2024-04-13
I talebani verdi si possono fermare solo nell’urna
La direttiva europea per ridurre le emissioni inquinanti delle abitazioni è stata approvata e tra 20 giorni, il tempo necessario alla pubblicazione del dispositivo sulla Gazzetta Ufficiale Ue, sarà operativa.L’Italia ha votato contro, ma questo non servirà a bloccare le conseguenze del nuovo corso ambientalista, che impone agli edifici di limitare il consumo di energia del 16 per cento entro il 2030, del 22 per cento dopo altri cinque anni e di annullarlo del tutto alla fine del 2050. Come l’Europa intende arrivarci è noto. Imponendo la costruzione di edifici a zero emissioni, cioè che producano da soli energia, e costringendo i consumatori ad adottare impianti di riscaldamento ecologicamente compatibili. In pratica, già dal prossimo anno andranno in pensione gli incentivi per l’acquisto di caldaie a gas, in modo da spingere l’installazione di pannelli solari e pompe di calore, mentre nel 2040 sarà vietata l’installazione del contestatissimo scaldabagno a metano. In pratica, un salasso per i consumatori.La sinistra e i talebani verdi minimizzano gli effetti della legge sul portafogli degli italiani, sostenendo che la direttiva non costringe i proprietari di casa ad apportare le migliorie richieste da Bruxelles. Non c’è alcun obbligo, spiegano, di realizzare un cappotto intorno al proprio edificio per ridurre le dispersioni di calore. Né si è tenuti a sostituire la caldaia o a rifare i serramenti. Semplicemente, quando qualcuno ristrutturerà casa adotterà le misure richieste dall’Europa. Insomma, l’operazione ambiente pulito sarebbe secondo loro a saldo zero per il contribuente. In realtà, quella votata dalla Ue e sponsorizzata dai compagni è una stangata bella e buona. Anzi, sarebbe meglio chiamarla una patrimoniale occulta, che colpisce in particolar modo gli italiani. I quali, come è noto, in Europa sono tra coloro che affidano con la percentuale più elevata i propri risparmi al mattone. Mentre tedeschi, francesi e spagnoli prediligono l’affitto perché non intendono immobilizzare i propri capitali in quattro mura, noi ci sobbarchiamo mutui e spese per riuscire ad accantonare un patrimonio per il futuro. Infatti, quando si parla della ricchezza delle famiglie italiane, nel calcolo vengono sempre inserite le proprietà immobiliari e questo ci avvantaggia rispetto ad altri.Tuttavia, se Bruxelles impone nuovi parametri agli edifici, è evidente che chi non adegua la propria casa alla direttiva europea otterrà come risultato una perdita di valore e una minor commerciabilità del bene. Traduco per farmi capire meglio. Se sul mercato sono messe in vendita due abitazioni della stessa metratura e nella stessa città, avrà la meglio, cioè più mercato e un prezzo migliore, quella a emissioni zero in regola con i parametri, piuttosto che l’appartamento con una classificazione energetica meno efficiente. In altre parole, la casa senza la caldaia che piace all’Unione europea varrà di meno. E se vale meno, anche la banca scucirà meno soldi, riducendo il mutuo da concedere all’acquirente e magari applicando un tasso d’interesse maggiore. Se infatti la casa ha un valore più basso, anche la sua «finanziabilità» sarà più bassa. In pratica, i proprietari di immobili si ritroverebbero nella stessa situazione che sta toccando con mano chi ha un’auto diesel usata: con le nuove norme, il prezzo si riduce e insieme a questo pure il numero di persone interessate all’acquisto. I soliti sinistrati al contrario, la fanno facile e dicono che sostituire una caldaia a gas con una pompa di calore sarà come cambiare il telefonino quando il cellulare è usurato. Peccato che uno scaldabagno non richieda un aumento di fornitura elettrica, mentre una pompa di calore costringa a raddoppiare la potenza dei chilowattora a disposizione e che l’incremento si paghi in bolletta. Per non dire poi che l’aumento delle ristrutturazioni edilizie, inevitabile con la nuova direttiva, avrà lo stesso effetto sui prezzi delle materie prime che ha avuto il superbonus, con un rincaro per i proprietari di casa. Come vedete, non parlo dell’inutilità di molte delle misure volute dall’Europa, ma solo delle conseguenze sul portafogli degli italiani. E credo che questo basti a spiegare perché il prossimo giugno si debba decidere di votare per i partiti che non cedono alla follia green. L’unico modo per fermare i talebani rossoverdi è nell’urna.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)