2022-05-10
Parte l'Eurovision delle polemiche: Russia out e Ucraina già favorita
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Non solo musica e spettacolo, lo sfondo pittoresco di Torino e l’eco del successo che ebbero i Måneskin. L’Eurovision Song Contest, in Eurovisione dal Pala Olimpico del capoluogo piemontese fra il 10 e il 14 maggio, non sarà, unicamente, quel che dovrebbe: una manifestazione corale, capace di utilizzare la voce e le note, il ritmo come strumento di aggregazione, ma ancora una volta, l’espressione di tensioni che con l’arte hanno poco a che spartire.Lo show, in Italia perché regola vuole si tenga nel Paese che per ultimo ha vinto, sarà, ancora una volta, l’espressione di tensioni che con l’arte hanno poco a che spartire. La Russia, che nel 2017 non partecipò all’Eurovision, allora allestito in Ucraina, perché decisa a non sostituire Yulia Samoilova, colpevole di essersi esibita in Crimea, è stata esclusa dalla gara musicale. Lo ha chiesto l’Ucraina, e hashtag - #EurovisionWithoutRussia – è rimbalzato su Twitter. «Vorremmo sottolineare che l'Eurovision Song Contest è stato creato dopo la Seconda Guerra Mondiale per unire l'Europa. In considerazione di ciò, la partecipazione all’Eurovision della Russia, Paese aggressore e violatore del diritto internazionale, mina l'idea stessa della competizione», ha scritto in una nota indirizzata ai dirigenti della manifestazione l’Ucraina, chiedendo «una potente risposta da parte della comunità internazionale delle emittenti pubbliche alle inaccettabili azioni aggressive e illegali della Federazione Russa». L’Ebu, sulle prime, ha risposto con freddezza, ribadendo la propria natura apolitica. Poi, però, è capitolato. La società preposta all’organizzazione dell’Eurovision ha escluso la Russia dalla gara, spiegando come «la decisione riflette la preoccupazione che, alla luce della crisi senza precedenti in Ucraina, l'inclusione di una voce russa nel Contest di quest'anno porterebbe discredito alla concorrenza». In gara, dunque, sono rimasti quaranta Paesi e, stando ai bookmakers, pare che la gran favorita sia (già) l’Ucraina, sul palco con la Kalush Orchestra e il brano – Stefania – che questa ha deciso di dedicare alle madri che proteggono i figli. «Qualcuno dice che possiamo vincere per via della guerra. Ma la nostra canzone era tra i primi cinque favoriti prima dell'inizio del conflitto, ciò significa che piace a prescindere. È un brano su mia madre, merita questa canzone il cui significato la guerra ha esteso a tutte le madri», ci ha tenuto a precisare il frontman della band ucraina, rifiutando categoricamente la possibilità di essere trattato con indulgenza. Sarà il pubblico a decidere se l’Ucraina meriti o meno la vittoria, saranno i duecento milioni di spettatori previsti. Sarà l’Italia, pure, in gara con Mahmood e Blanco, reduci dalla vittoria di Sanremo. I due, che all’Eurovision ritroveranno Achille Lauro, voce di San Marino, si esibiranno con la loro Brividi, nelle serate presentate da Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika. Lo show, per cui l’Italia – insieme a Francia, Germania, Regno Unito e Spagna – è finalista di diritto, sarà in onda su RaiUno (e in diretta su Rai RadioDue) nella prima serata del 10, 12 e 14 maggio.
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