2021-10-07
Facciamo scappare i medici italiani e chiamiamo i cubani
In Lombardia la carenza di personale sanitario è un problema. Ora arrivano i rinforzi dall'Avana, ma c'è la grana del pass.«Mancano medici e infermieri e nei prossimi mesi la situazione è destinata a peggiorare, senza un intervento strutturato rischiamo di fermare una macchina sanitaria che sta riprendendo a fatica il proprio percorso post pandemico. Decine di medici e infermieri lasciano da un giorno all'altro, di questo passo verrà messa a rischio l'attività giornaliera». È l'allarme lanciato da Aiop Lombardia, l'associazione che riunisce le strutture sanitarie private della regione. Che però hanno già pronta una soluzione: chiedere rinforzi a Cuba sfruttando la collaborazione nata durante i primi mesi dell'emergenza quando il Paese centroamericano inviò materiale medico alla Lombardia. Insomma, se mancano i medici e gli infermieri italiani, reclutiamo quelli cubani. Ma c'è un problema: il vaccino Soberana, autoprodotto e somministrato nell'isola, che non è riconosciuto nella Ue e quindi non consente di avere un green pass valido da noi. Procediamo con ordine. E partiamo dal comunicato diffuso ieri dall'Aiop. In Lombardia, scrive l'associazione, sono già centinaia le posizioni aperte e le richieste da parte delle strutture sanitarie e ospedaliere in termini di implementazione del personale arrivano quotidianamente. «La carenza di medici e infermieri», sottolinea il presidente Dario Beretta, «è il problema. Non è possibile programmare la sanità del futuro se non si pensa a un piano strutturato e organico di lunga durata per riempire i gap. Dico di più: in queste condizioni diventa complicato anche programmare l'attività giornaliera, abbiamo casi di strutture che hanno visto andar via decine di unità da un giorno all'altro». L'allarme è scattato per figure come anestesisti, neurologi, ortopedici, fisiatri e internisti. Peggiore la situazione sul fronte infermieristico. Recentemente uno studio pubblicato da Lancet ha quantificato gli effetti della carenza di infermieri: ipotizzando che si riuscisse ad avere un rapporto di 1 infermiere per 6 pazienti e nello staff fosse presente almeno il 60% di infermieri laureati, potrebbero essere evitate 3.500 morti all'anno. A ogni aumento del 10% di personale infermieristico laureato corrisponde una diminuzione del 7% di mortalità. Gli esempi di quanto sta accadendo in Lombardia non mancano. Carla Nanni, direttrice generale del gruppo Italcliniche, denuncia ad esempio la situazione di emergenza della struttura Moriggia Pelascini di Gravedona. «Il nostro ospedale, situato sul lago di Como in un territorio difficile sul piano delle comunicazioni, svolge un ruolo strategico nella rete dell'urgenza per la Regione». La carenza di personale mette a dura prova l'efficienza della struttura ospedaliera, in particolare, spiega Nanni, «a causa della carenza di neurologi, la permanenza nella rete stroke è assicurata solo grazie al sacrificio degli specialisti rimasti, ma questa non può essere, come è ovvio, una soluzione di medio/lungo periodo». Si tratta di un problema cronico, secondo Michele Nicchio del gruppo Mantova Salus, che riscontra una grande differenza tra la domanda e l'offerta per quanto riguarda il personale sanitario e quindi è costretto a ricercare personale sanitario altamente qualificato all'estero. La soluzione è in mano alle istituzioni, dice Nicchio, che chiede di «aprire le borse di studio per gli specializzandi medici e per i corsi di infermieristica potrebbe arginare il problema». Ma, purtroppo, si tratta di misure che hanno bisogno di tempo per avere effetto diretto sull'assistenza. Ed ecco che l'associazione ha pensato all'alternativa cubana. «Già con il Covid è arrivato da Cuba un sostegno importante con l'invio di personale specializzato, ora abbiamo la possibilità di portare in Italia un numero cospicuo di professionisti per dare uno slancio alle attività delle nostre strutture ospedaliere e sanitarie. Si tratta di personale altamente specializzato, che nella maggior parte dei casi ha già operato all'estero, che verrebbe specificamente formato per operare in Italia, e che sarebbe in grado di fornire alcune professionalità strategiche per l'attuale momento», spiega Beretta. Aggiungendo che però «vanno prima superate questioni di carattere logistico e burocratico e bisogna procedere spediti con il riconoscimento dell'equipollenza dei titoli di studio tra Italia e Cuba e permettere al personale sanitario cubano di esercitare sul territorio nazionale». Il problema più urgente riguarda il green pass: Soberana qui non è riconosciuto, e a tutti i medici e sanitari cubani con cui sono stati fatti i colloqui è stato specificato che dovranno rivaccinarsi in Italia. Nessuno ha rifiutato, considerando anche che a Cuba c'è l'obbligo vaccinale e quindi il fenomeno no-vax non esiste. Nelle strutture Aiop, inoltre, si sta già somministrando la terza dose al personale.Oggi ci sarà un tavolo interministeriale tra Aiop e ministeri Salute, Esteri, Interni, Università e Lavoro per valutare come superare gli ostacoli. La questione è più avvertita in Lombardia perché c'è più mercato (e un maggiore reclutamento di medici italiani dai vicini Paesi europei), ma si sta allargando ad altre Regioni.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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