2019-10-04
Fa una strage in prefettura a Parigi. Si era appena convertito all’islam
Un impiegato dell'ente pubblico si presenta in ufficio armato di coltello: ammazzati tre agenti e un collega. Nato in Guadalupa, aveva cambiato religione da 18 mesi. Anche la moglie è musulmana ed era già in carcere. Un impiegato amministrativo della prefettura di Parigi, Mickael H. originario della Guadalupa, ha ammazzato ieri quattro persone prima di essere ucciso da un poliziotto. Secondo il canale d'informazione Bfm Tv, l'uomo si era convertito all'islam un anno e mezzo fa. L'attacco è avvenuto a metà giornata, nel cuore della capitale francese. Esattamente nel palazzo che è la sede principale della polizia parigina. Situato davanti a Notre-Dame, l'edificio si trova a due passi anche dallo storico palazzo di giustizia dove - in questi giorni - si celebra il processo alle presunte organizzatrici di un attentato fallito alla cattedrale parigina. Secondo le ricostruzioni fatte dal quotidiano Le Figaro, l'aggressore avrebbe usato un coltello da cucina con lama di ceramica, per questo invisibile ai metal detector posti agli ingressi della struttura. I primi obiettivi dell'uomo - un quarantacinquenne affetto da una leggera sordità - sarebbero stati tre poliziotti. In seguito si è diretto verso una scala, dove ha aggredito due donne. In seguito è sceso nel cortile della prefettura dove è stato abbattuto da un agente che, dopo aver intimato più volte all'aggressore di fermarsi, ha fatto fuoco con la propria arma d'ordinanza.Quando la notizia ha iniziato a circolare sui media, gli inquirenti erano orientati verso la pista di un «conflitto interno», come confermava sulle prime l'emittente Bfm-tv. Secondo fonti citate da Le Figaro, si sarebbe invece trattato di «una vicenda sentimentale». Per il segretario generale del sindacato di sicurezza interna francese, Jean-Marc Bailleul, l'accoltellatore sarebbe stato colto «da un raptus di follia». Invece con il passare delle ore gli inquirenti hanno iniziato a ricostruire un altro scenario. Per prima cosa, hanno proceduto alla perquisizione del domicilio dell'aggressore, nella cittadina di Gonesse situata nella banlieue a nord ovest di Parigi. Il procuratore della capitale francese, Remy Heitz, in una conferenza stampa nel pomeriggio ha confermato che «la Procura di Parigi mantiene la competenza» sul caso. Pur escludendo il conferimento dell'inchiesta alla procura nazionale antiterrorismo, il prefetto ha però confermato che «altre indagini» sarebbero state avviate qualche ora più tardi. Nel frattempo la Procura di Parigi aveva diffuso la notizia del fermo della moglie dell'assassino. Anche la donna è musulmana, come rivelato dai principali organi di stampa transalpini. Le Figaro ha citato testimoni del quartiere in cui vive la coppia. Prima di queste rivelazioni, il profilo dell'aggressore era completamente diverso. Corrispondeva a quello di un dipendente amministrativo delle forze dell'ordine che non aveva «mai presentato difficoltà comportamentali», né «il minimo segno di allerta», come ha spiegato il ministro dell'Interno, Christophe Castaner, ai cronisti che lo attendevano nei pressi della scena del crimine. «Sembrava essere un collega modello», ha affermato ai microfoni di Bfm Tv Loïc Travers, segretario del Syndicat Alliance Police National, per la regione dell'Île-de-France. Ma per un altro sindacalista, Christophe Crépin, portavoce del collettivo France Police-Policiers en colère, l'assassino aveva avuto problemi «con la sua caposervizio». Anche il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, e il primo ministro Édouard Phillippe, si sono recati sul luogo dell'aggressione. Il capo dello Stato francese ha voluto testimoniare «sostegno e solidarietà a tutto il personale». Tuttavia ha confermato il suo trasferimento a Rodez dove, in serata, è stato impegnato per a inaugurare un nuovo «gran dibattito» dedicato alla presentazione della riforma pensionistica. Proprio nella cittadina del sud della Francia, il presidente della Repubblica ha fatto osservare un minuto di silenzio per le vittime di Parigi e, riferendosi al personale della prefettura della capitale, li ha descritti come «persone estremamente coraggiose». Anche il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, si è recata sul luogo del dramma, mentre altri esponenti politici hanno espresso a distanza la loro solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime. Il ministro della giustizia, Nicole Belloubet, lo ha fatto dall'Assemblea nazionale, dove stava rispondendo al question time. Su Twitter si sono invece espressi l'ex ministro dell'Interno - e attuale sindaco di Lione - Gérard Collomb e il presidente dell'Assemblea nazionale, Richard Ferrand. Le prime reazioni dell'universo politico d'Oltralpe - sempre più scosso da questo genere di venti - sono andate avanti fino a tarda sera. Sempre su Twitter, dopo aver espresso le proprie condoglianze, Marine Le Pen ha chiesto al governo di agire: «Per evitare l'inevitabile diffusione di voci», ha twittato la leader del Rassemblement national, «il governo e la Procura devono informare rapidamente i francesi in merito agli elementi in loro possesso, relativi al profilo e alle motivazioni dell'assassino che ha tolto la vita a tre poliziotti e a un impiegato amministrativo in prefettura».Al momento in cui questa edizione della Verità è andata in rotativa, non erano disponibili altri aggiornamenti. Tuttavia il sito francese 20 Minutes segnalava che «l'ipotesi dell'atto terroristico non è esclusa» e che «la Procura nazionale antiterrorismo segue la vicenda con attenzione».