138%.Non sorprende visti i risultati dei farmaci già in commercio. Novo Nordisk ha prodotto l’anno scorso ricavi per ben 232 miliardi di corone danesi, equivalenti a poco più di 31 miliardi di euro, il 31% in più rispetto all’anno precedente. Raddoppiati se si fa riferimento al 2020.Il lato oscuroMa a cosa è dovuto il successo di questi farmaci? Sono molto costosi e servono per i pazienti obesi che per essere definiti tali devono avere un indice di massa corporea superiore a 30. Per fare un esempio concreto parliamo di un soggetto di un metro e 70 che deve pesare perlomeno 90 chilogrammi. Entro questi limiti si spingerebbe la possibilità di prescrivere il farmaco anti obesità.Prendendo ad esempio il farmaco Saxenda, di Novo Nordisk, tra i più diffusi in Italia, nella scheda tecnica che si può consultare sul sito dell’Aifa si legge: Saxenda si usa per perdere peso in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico in adulti da 18 anni in poi con: un indice di massa corporea (IMC) pari o superiore a 30 kg/m² (obesità): un indice di massa corporea (IMC) pari a 27 kg/m² e inferiore a 30 kg/m² (sovrappeso) e problemi di salute correlati al peso (come diabete, pressione sanguigna alta, livelli anormali di grassi nel sangue o problemi respiratori chiamati ‘apnea ostruttiva nel sonno’).Nonostante questo sono stati prescritti talmente tanto da mandare in carenza ilprodotto diverse volte. Il sospetto più che fondato è che questi farmaci vengano spesso prescritti a soggetti che non rientrano in questi criteri. Quindi anche a chi con qualche chilo di troppo è interessato a perdere peso in modo facile e veloce. Si tratta di prescrizioni definite off label che in gergo vuol dire: utilizzo in situazioni non previste in scheda tecnica. In questi casi il medico si assume la piena responsabilità, anche penale, di qualunque effetto indesiderato che si verifica nel paziente.L’ampia diffusione di prescrizioni off label è esattamente ciò che ha causato le epidemie di Ossicodone e Fentanyl, farmaci oppioidi potentissimi prescritti off label negli Stati Uniti anche per dei semplici mal di testa. In questo caso fortunatamente non si tratta di farmaci che danno dipendenza ma si tratta comunque di medicinali testati su soggetti diabetici e obesi e di cui non si conoscono le conseguenze a lungo termine su chi li assume solo per semplici problemi di sovrappeso. Infatti la dieta della puntura è ormai diventata una moda anche in Italia. Negli Stati Uniti lo è da più di un anno visto che l’Fda ha tempi più rapidi per l’approvazione dei nuovi farmaci. Elon Musk ha ammesso di averlo utilizzato così come le sorelle Kardashian, Kim e Khloé. Il problema è che con l’assunzione di questi farmaci sono stati riportati eventi avversi seri, quali pancreatiti, ostruzione intestinale, paresi dello stomaco, comparsa di pensieri di suicidio o di autolesionismo.Su questo punto si è attivata l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide, e nel novembre 2023 il comitato ha richiesto dati aggiuntivi ai titolari dell'autorizzazione all'immissione in commercio per questi medicinali, vale a dire Ozempic, Rybelsus, Wegovy, Victoza, Saxenda, Xultophy, Byetta, Bydureon, Lyxumia, Suliqua e Trulicit. La revisione è iniziata a luglio 2023 e circa dieci giorni fa Il Comitato per la farmacovigilanza (PRAC) dell’Ema ha concluso che le prove disponibili non supportano un’associazione causale tra gli agonisti del recettore del peptide-1 simile al glucagone (GLP-1) – dulaglutide, exenatide, liraglutide, lixisenatide e semaglutide – e pensieri e azioni suicide e autolesionistiche. I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio per questi medicinali continueranno a monitorare attentamente questi eventi, comprese eventuali nuove pubblicazioni, come parte delle loro attività di farmacovigilanza e riporteranno qualsiasi nuova evidenza su questo tema nei loro Rapporti Periodici di Aggiornamento sulla Sicurezza (PSUR).Nel frattempo la commercializzazione di questi medicinali avviene anche fuori dal rapporto medico paziente. Eli Lilly ad esempio ha appena chiuso una partnership con Amazon. Le due aziende hanno annunciato un accordo in base al quale il servizio Pharmacy del colosso dell’e-commerce di Seattle contribuirà a distribuire alcuni farmaci da prescrizione di Lilly, tra cui l’ormai noto farmaco contro la perdita di peso, tirzepatide. Per il momento l’accordo riguarda soltanto il mercato americano. L’iniziativa LillyDirect mira a rendere più facile l’accesso a tirzepatide e altri farmaci per i pazienti con una prescrizione valida, poiché permette di evitare di andare fisicamente dal farmacista. Attraverso la piattaforma si viene messi in contatto con una società di telemedicina indipendente e il sito offre anche un’opzione di consegna a domicilio se il trattamento prescritto è di Eli Lilly.In Italia non ci sarà Amazon ma esistono numerosi siti online che vendono questi farmaci liberamente. Anche su Telegram esistono dei canali appositi. Secondo Today.it basta chiedere e per ricevere come risposta: «Quanto peso vuoi perdere? Li vendiamo bene e li abbiamo disponibili in magazzino». Il tutto naturalmente con ricette scritte dai loro endocrinologi di fiducia.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.