2024-03-31
Goldman Sachs fa inversione a U: «Il futuro è ibrido, non elettrico»
Dopo aver previsto il 50% di autovetture a batteria entro il 2035, la banca rivede le sue stime. Costi, infrastrutture carenti e ambiguità dei governi spingono i veicoli costruiti con un mix di tecnologie.Il futuro della transizione ecologica non può che essere ibrido. I dati delle immatricolazioni lo dicono da tempo, nonostante il marketing serrato dei governi per imporre ai consumatori i veicoli a batteria. Ma ora anche gli istituti di ricerca, proprio quelli che avevano magnificato le sorti del full electric, ammettono che il sorpasso dei motori ibridi non è un fatto episodico ma potrebbe diventare un’alternativa all’endotermico, più convincente ed economicamente sostenibile della soluzione a spina. Goldman Sachs, togata banca d’investimento globale e molto attenta ai trend del mercato, poco più di due mesi fa, aveva stimato che entro il 2035 quasi la metà delle vendite di veicoli sarebbe stata esclusivamente dell’elettrico, lanciato in corsa. Ora con un report dal titolo inequivocabile di «Electric vehicles: what’s next. Time for hybrid» (Veicoli elettrici: cosa c’è dopo. È il momento dell’ibrido) mette fine alla favola della mobilità esclusivamente a batterie e in modo realistico riconosce che in Europa il rallentamento delle immatricolazioni dell’elettrico (Ev) ha dato spazio alla diffusione delle vetture ibride (Hev) e ibride plug-in (Phev). Nel Vecchio continente le vendite delle Ev mostrano segni di stagnazione a causa di un mix di fattori, dal costo nettamente superiore a quello delle endotermiche, all’ambiguità delle politiche governative e alla carenze di infrastrutture per le ricariche. Con una vera e propria inversione a U, Goldman Sachs rivede la sua preferenza per i motori a batteria. A favore delle ibride, secondo l’istituto finanziario, ci sono numerose caratteristiche vantaggiose, a cominciare dalle migliori prestazioni del motore durante l’accelerazione, molto apprezzate dagli automobilisti. Saranno avvantaggiate quindi quelle case automobilistiche che offrono diversi opzioni di motori, non solo quelli elettrici.Secondo Goldman Sachs, la concorrenza è destinata a intensificarsi. Il mercato globale è polarizzato con due blocchi contrapposti: da una parte la Cina, che ha capacità produttiva in eccesso con oltre 5 milioni di veicoli e ha il vantaggio di avere la catena di fornitura concentrata sul proprio territorio, a cominciare dalla produzione di batterie, dall’altra ci sono gli Stati Uniti e l’Europa che hanno politiche governative di tutela dei mercati nazionali. La banca riflette sull’importanza per le case automobilistiche di avere bilanci solidi e capacità di generare flussi di cassa in modo da sostenere gli investimenti in nuove tecnologie. Saprà posizionarsi bene nello scenario competitivo globale chi ha una robusta posizione finanziaria e, insiste Goldman Sachs, un portafoglio di offerta diversificato con particolare attenzione alle vetture ibride. Queste secondo l’istituto, domineranno la fase di transizione verso soluzioni di mobilità sostenibile. Per le elettriche l’istituto finanziario delinea uno scenario ribassista e prevede che il volume delle vendite diminuirà del 2% su base annua nel 2024. Una crescita negativa che si tradurrebbe probabilmente in un eccesso di offerta lungo tutta la catena di fornitura. Sul futuro delle auto a batteria incideranno anche le potenziali modifiche ai sussidi governativi che hanno ridotto gli investimenti iniziali e le strategie di prezzo aggressive intraprese dai produttori cinesi. La banca d’affari poi lascia intendere che, passata l’ubriacatura iniziale ecologista, che ha spinto l’interesse dei consumatori, ora il tema del costo della vettura ha un peso maggiore nelle scelte degli automobilisti. E questo si traduce nella dinamicità del mercato dell’usato elettrico, come si sta verificando in Uk, anche se il futuro in questo settore è legato alle innovazioni tecnologiche delle batterie. Se i nuovi prodotti saranno più performanti e a prezzi contenuti, ecco che il second hand diventerà meno vantaggioso. Goldman Sachs stima che nel 2027-2028, le attuali batterie agli ioni di litio a base liquida potrebbero essere così innovative da migliorare le prestazioni del 20-30%. Si tratta comunque di «un processo lungo e i prezzi dell’elettrico usato avranno bisogno di almeno altri due o tre anni per stabilizzarsi». Su questo scenario pesa in modo importante l’esito delle tornate elettorali negli Stati Uniti (novembre) e in Europa (giugno). «L’incertezza del voto potrebbe portare i consumatori a rinviare gli acquisti di veicoli elettrici finché non sarà più chiara la prospettiva sui potenziali cambiamenti agli incentivi e alle politiche governative. Allo stesso modo, le case automobilistiche potrebbero anche assumere un atteggiamento attendista sui lanci di prodotti e sulle spese per gli investimenti». Tali variabili tenderebbero a favorire i modelli ibridi che sarebbero la soluzione comunque ottimale, anche in caso di vittoria del presidente Donald Trump negli Usa e del centrodestra in Europa. Difficilmente ci sarebbe un passo indietro rispetto all’elettrico sul quale sono stati fatti investimenti miliardari, ma di sicuro la transizione non potrebbe che essere ibrida.
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