2024-06-14
«Datemi i quadri trovati al Lingotto»
Margherita Agnelli (Ansa)
Eredità Agnelli, Margherita chiede la restituzione delle opere scovate dalla Gdf nel caveau Fca a Torino: «Perché sono lì?». La replica: non ha diritti sulle tele.Forse con i quadri appartenuti a Gianni Agnelli, al Lingotto volevano organizzare una bella mostra. E intanto li custodivano in un caveau, dove a febbraio sono stati trovati dalla Guardia di Finanza. Il problema è che adesso Fca Partecipazioni e Stellantis dovranno spiegare a che titolo custodivano capolavori di Giacomo Balla, Giorgio De Chirico e Claude Monet, la cui proprietà è discussa. La casa automobilistica francese è stata coinvolta a sua insaputa dal suo presidente italiano, John Elkann, nella caccia al tesoro planetaria scatenata da Margherita Agnelli. Per i legali del nipote preferito dell’Avvocato, però, questo nuovo fronte sarebbe inconsistente, perché quei quadri «erano di Marella Agnelli», punto. Il salto di qualità nella battaglia per l’eredità dell’Avvocato arriva con una insidiosa lettera della figlia pittrice che ieri per la prima volta ha coinvolto direttamente anche Stellantis, di cui la Exor degli Agnelli Elkann è il primo azionista con il 14%, e l’autorità di Borsa olandese, visto che il gruppo automobilistico è quotato ad Amsterdam. John Elkann rischia di dover spiegare a colleghi di cda come Carlos Tavares (amministratore delegato), Robert Peugeot (vicepresidente) e ai rappresentanti del governo francese (che ha il 6%) questa storiaccia dei quadri ritrovati in locali del gruppo auto. E non è detto che con loro possa nuovamente vestire i panni del Piccolo Lord e giustificarsi con il fatto di aver subito fin da piccolo «violenze fisiche e psicologiche da mia madre», come ha fatto con i media italiani lo scorso 31 maggio. La missiva scritta dall’avvocato milanese Dario Trevisan è indirizzata a Fca Partecipazioni, che curiosamente, come da controllo della Verità, nel suo vasto oggetto sociale ha anche «l’organizzazione di mostre ed esposizioni», a Stellantis e alla Consob olandese. L’oggetto è un pugno nello stomaco: «Stoccaggio di opere d’arte di proprietà di Margherita Agnelli in de Phalen presso locali di Fca Partecipazioni Spa». Trevisan ricorda che la mamma di John, Lapo e Ginevra ha già denunciato alla magistratura italiana la sparizione di alcune opere d’arte. Quindi fa un elenco di cinque quadri: «La Chambre» di Balthus, «Pho Xai» di Jean-Léon Gerome, «Glaçson, effet blanc» di Claude Monet, «The Stairway of Farewells» di Giacomo Balla, «Mystery and Melancholy of a street» di Giorgio De Chirico.La lettera informa i vertici di Stellantis che c’è una nuova inchiesta della procura di Torino che vede indagati anche John Elkann e il notaio svizzero Urs von Gruningen, per evasione fiscale e truffa aggravata ai danni dello Stato italiano, nell’ambito della quale «sono stati rinvenuti gli originali di alcune opere d’arte sopra menzionate e di proprietà di Margherita Agnelli». E aggiunge che i quadri sono stati trovati a Torino, nella sede di Fca Partecipazioni, al Centro congressi Lingotto, presso i locali dell’archivio al primo piano sotterraneo. Insomma, Trevisan chiede formalmente di avere «la documentazione relativa al titolo in base al quale Fca Partecipazioni detenga opere d’arte e beni di terzi, compresi gli originali di quelle di proprietà di Margherita Agnelli oggetto di sparizione». Immediata la risposta degli avvocati dei tre fratelli Elkann, per i quali la faccenda non ha il minimo fondamento. Il motivo sarebbe che «Margherita Agnelli non può vantare alcun diritto di proprietà sui quadri menzionati, in quanto le tele in questione erano di proprietà personale di Donna Marella Caracciolo, sulla cui eredità, come è noto, la figlia Margherita non ha alcun diritto». I legali fanno poi notare che l’inchiesta milanese si sarebbe chiusa con un’informativa della Finanza che «non ha rilevato alcuna sparizione né movimentazioni illecite». Il problema è che c’è anche un’inchiesta torinese che non sembra credere a un’innocente donazione dei quadri da Marella Caracciolo ai nipoti, perché contesta tutta la successione. In ogni caso, con la lettera di ieri Margherita Agnelli punta per la prima volta a coinvolgere direttamente il cuore dell’impero Exor.
L'ex amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)