2020-02-07
Esami su italiano rientrato da Wuhan. In 35 bloccati sulla nave da crociera
Un uomo, tra i 56 sotto osservazione alla Cecchignola, ha mostrato sintomi sospetti ed è stato trasportato allo Spallanzani d'urgenza. Intanto i nostri connazionali resteranno in quarantena nel porto di Tokyo.Da ieri pomeriggio è all'ospedale Spallanzani, per accertamenti, uno dei 56 italiani rientrati lunedì mattina dalla città di Wuhan, focolaio della grave infezione polmonare da 2019-nCoV. Il sospetto di contagio da nuovo coronavirus si è concretizzato ieri mattina, nel corso dei controlli giornalieri a cui sono sottoposti i connazionali tenuti in isolamento nella «città militare» della Cecchignola a Roma. Per il paziente, un uomo adulto, che mostrava sintomi sospetti e un risultato dubbio a un test, sono quindi scattate le procedure per il suo trasferimento all'istituto nazionale per le malattie infettive per «ulteriori accertamenti», fa sapere una nota del ministero della Salute. Tra i connazionali rientrati ci sono anche sei bambini che però sarebbero in un'altra area della struttura militare. Nell'aereo che ha rimpatriato gli italiani a Roma c'era anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. Alla notizia degli accertamenti in corso sul paziente, che ha viaggiato con lui tra domenica e lunedì dalla Cina all'Italia, il viceministro non si è allarmato, anzi, ha dichiarato: «Non sono preoccupato e non lo è nemmeno mia moglie. E abbiamo anche un bambino di 6 mesi. È stato fatto tutto con la massima capacità dal nostro Paese. Il volo è stato impeccabile». Durante il tragitto, tutte le persone a bordo dell'aereo avrebbero indossato mascherina e occhiali protettivi. La stessa precauzione è prevista anche all'interno del centro di Cecchignola, per le due settimane in cui i rimpatriati resteranno in quarantena. Altri Italiani sono in isolamento, dall'altra parte del mondo, sulla nave da crociera Diamond Princess della Carnival Japan. Tra i quasi quattromila passeggeri, ci sono anche 35 italiani di cui 25 membri dell'equipaggio. Nella nave ferma nella baia di Yokohama, al largo di Tokyo, sono state trovate 20 persone positive al test del coronavirus. Il Giappone ha deciso la quarantena dei croceristi lo scorso martedì perché alcune persone avevano sviluppato i sintomi del morbo dopo lo sbarco di un contagiato a Hong Kong, il 25 gennaio scorso. Al momento i connazionali non avrebbero sintomi sospetti, ma le autorità sanitarie nipponiche hanno sottoposto a test solo 273 dei circa 3.700 passeggeri, escluso l'equipaggio. La Farnesina rassicura sul fatto che «al momento» i casi di coronavirus non interessano i nostri connazionali e si dice in stretto contatto con l'Ambasciata d'Italia a Tokyo «per prestare ogni possibile assistenza». Restano invece in condizioni critiche e respirano con un supporto meccanico, in terapia intensiva, i due turisti cinesi positivi al coronavirus e ricoverati da otto giorni sempre allo Spallanzani. Le loro condizioni restano gravi, ma stabili, dicono gli specialisti del centro di riferimento nazionale per la cura di questa infezione. I medici starebbero somministrando un cocktail di antivirali che avrebbero mostrato qualche efficacia in pochi casi descritti in questi giorni. Da martedì 4 febbraio, fanno sapere dello Spallanzani, i coniugi ricevono l'associazione «lopinavir/ritonavir, un antivirale comunemente utilizzato per l'infezione da Hiv che mostra attività anche sui coronavirus» e il remdesivir, un farmaco già utilizzato (con scarsi risultati) per la malattia da virus Ebola, ma potenzialmente attivo contro l'infezione da nuovo coronavirus. Questo è stato ottenuto grazie alla disponibilità dell'azienda farmaceutica produttrice (Gilead), «attraverso una procedura effettuata tempestivamente grazie all'impegno del comitato etico del nostro Istituto, dell'Aifa, delle dogane, e dell'Usmaf di Milano Malpensa». La burocrazia non fa eccezioni in Italia, nemmeno in situazioni straordinarie di emergenza. «In Cina, ma anche in altri Paesi», dice alla Verità Silvio Garattini, farmacologo fondatore e presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, «basta l'approvazione del comitato etico», del resto sono farmaci già autorizzati per l'uso nell'uomo, hanno già superato test di sicurezza: si tratta solo di capire se sono indicati anche per un'altra patologia. Allo Spallanzani, oltre ai due casi accertati e quello del rimpatriato in via di accertamento, sono ricoverate, tuttora in quarantena, ma senza sintomi, le 20 persone che sono state a contatto con la coppia cinese. Sono tutte in buone condizioni generali e la loro salute non desta preoccupazioni. Attualmente all'Istituto sono 41 i pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, i 32 negativi sono stati dimessi, quattro sono in attesa del risultato. Potrebbe rientrare a Grado nel weekend lo studente di 17 anni che per poche linee di febbre non è stato rimpatriato con gli altri 56 lo scorso lunedì. Risultato negativo al test, è bloccato da inizio settimana a Wuhan. Sulle modalità del rientro non si sanno i particolari, ma potrebbe tornare a bordo di un aereo di un Paese europeo. È in buone condizioni, al momento, in un albergo della città dove il contagio è iniziato due mesi fa, ma ufficialmente, solo da qualche settimana.
Il ministro della Giustizia carlo Nordio (Imagoeconomica)