2023-05-03
Oltre 42.000 sbarchi in quattro mesi. Ma le Ong ignorano Malta e frignano
Il maltempo non frena gli arrivi, l’accoglienza è al limite. Le Organizzazioni non governative «saltano» l’isola, vogliono solo la Sicilia e si lamentano se vengono assegnati altri porti. Dl Cutro: oggi la Camera vota la fiducia.Il flusso migratorio è ormai inarrestabile. Gli sbarchi autonomi continuano a mettere sotto pressione l’hotspot di Lampedusa: nelle ultime 48 ore, nonostante le condizioni meteo non favorevoli, sono approdate altre 132 persone facendo salire la quota totale di sbarcati dall’inizio dell’anno alla cifra monstre di 42.206 (lo scorso anno erano 10.964). E se l’arrivo di barchini è stato rallentato dal maltempo, le Organizzazioni non governative hanno cercato di polemizzare denunciando un «respingimento illegale» verso la Libia di una trentina di migranti. Un mercantile aveva soccorso un barchino avvistato dalla Seabird di Sea Watch e dalla nave proprio alla Ong avrebbero riferito che sarebbero state consegnati alle autorità libiche su indicazione del Centro di coordinamento di Roma. Il tutto, però, sarebbe avvenuto in area Sar libica. Insomma: tutto regolare. Inoltre, la Guardia costiera italiana ha ribadito di non aver mai dato indicazioni od ordini al comando del mercantile.Per le Ong, invece, qualsiasi soccorso in mare è da consegnare sulle coste siciliane. Come i 36 segnalati in acque Sar maltesi lunedì da Alarm Phone e recuperati dalla Geo Barents di Medici senza frontiere, che aveva già un carico di 300 persone e, bypassando Malta, ha subito chiesto un porto all’Italia. Sulla nave ci sono anche 80 minori. Il porto assegnato è quello di La Spezia. E la Ong si è subito lamentata per i tre ulteriori giorni di navigazione.Ma gli attivisti sembrano far finta che l’inferno in cui, nonostante gli sforzi di Viminale e prefettura per l’alleggerimento, versa l’hotspot, non esista: rifiuti, pochi posti al coperto, acqua e cibo che nei momenti più critici scarseggiano. Tant’è che la commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana si riunirà a Lampedusa il 9 maggio. Lo ha fatto sapere il presidente della commissione, Giuseppe Laccoto (Lega). Sono due gli obiettivi della commissione: verificare le condizioni dell’hotspot e quelle del poliambulatorio che, oltre a occuparsi delle prime cure agli sbarcati, assiste i 6.000 residenti a Lampedusa, spesso costretti a spostarsi ad Agrigento per le carenze di personale e servizi.«Nella struttura siciliana, al momento, ci sono 950 persone, ma nel week end abbiamo superato le 2.000 unità», dice alla Verità il segretario generale del Coisp Domenico Pianese, che aggiunge: «Fin quando non ci sarà una vera e propria inversione di marcia sull’immigrazione clandestina da parte dell’Europa, andrà sempre peggio». Gli agenti impiegati, lamenta Pianese, «chiedono solo di poter lavorare in condizioni igienico sanitarie accettabili; questo perché nell’hotspot, spesso, manca l’acqua, la spazzatura invade le strade così come il percolato».Ma i problemi dell’isola non sono terminati. Lunedì tra i 500 minori non accompagnati è scoppiata una protesta. In circa 70 sono saliti sui tetti dei padiglioni e hanno minacciato di lanciarsi nel vuoto. La causa? Si sentono scavalcati dagli altri trasferimenti. Dopo le mediazioni tentate dagli agenti della polizia di Stato hanno lanciato un ultimatum: tempi certi, entro 24 ore, oppure, in assenza di risposte, sarebbero scattate proteste definite «eclatanti». I centri d’accoglienza per minori in Sicilia ormai scoppiano, ma il commissario delegato per lo stato d’emergenza, Valerio Valenti, e la prefettura sono riusciti a trovare 61 posti nei centri del Nord Italia. Altri 50 partiranno oggi. Ma gli ingressi non sono sospesi. Ulteriori 20 minori sono approdati sempre ieri con la Ocean Viking a Civitavecchia, che aveva a bordo altre 148 persone tirate su in area Sar maltese. Viaggiavano su tre diverse carrette del mare alla deriva, dopo quattro giorni in mare. E subito è stato sottolineato che il porto di sbarco assegnato dalle autorità italiane era distante 942 chilometri dall’area delle operazioni di soccorso.A Livorno, invece, approderà oggi la Life Support di Emergency con a bordo 35 migranti. Con la solita solfa: «L’assegnazione di porti lontani non rispetta il diritto internazionale e posticipa l’assistenza di cui hanno bisogno le persone soccorse», fa sapere il coordinatore dell’operazione in mare Albert Mayordomo. «Le persone a bordo stanno discretamente bene», ha spiegato invece il medico della Life Support, Alessandro Trainito, contraddicendo in pieno il coordinatore della missione: «C’è molta stanchezza, tanti ragazzi lamentano dolori fisici dovuti alla lunga permanenza sul natante. In questi giorni abbiamo trattato sintomi legati alla disidratazione e varie scottature cutanee».Ovviamente, quella per il porto distante si è dimostrata solo la solita cantilena di protesta contro le stringenti attività di controllo disposte dal governo. E, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, la Camera voterà oggi alle 17.30 la fiducia posta dal governo sul Decreto immigrazione (già approvato al Senato).
(Ansa)
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